Skip to content

La collezione Farnese e il Museo di Capodimonte

Il Palazzo Reale di Capodimonte: prima reggia di Carlo di Borbone

Dopo due secoli di vicereame spagnolo e trent’anni di dominazione austriaca, con l’avvento al trono di Carlo di Borbone, che aveva conquistato Napoli nel 1734, la città partenopea divenne nuovamente capitale di un regno indipendente.
Il nuovo re decise di realizzò un rimodellamento dell’area urbana della città e tra le sue numerose idee c’era quella di costruire un palazzo per ospitare la sua collezione di opere d’arte, la cosiddetta Collezione Farnese, allora divisa tra Roma e Parma.
Come visto nei precedenti capitoli, la collezione era stata avviata da Papa Paolo III nel XVI secolo, continuato dai suoi discendenti Duchi di Parma. Un’altra motivazione era che nel Palazzo Reale di Napoli non era mai stata costruita una pinacoteca.
Il luogo prescelto per la costruzione dell’edificio fu la collina di Capodimonte, un’area boschiva a nord di Napoli, ideale per la caccia, con l’intento che oltre all’uso museale servisse anche come alloggio durante le battute di caccia. Inoltre, la collina offriva viste sul Vesuvio, San Martino e Posillipo88.
Nel 1737, dunque, soddisfatto della sua riserva e del suo parco, Carlo di Borbone decise di far costruire un palazzo reale, mentre si perfezionavano gli atti di acquisto dei territori, che di fatto già erano parte del bosco reale, come si evince dai documenti del fondo Casa Reale (e quindi relativi anche ai Siti reali), parte dei quali tuttavia perduti nell’incendio appiccato, nel 1943, a scopo vandalico, dai tedeschi nella Villa Montesano di San Paolo Belsito del 194389.

Grazie tuttavia agli studi condotti su tali documenti da Michelangelo Schipa nel 1923, e raccolti nel suo volume Il regno di Napoli al tempo di Carlo di Borbone90, è possibile ripercorrere alcune tappe fondamentali della costruzione del Palazzo Reale di Capodimonte, come illustrato nei prossimi paragrafi.
La sua esigenza nasceva anche dal fatto che la sua residenza esistente, il Palazzo di Portici, risultava troppo piccola per ospitare la sua corte; egli aveva inoltre bisogno di un luogo in cui ospitare la favolosa collezione d’arte Farnese che aveva ereditato dalla madre, Elisabetta Farnese, ultima discendente della sovrana famiglia ducale di Parma.
Il palazzo e il parco, e più in generale il sito reale e l’area urbana in cui esso è inserito, costituiscono oggi un tutt’uno, in virtù del fatto che tanto Carlo di Borbone quanto, successivamente, il figlio Ferdinando IV, tennero in grande considerazione il contesto paesaggistico, basando su di esso ogni decisione progettuale.
Come si avrà modo di illustrare nei prossimi paragrafi, i lavori, inizialmente affidati all’architetto e ingegnere Giovanni Antonio Medrano, affiancato da Antonio Canevari, che aveva appena avviato un’altra residenza reale a Portici, richiesero più di un secolo, anche a causa della difficoltà di trasportare il piperno, la roccia vulcanica utilizzata, dalle cave di Pianura. Poiché tutti i disegni sopravvissuti portano la firma di Medrano, la maggior parte degli studiosi gli attribuisce pieno merito91.
Inoltre la facciata ha poco in comune con l’opera di Canevari. La sua articolazione sobria si avvicina maggiormente ai monumenti herreriani in Spagna e alla produzione dell’ingegnere militare Medrano. Il prestito architettonico non fu mai neutrale, e a Capodimonte tali caratteristiche armonizzarono il palazzo con altri edifici reali, definendolo così un membro di una famiglia affiatata di strutture della corona. Le caratteristiche tratte dalla Spagna, dal Teatro di San Carlo e dal Palazzo Reale sembrerebbero indicare che Medrano abbia supervisionato la progettazione. Conosceva bene i monumenti spagnoli, rinnovò il Palazzo Reale e costruì il teatro. Medrano probabilmente progettò le scale, poiché le loro caratteristiche luci a forma di C ricordano quelle che progettò per il San Carlo92.
Nel 1758, poi, dopo l’apertura della prima parte del palazzo, la Galleria Farnesiana venne finalmente inaugurata con il trasferimento dei primi dipinti della collezione nell’edificio. Essa occupava dodici delle ventiquattro stanze che circondavano il primo cortile, ancora in fase di completamento.



88 Sapio M., Il Museo di Capodimonte, Napoli, Arte’m, 2012, p. 9.
89 Capano F., Il sito reale di Capodimonte. Il primo bosco, parco e palazzo dei Borbone di Napoli, Napoli, Fedoa Press, 2017, p. 37.
90 Schipa M., Il regno di Napoli al tempo di Carlo, Milano-Roma-Napoli, Società Editrice Dante Alighieri, 1923.
91 Marías F., "Entre Sevilla y Napoles: Juan Antonio Medrano, Ferdinando Sanfelice y los Borbones de España de Felipe V a Carlos III". Atrio. Revista de Historia del Arte, vol. 10–11(5), 2005.
92 Buccaro A., Matacena G., Capano F., Architettura e urbanistica dell’età borbonica. Le opere dello stato, i luoghi dell’industria, Electa, Napoli, 2004.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La collezione Farnese e il Museo di Capodimonte

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

Informazioni tesi

  Autore: Donatella Lo Rosso
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2023-24
  Università: Università Telematica "E-Campus"
  Facoltà: Lingua e Cultura Italiana
  Corso: Lingua e cultura italiana
  Relatore: Cecilia Vicentini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 109

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

museo di capodimonte
tesi storia dell'arte moderna
galleria farnese
borbone
collezione farnese

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi