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Legge 176/2020: la Riforma del Sovraindebitamento

Il sovraindebitamento

Infine, l'articolo 6 comma secondo della legge 27 gennaio 2012, n. 3 definisce il sovraindebitamento come «la situazione di perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte, che determina la rilevante difficoltà di adempiere le proprie obbligazioni, ovvero la definitiva incapacità di adempierle regolarmente».

Alla luce di quanto esposto possiamo allora preliminarmente distinguere il concetto di sovraindebitamento da quello di indebitamento, secondo cui si intende, in generale, la situazione o esposizione debitoria di un determinato soggetto, ovvero – in altri termini - l'ammontare di debiti contratti e non estinti; l'indebitamento si qualifica allora come una condizione del tutto fisiologica – e diversa dal sovraindebitamento - soprattutto se considerata nell'ambito di un'attività d'impresa.

Viceversa, si qualificherà come condizione di sovraindebitamento una situazione di effettiva difficoltà economica o finanziaria, data, non solo dalla sussistenza di debiti, ma anche e soprattutto da debiti protratti oltre la loro naturale scadenza. In una situazione di questo genere il debitore si trova allora ad essere titolare di obbligazioni a cui non solo non adempie prontamente e tempestivamente secondo le scadenze concordate, ma non adempie anche perché, in generale, si trova in una condizione di impossibilità nel farlo.
 
Nell'attività di un'impresa, notoriamente, non è il singolo inadempimento, ma la situazione complessiva di incapacità di adempimento regolare, ossia a scadenza e con mezzi normali di funzionamento, a segnalare una difficoltà economica o finanziaria.

Data questa premessa, il prefisso "sovra" anteposto alla parola "indebitamento" chiaramente intende suscitare la percezione di un indebitamento eccessivo, di carattere non fisiologico, non "normale" e sicuramente non sostenibile protrattamente nel tempo.

Tuttavia, tale definizione, di per sé, non è in grado di spiegare se l'indebitamento è eccessivo rispetto alle capacità reddituali di chi lo ha assunto – e cioè, se il debitore con le sue fonti non sarà capace di adempiere alle obbligazioni quando queste verranno a scadenza – ovvero se è eccessivo rispetto al patrimonio attuale del debitore che ne risulterebbe quindi incapiente.

Volendo allora trovare un altro termine per definire la condizione di sovraindebitamento di un soggetto, considerando l'indebitamento in termini patrimoniali, possiamo affermare che essa può essere intesa come una situazione di impotenza economico-patrimoniale tale per cui nemmeno la liquidazione del patrimonio nel momento di valutazione dello stesso sarebbe sufficiente ad estinguere integralmente il debito contratto, e coincidendo, perciò, in termini aziendalistici, con la formazione di patrimonio netto negativo.

Oppure, considerando l'indebitamento in termini finanziari, si avrà sovraindebitamento quando il reddito o il patrimonio investito offrono un rendimento minore – anche in un determinato momento – di quanto invece necessario per estinguere le passività che il debitore genera e che vengono a scadenza, a nulla rilevando se nel complesso il patrimonio netto sia positivo o negativo.

La nozione di sovraindebitamento offerta dalla legge n. 3/2012 evidenzia in questo senso la concorrenza di elementi di carattere sia patrimoniale che reddituale.

Nel primo ambito rientrano allora le valutazioni ed osservazioni derivanti dal confronto tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte: si può quindi in definitiva affermare che si ha allora sovraindebitamento qualora tra queste grandezze vi sia uno squilibrio tale da richiedere il ricorso ad ulteriore indebitamento per poter estinguere i debiti in scadenza. Lo squilibrio deve tuttavia risultare perdurante, e cioè deve essere sintomatico di una incapacità non transitoria e, soprattutto, di tipo strutturale, per cui il semplice eccesso di passività rispetto alle attività, non costituisce, da solo, presupposto per avere diritto ad accedere alle procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento, a meno che al tempo stesso non si manifesti anche una valutazione negativa in termini di capacità reddituali.

Ai fini definitori resta ora da comprendere cosa il legislatore intenda riferendosi al "patrimonio prontamente liquidabile" necessario per far fronte alle obbligazioni contratte.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Legge 176/2020: la Riforma del Sovraindebitamento

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Informazioni tesi

  Autore: Silvia Pauletto
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2020-21
  Università: Università degli Studi di Verona
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia e Legislazione d'impresa
  Relatore: Federica Pasquariello
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 99

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