Assistenza infermieristica nel paziente affetto da cancro in fase terminale: il modello italiano e quello finlandese a confronto

Nel 2008 in Italia si sono stimate circa 250.000 nuove diagnosi di tumore ogni anno, mentre dieci anni fa le stime erano sui 225.000 all'anno. I tumori sono in costante aumento di incidenza per tre motivi: l' aumento del rischio, l’introduzione di metodiche che anticipano la diagnosi, e l’invecchiamento della popolazione. Per quanto riguarda l'aumento del rischio , di grande importanza rivestono gli stili di vita errati. In particolare, dai dati raccolti risulta che il meridione sta progressivamente perdendo alcuni dei vantaggi che lo stile di vita aveva garantito ai suoi cittadini all’inizio del dopoguerra, ( probabilmente a causa dell’acquisizione di stili di vita urbanizzati e della perdita dei benefici derivanti dall’alimentazione di tipo mediterraneo), ed oggi il rischio di contrarre un tumore si va uniformando nel Paese. L’aumento del numero di diagnosi di tumore comunque e` in gran parte dovuto all’invecchiamento della popolazione dal momento che la malattia oncologica colpisce più frequentemente in età avanzata. Il 63% dell’aumento osservato nell’arco di 10 anni, infatti, è attribuibile a questo fattore. L’incremento invece non legato all’invecchiamento , come ho anticipato prima, riguarda i vari interventi di diagnosi precoce (per esempio mammella, colon-retto e prostata) che contribuiscono quindi ad anticipare il momento della diagnosi. Ad esempio la diffusione della ricerca dell’antigene prostatico specifico (PSA) che ha avuto inizio in Italia nei primi anni Novanta , ha portato in breve tempo ad un raddoppio delle diagnosi di questo tumore, ormai divenuto il più diagnosticato. Tuttavia , se si sottrae “l’effetto invecchiamento” e si escludono i tumori sottoposti a screening, la media degli altri tumori mostra una riduzione delle nuove diagnosi, che non appare evidente proprio a causa dell' aumento dell’età media della popolazione.