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Il ruolo dell'alimentazione e del microbiota nella sindrome dell'intestino irritabile

Il microbiota intestinale e le sue alterazioni

Il tratto gastrointestinale dell'uomo ospita un centinaio di trilioni di specie microbiche diverse e complesse, come batteri, funghi, virus e archaea, che costituiscono il microbiota intestinale (Thursby E. et al., 2017).

Questo complesso microbico è essenziale nel mantenimento della fisiologia dell'ospite, nelle funzioni correlate al metabolismo, come favorire la digestione del cibo, la produzione di vitamine essenziali, la sintesi di metaboliti, la prevenzione della colonizzazione di batteri patogeni, la regolazione immunitaria intestinale, il metabolismo dei farmaci, la disintossicazione e il mantenimento dell'omeostasi fisiologica gastrointestinale, lo sviluppo neuronale e la risposta immunitaria (Figura 3) (Singh R. et al., 2021).

Il microbiota intestinale umano è diviso in quattro phyla principali: Firmicutes, Actinobacteria, Bacteroidetes e Proteobacteria, (Thursby E. et al., 2017). Nell'ospite sano, Bacteroidetes e Firmicutes sono i phyla maggiormente presenti nell'intestino, mentre Proteobacteria, Verrucomicrobia, Actinobacteria, Fusobacteria e Cyanobacteria si trovano in misura molto minore (Eckburg PB. Et al., 2005).

Il phylum Firmicutes è costituito da centinaia di generi, tra cui Lactobacillus, Enterococcus , Bacillus , Ruminicoccus e Clostridium (Rinninella E. et al., 2019).
Lo squilibrio microbico intestinale, noto come disbiosi, che può essere causato da un'alterazione nella proporzione relativa dei microbi benevoli rispetto a quelli patogeni nell'intestino tenue, nonché dalla traslocazione dei batteri del colon, è alla base dello sviluppo di molte malattie umane in quanto porta alla disregolazione dei processi fisiologici e metabolici (Cani Pd. et al., 2016).

La disbiosi microbica intestinale è implicata nei disturbi gastrointestinali come l'IBS e la dispepsia funzionale (FD) e le malattie infiammatorie intestinali come morbo di Crohn (MC) e colite ulcerosa (CU).

Nei pazienti con IBS le popolazioni microbiche, come Lactobacillus, Bifidobacterium e Faecalibacterium, sono molto impoverite, con importanti implicazioni sulla loro salute (Herndon c. et al., 2019). Il lattobacillo è essenziale per la produzione di mucina nel rivestimento intestinale, fondamentale per impedire l'adesione di microbi patogeni, come batteri (Pseudomonas aeruginosa ed Helicobacter pylori ), parassiti ( Entamoeba histolytica ) e funghi ( Candida albicans ). Inoltre, il Bifidobacterium fornisce una barriera mucosale necessaria per il mantenimento generale dell'omeostasi intestinale (Carco C. et al., 2020).

Un microbiota intestinale ricco di popolazioni microbiche patogene come Campylobacter jejuni, Campylobacter concisus, Clostridium difficile, Helicobacter pylori, Escherichia coli, Shigella spp. e Salmonella spp., è considerato un fattore di rischio importante per lo sviluppo di FGID come l'IBS (Shariati et al., 2019).

Le alterazioni del microbiota intestinale nell'intestino tenue possono anche riguardare un aumento dei batteri del piccolo intestino alla coltura quantitativa (≥105 unità formanti colonia/mL di aspirato digiunale), definito come crescita eccessiva batterica del piccolo intestino (SIBO) e SIBO di basso grado (≥103 ma <105 unità formanti colonia/mL di aspirato digiunale), che hanno significato clinico (Ghoshal UC. et al., 2017).

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Il ruolo dell'alimentazione e del microbiota nella sindrome dell'intestino irritabile

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Informazioni tesi

  Autore: Cristina Sicilia
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2020-21
  Università: Università Telematica San Raffaele Roma
  Corso: Scienze della nutrizione umana
  Relatore: Caterina Conte
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 74

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Parole chiave

alimentazione
nutrizione
ibs
microbiota
sindrome intestino irritabile
scienze della nutrizione umana
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