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Promuovere la parità di genere attraverso esperienze di microcredito

Il programma Key Woman

Il programma Key Woman è stato attivato da Artigiancassa in collaborazione con le Confederazioni di Categoria Confartigianato Donne Impresa e CNA Impresa Donna con l’intento di riuscire ad offrire prodotti e servizi finanziari che possano rispondere alle esigenze specifiche delle imprenditrici donne stante il riconoscimento da parte di istituzioni nazionali e comunitarie dell’importanza della partecipazione femminile al mondo del lavoro (Artigiancassa, 2014).
Questo programma attivato nel 2011, tra quelli attivi nel 2014, ha registrato il maggior numero di percipienti prestiti e nei primi tre anni di attività ha offerto sostegno a 6.500 imprese femminili (Borgomeo, 2016).
Per istituire il programma è stata presa in considerazione l’analisi delle problematiche più usualmente riscontrate dalle donne desiderose di intraprendere l’attività imprenditoriale con particolare attenzione alla difficoltà di accesso al credito e alle tempistiche di ottenimento dello stesso e alle problematiche di conciliazione dell’attività lavorativa con le necessità di cura della famiglia.
Le linee guida del programma sono infatti identificabili nella semplificazione dei rapporti con la Banca mediante riduzione delle fasi burocratiche connesse all’accesso al credito e alla lavorazione della richiesta di finanziamento; nella chiarezza e completezza delle informazioni messe a disposizione relativamente ai rischi di impresa e nel ventaglio di possibili scelte offerte (Artigiancassa, 2011)
Oltre a finanziamenti destinati a fornire supporto per intraprendere l’attività, ne sono previsti di adatti anche a garantirne la prosecuzione in momenti di difficoltà economica o personale; due a breve termine e due a medio/lungo termine.
Nello specifico sono previsti finanziamenti a breve termine a tasso variabile per permettere la riorganizzazione aziendale durante il periodo di gravidanza dell’imprenditrice titolare (Prestito “Gestione Gravidanza”), o in caso di malattia della stessa o del coniuge o dei figli (Prestito “Malattia Grave”); entrambi prevedono un importo finanziabile da € 5.000,00 ad € 30.000,00 da destinare all’assunzione di personale in sostituzione e alla sua formazione.
Sono altrimenti ottenibili finanziamenti a lungo termine, sempre a tasso variabile, destinati a sostenere l’inizio dell’attività di impresa permettendo l’acquisto di attrezzature ed impianti (Prestito “Imprenditoria Femminile”) e la sua prosecuzione mediante l’introduzione di innovazioni di processi e prodotto anche durante il periodo di maternità dal parto fino a 7 anni di vita del bambino (Prestito “Maternità”) per permettere l’acquisto di postazioni di telelavoro, l’assunzione di babysitter o il pagamento della retta di asili nido (Capobasso, 2011 e BNP, 2012).
Il prestito “Imprenditoria Femminile “prevede un importo di finanziamento che può variare dai 10.000,00 € al milione di euro e copre la quota di investimento non coperta dalla legge 215/92 mentre il prestito “Maternità” prevede un range di finanziamenti erogabili che va dai 5.000,00 € agli 80.000,00 € ed è finalizzato alla salvaguardia della conciliazione tra impegni lavorativi ed impegni familiari.
Tra i vantaggi dei prodotti della linea Key Woman possiamo menzionare la sospensione temporanea totale delle rate o della sola quota capitale in caso di gravidanza per un periodo che va dai cinque ai nove mesi, la riduzione delle spese di gestione della pratica di finanziamento e tempi brevi di risposta sull’esito della richiesta stabiliti in dieci giorni.
Il canale distributivo dei prodotti è costituito dagli sportelli della rete commerciale di Artigiancassa presenti in 19 regioni italiane con proprie sedi e dagli “artigiancassa point” collocati nelle sedi delle Associazioni di categoria o dei Confidi presenti su tutto il territorio della nazione.
Il processo standard di accesso ai finanziamenti del programma prevede la compilazione di un questionario orientativo da parte del richiedente che comprenda a grandi linee indicazioni sulle sue esigenze; segue un incontro di persona con un operatore che espone le caratteristiche dei prodotti del programma e l’inserimento della richiesta nel portale dell’Ente (Artigiancassa, 2011).
Destinatari dei prodotti della linea Key Woman possono essere ditte individuali, società di persone o di capitali di nuova costituzione o già esistenti; requisito essenziale è che la titolare o la legale rappresentante sia una donna (Artigiancassa, 2014).
Tra gli scopi che tale progetto si propone rientrano la costituzione di una rete di rapporti costruttivi e cooperativi tra tutti gli appartenenti al settore imprenditoriale attraverso incontri territoriali, convegni, pubblicazioni e siti internet che possano permettere alle Istituzioni di arrivare direttamente dove nasce la domanda di finanziamenti e dare riposte specifiche e alle imprenditrici di dialogare in maniera diretta con i possibili finanziatori e arrivare in maniera agevole dove è l’offerta adatta alle proprie esigenze finanziarie.
Con questo programma le donne imprenditrici potranno chiedere un finanziamento il cui importo può variare da € 10.000 ad € 1.000.000 direttamente allo sportello dell’associazione di categoria o al Confidi, senza mai avere uno scambio diretto con la banca (Servidori, 2011).
Il progetto prende in considerazione infatti sia la propensione femminile al tutoring e allo scambio di conoscenze sia la generalizzata “diffidenza” verso le banche percepite come ostili o inadeguate all’ascolto promuovendo la pratica di concessione di crediti secondo criteri comuni nei Paesi del Nord Europa, cioè basandosi su un giudizio qualitativo del progetto da finanziare e sulla sua fattibilità piuttosto che sulla prestazione di garanzie (Mazza e Musi, 2014).
L’attenzione riservata alle problematiche dell’imprenditoria femminile si può ritenere non sia casuale ma sia piuttosto supportata dai dati che emergono dalle indagini svolte dalle associazioni di categoria; nel 2011, anno in cui è stato intrapreso il progetto Key Woman infatti erano registrate in Italia secondo i risultati del rapporto di Confartigianato, un numero di imprese femminili e di lavoratrici autonome pari a 1.482.200, numero maggiore di ogni altro paese europeo ed anche la percentuale di donne imprenditrici era di molto superiore alla media europea, dati importanti che rivelano la propensione delle donne in Italia ad essere imprenditrici a dispetto delle difficoltà comunemente incontrate nella fase di reperimento delle risorse finanziarie (Confartigianato Bari, 2011).

Questo brano è tratto dalla tesi:

Promuovere la parità di genere attraverso esperienze di microcredito

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Informazioni tesi

  Autore: Francesca Turrini
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2019-20
  Università: Università Telematica "E-Campus"
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia e Commercio
  Relatore: Antonella Notte
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 111

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Parole chiave

microcredito
microfinanza
educazione finanziaria
parità di genere

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