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Identifichiamoci nella nostra immagine. Progettiamo la figura del leader politico

Il rapporto tra politica e media: il sistema dei media come avversario o alleato del leader?

Viviamo in una cultura della visibilità, della distanza, della razionalità e della medialità, quindi inserendo la politica in questo contesto sociale che vede l’immagine come una parte fondamentale della vita quotidiana, non si può scindere il sistema politico dal sistema mediale. Nessun uomo pubblico o politico di oggi può sottrarsi all’esigenza di comunicare con i cittadini e di spiegare nel migliore dei modi quanto fatto e quanto si propone ancora di fare. (A. Rovinetti, 2010) E’ per questo che è essenziale far emergere la comunicazione politica dal “mare magna” delle notizie, infatti, è come se nell’era dell’informazione, anche la politica deve sapersi conquistare il diritto di essere ascoltata e per riuscire in questo intento deve saper istaurare un buon rapporto con i mezzi di comunicazione. (M. Cacciotto, 2003) Quindi nel processo di costruzione di una comunicazione politica adeguata per la valorizzazione del politico è pressoché determinante il ruolo giocato dai media, si può facilmente approvare l’affermazione di Mazzoleni (pag 120), il quale sostiene che “il consenso elettorale viene raccolto non più attraverso il radicamento sul territorio, ma attraverso l’uso massiccio dei media”.

In questo contesto è la comunicazione ad avere il ruolo più importante nella costruzione dell’immagine del leader politico. La comunicazione politica per essere veramente efficace deve essere utilizzata come una strategia elettorale che prevede la creazione di simboli vincenti. Va ricordato che la realtà politica, come la realtà sociale e soprattutto industriale, è frutto di un processo costruito in modo da avere maggiore visibilità attraverso il sistema mediale, oggi molto più di ieri.

La medializzazione della politica risiede proprio nella capacità dei media di incidere profondamente sul modo e sul cosa comunicare. Questo comporta da parte dell’oratore un’accettazione delle regole di spettacolarizzazione e di messa in scena, per esempio il modellamento della propria immagine da leader potente attraverso un trucco presentabile. Possiamo provocatoriamente dire che più un leader è adatto allo spettacolo politico mediale più è giustificato da eventuali errori, anzi, forse addirittura poco importa quale programma politico presentata. (S. Bentivegna, 2001)

Oggi un individuo che aspira a diventare un personaggio pubblico non può più pensare di non rendersi visibili e di non farsi conoscere alla gente e per fare ciò e avere successo in una campagne elettorale bisogna che sia capace di accattivarsi il consenso dei media, perché solo in questo modo i mezzi di comunicazione di massa saranno i suoi primi alleati e lo aiuteranno in qualche modo a farsi pubblicità influenzando la massa di cittadini. Quindi l’obiettivo di ogni leader politico è quello di attirare l’attenzione del sistema mediale. (P. Mancini, 1988) Come? Mezzi efficaci per far in modo che i media parlino di lui sono: la creazione di eventi, la presentazione di un’immagine il più possibile notiziabile e soprattutto la capacità di fare audience mostrando e nel contempo mascherando nel migliore dei modi le proprie strategie elettorale.

In questa nuova logica di competitività anche la politica è trattata come un qualsiasi prodotto pubblicizzato e quindi anche il cittadino, colui che riceve l’informazione, è trattato come un consumatore di qualsiasi altro bene, bersagliato da una pubblicità molto simile a quella commerciale e solleticato in modo analogo attraverso la spettacolarizzazione e la drammatizzazione delle notizia. (V. Packard, 1957)

Se prima dell’avvento dei new media e ancora prima della televisione i fattori che dovevano essere comunicati in una campagna elettorale erano in ordine, la tematica politica, il partito politico e per ultimo il candidato, (Pasquino 1990, in S. Bentivegna, 2001) adesso è vero l’opposto, infatti, è molto più notiziabile la persona del candidato, così la politica si trasforma in uno spettacolo dove il ruolo principale è giocato dall’immagine del leader.

Un politico deve stare molto più attento alla sua immagine in quanto adesso tramite i new media spesso si trova a dover affrontare non più un unico pubblico, ma deve sapersi rivolgere ad una molteplicità di individui.

In qualunque new media il leader parli il suo discorso è indirizzato alla gente di tutto il paese è dunque impossibile verificare in anticipo i discorsi più importanti e selezionarli indirizzandoli al target specifico a cui devono essere rivolti. Se prima un politico poteva presentare la stessa ideologia politica sia a Milano sai a Napoli utilizzando discorsi adeguati alla sensibilità di due popolazioni diverse senza che l’altra città fosse informata del tipo di espressioni utilizzate, adesso non è più così, il discorso deve essere progettato in modo da rispondere contemporaneamente alle esigenze e alle emotività di città completamente diverse. In più è importante notare come anche il significato di uno sbaglio viene ingigantito da milioni di individui che assistono al discorso e questo influenzerà il tipo di idea che la gente avrà su quella persona, infatti, come detto se prima uno sbaglio fatto davanti ad un pubblico rimaneva circoscritto a quel pubblico, oggi la gaff è trasmessa in contemporanea a tutte le televisioni nazionali e resa visibile ad un pubblico potenzialmente infinito di persone.

Ormai con questi mezzi onnipotenti e onnipresenti un solo sbaglio potrebbe essere fatale per un leader, il quale nel momento in cui appare al “grande pubblico” si gioca sempre il tutto per tutto. E’ per questo che ogni candidato cerca di calamitare l’attenzione dei media solo intorno alle proprie tematiche preferite, quelle che agli occhi dell’elettorato creano la sua immagine politica migliore. (R. Grandi, 2007)
Infatti, quando parla di questi temi il leader politico fa trasparire competenza, tenacia, autorevolezza, una comunicazione convincente e quindi nell’insieme un’immagine molto efficace. Un candidato che trasmette un’impressione di affidabilità e credibilità, di calore e vicinanza alle problematiche della gente, fornisce indizi utili per far emergere se stesso come un leader presidenziale competente. Questo fa si che i media per primi non ostacolino l’immagine del politico, ma anzi incentivino la sua diffusione rendendo il leader in questione più popolare. Non possiamo scindere il concetto di popolarità con quello di immagine, possiamo addirittura affermare che la popolarità rileva qualitativamente la relazione che c’è tra i tratti dell’immagine e l’apprezzamento globale del leader. (M. Barisione, 2006).

Questo brano è tratto dalla tesi:

Identifichiamoci nella nostra immagine. Progettiamo la figura del leader politico

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Informazioni tesi

  Autore: Annalisa Maddiona
  Tipo: Diploma di Laurea
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Urbino
  Facoltà: Sociologia
  Corso: Scienze della Comunicazione
  Relatore: Gea Ducci
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 103

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