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Analisi sistemico-vitale della competitività territoriale. Il brand Sicilia all’Expo 2015

Il processo decisionale nel governo territoriale

Come si è visto, dalla molteplicità dei ruoli individuabili all’interno delle organizzazioni territoriali, discende la natura, a sua volta composita, dell’Organo di Governo a capo di tali organizzazioni che rimanda alla sua tipica configurazione multi-soggettiva.
E’ possibile schematizzare le funzioni decisionali attivabili nell’ambito del governo territoriale, individuando tre categorie di soggetti ad esse preposte.
Il Soggetto Ordinatore del territorio (S.O.), attraverso un’attenta analisi delle condizioni ambientali, identifica gli ambiti di intervento, fissa le linee di sviluppo territoriale, specifica le modalità di delega ai soggetti coordinatori e ne gestisce le relazioni, sviluppandone il consenso. La funzione di S.O. è solitamente assegnata al Governatore e alla Giunta esecutiva e si contraddistingue per una visione ampia ma poco profonda delle problematiche territoriali. Il riferimento classico è la Giunta Regionale che, mediante il POR, definisce le strategie di sviluppo territoriale.
I Soggetti Coordinatori (S.C.) sviluppano le proposte del S.O., analizzano la loro incidenza sulle componenti di dotazione e sistemiche, valutano la compatibilità delle diverse componenti e l’eventuale necessità di nuove, e creano i presupposti per la loro integrazione. Tale funzione ha una visione circoscritta a singoli contesti ed è in riferimento ad essi che svolge le proprie mansioni. Sono i Comuni solitamente ad assumere il ruolo di integratori e coordinatori di singoli progetti nell’ambito, ad esempio, di un unico piano PIT.
I Soggetti Proponenti (S.P.) individuano e definiscono progetti collegati alle proposte dei S.C., volti alla valorizzazione o alla creazione di componenti territoriali. Spesso gli stessi soggetti svolgono anche funzione di gestione nelle fasi successive di implementazione dei progetti. E’ il caso dei singoli Comuni che propongono schede di progetto da inserire nei PIT.
A monte di tale gerarchia, è possibile eventualmente individuare anche un ulteriore soggetto decisore, o Soggetto Preordinatore, il cui ruolo è solitamente ricoperto da soggetti di livello istituzionale superiore.
Tale distinzione non è rigida, poiché ogni funzione può essere svolta anche da più soggetti e, allo stesso tempo, un solo soggetto può svolgere più funzioni; tuttavia, è difficile che questo accada a causa della varietà delle problematiche di governo e delle capacità e delle competenze necessarie per fronteggiarle che difficilmente sono riscontrabili in un unico soggetto.

Il grafico riportato rappresenta le funzioni che caratterizzano il processo di governo territoriale, tramite l’incrocio di tre variabili:
- l’ampiezza dell’ambito di riferimento per l’azione di governo;
- la profondità, ossia il grado di dettaglio della conoscenza della specifica area spaziale e delle azioni implementabili;
- il livello gerarchico-istituzionale del soggetto/i preposto alla funzione: il ruolo di S.O. è affidato necessariamente ad un soggetto istituzionale, mentre i S.C. e i S.P. possono anche essere privati o organizzazioni miste.
Dalla classificazione multilivello proposta per l’individuazione dei soggetti componenti l’Organo di Governo all’interno di un sistema territoriale, è possibile ricavare un modello rappresentativo del processo di estrazione dei contesti che ricalca il ciclo progettuale della matrice concettuale dell’ASV.
All’interno di una struttura oggettiva e condivisa, che nel caso specifico è l’area territoriale di riferimento definita da un soggetto decisore sovraordinato, il soggetto ordinatore identifica e classifica le risorse territoriale utili per il raggiungimento di una determinata finalità e definisce così la struttura logica.
Nella fase successiva i soggetti coordinatori identificano tutte le componenti e le relazioni interne ed esterne tra esse capaci di esprimere le risorse identificate: si delinea così la struttura ampliata.

La definizione della struttura ampliata risulta il momento centrale del processo decisionale dell’Organo di Governo di un sistema vitale territoriale. Qualsiasi organizzazione che opera per lo sviluppo locale può essere rappresentata mediante una struttura ampliata che esprima vincoli e opportunità di sviluppo di una determinata area territoriale. Attraverso la struttura ampliata il soggetto decisore seleziona le risorse utili a perseguire tale finalità di sviluppo e traccia un disegno formale e completo circa le potenzialità strutturali del territorio.
In una fase ancora successiva i soggetti proponenti sviluppano schemi di interazione tra le componenti capaci di svolgere attività e processi, dai quali emerge una struttura specifica contenente una pluralità di progetti tra loro integrati e coordinati, e da questa a sua volta il sistema vitale.
La valutazione delle componenti da inserire nella struttura specifica ne richiede un’analisi e una misurazione del valore a più livelli, che si conclude con la formulazione di un giudizio sistemico di sintesi sulla consonanza di contesto raggiunta.
Le componenti saranno valutate dapprima in base alla loro rispondenza alle esigenze previste dal soggetto decisore e alla loro disponibilità sul territorio, assegnando dunque priorità prima alle componenti residenti esistenti, poi a quelle residenti non esistenti ma realizzabili, e in ultimo a quelle esterne. Verrà poi assegnato ad esse sia un valore di sintesi, riconducibile al valore delle relazioni tra componenti e al loro potenziale di risonanza, sia un valore soggettivo per ogni singola componente, che misura la loro capacità di influenzare le scelte del decisore circa le possibili strutture specifiche identificabili o, in altri termini, il contributo percentuale di ciascuna al perseguimento delle finalità del sistema territoriale.
Attraverso la valorizzazione delle componenti territoriali, l’OdG riesce ad identificare nell’ambiente i sovrasistemi di riferimento, le loro esigenze specifiche e, sulla base di queste, a delineare gli obiettivi e le strategie da perseguire. Il passo successivo dell’azione di governo è il coordinamento, il coinvolgimento e la promozione della partecipazione attiva per il raggiungimento di una consonanza di contesto essenziale alla creazione di condizioni di reciproca attrazione sinergica tra le diverse componenti e i diversi sistemi coinvolti in ambito territoriale.
L’articolazione multilivello della valutazione, assieme alla proliferazione informativa e alla complicazione dei legami e dei rapporti dovuta alla globalizzazione, fa sì che il processo decisionale risulti sempre più complicato e richieda il ricorso a opportuni schemi interpretativi di sintesi a sostegno dell’attività sul territorio dei policy maker e di tutti i decisori pubblici e privati.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Analisi sistemico-vitale della competitività territoriale. Il brand Sicilia all’Expo 2015

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Informazioni tesi

  Autore: Rocca Grazia Laura Granvillano
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2013-14
  Università: Università degli Studi di Palermo
  Facoltà: Economia
  Corso: Scienze economico-aziendali
  Relatore: Gandolfo Dominici
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 127

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