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Impiego diagnostico del tracciante PET [18F]-Florbetaben in pazienti con sospetta amiloidosi cardiaca

Imaging PET nella diagnosi dell’amiloidosi cardiaca

Le amiloidosi costituiscono un vasto gruppo di patologie causate dalla deposizione extracellulare di fibrille costituite da proteine malripiegate ed insolubili le quali determinano un deterioramento della struttura tissutale e della funzione di molti organi, compresi cervello e cuore.
Depositi di amiloide nel cervello sono stati associati alla malattia di Alzheimer (AD): questa è la forma più comune di demenza degenerativa progressivamente invalidante con esordio prevalentemente in età presenile. La causa e la progressione della malattia di Alzheimer non sono ancora ben compresi, ma i dati autoptici indicano che la malattia è strettamente associata alla presenza di depositi di beta-amiloide sotto forma di “placche” e di ammassi neurofibrillari a livello cerebrale, sebbene non sia nota la causa primaria di tale degenerazione. Mentre l’amiloidosi sistemica risparmia quasi sempre il cervello, l’amiloidosi cardiaca è solitamente una componente di amiloidosi sistemica da catene leggere delle immunoglobuline (AL) e transtiretina (ATTR, mutante o wild type), le cui manifestazioni cliniche sono spesso limitate al cuore.

I soggetti con amiloidosi cardiaca AL e ATTR hanno caratteristiche di imaging sovrapponibili all’ecocardiografia e alla risonanza magnetica cardiaca, ma il loro decorso clinico e la prognosi sono distinti. L’amiloidosi cardiaca AL è caratterizzata da un decorso clinico rapidamente progressivo e alta mortalità, mentre il tipo ATTR wild-type ha tipicamente un decorso clinico più lento con una sopravvivenza molto più lunga. Tuttavia, il coinvolgimento cardiaco è quasi sempre la causa di morte in entrambi i gruppi di pazienti. La diagnosi precoce di amiloidosi cardiaca, l'identificazione del tipo di amiloidosi e della terapia specifica è fondamentale per migliorare la prognosi e la qualità di vita dei pazienti. L'ecocardiografia e la risonanza magnetica cardiaca sono ampiamente utilizzati nella pratica clinica: queste si basano principalmente sulla diagnosi di un aumentato spessore della parete del ventricolo sinistro (LV), ma non distinguono l’amiloide da altre malattie cardiache ipertrofiche.

La scintigrafia con I-SAP offre una stima semiquantitativa attendibile dell’estensione e della distribuzione dei depositi di amiloide, ma non è in grado di discriminare il solo interessamento cardiaco a causa dell’elevato assorbimento dei tessuti circostanti che determina un basso rapporto segnale/rumore nel cuore. Uno studio recente ha dimostrato l'utilità del C-marcato Pittsburgh Compound B (PIB) nell’imaging di amiloidosi cardiaca, ma è disponibile solo presso i siti di PET con un ciclotrone.
Così, al momento non ci sono tecniche di imaging mirato e ampiamente disponibili per diagnosticare specificatamente la presenza di amiloide nel cuore. A partire dai primi anni 2000, sono stati sviluppati traccianti PET specifici per la sostanza amiloide cerebrale per uso diagnostico che hanno dimostrato di avere una buona accuratezza nell’identificare la presenza di placche di beta-amiloide in pazienti con sospetto clinico di AD permettendo, quindi, una conferma in vivo del sospetto clinico.
Da pochi mesi è disponibile per uso diagnostico un nuovo tracciante PET per la beta-amiloide cerebrale: [F]-Florbetaben (Neuraceq® - Pyramal).
Recentemente, sono stati riportati in letteratura dati preliminari riguardanti l’impiego di traccianti per beta-amiloide nella valutazione PET cardiologica di pazienti con sospetta amiloidosi cardiaca che descrivono una buona specificità di legame con i depositi miocardici di amiloide.

L’accuratezza del tracciante [F]-Florbetaben, nella valutazione di pazienti con amiloidosi cardiaca è ancora da verificare, ma è ragionevole supporre, in considerazione di quanto evidenziato per altri traccianti analoghi, che esista un’affinità fra [F]-Florbetaben ed i depositi di amiloide cardiaca.
Dimostrare l’affinità di questo tracciante per i depositi di amiloide cardiaca potrebbe fornire un potente strumento diagnostico a disposizione del clinico per un più veloce inquadramento del paziente. L’eventuale presenza di un gradiente di accumulo del radiofarmaco, inoltre, potrebbe consentire la diagnosi differenziale fra amiloidosi AL ed ATTR, riducendo i tempi ed i costi dell’iter diagnostico di tale patologia.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Impiego diagnostico del tracciante PET [18F]-Florbetaben in pazienti con sospetta amiloidosi cardiaca

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Informazioni tesi

  Autore: Sabrina Fucci
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2015-16
  Università: Università degli Studi di Firenze
  Facoltà: Scuola di Scienze della Salute Umana
  Corso: Scienze delle Professioni Sanitarie Tecniche e Diagnostiche
  Relatore: Sara Boccalini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 66

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