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Archivio notarile di Udine: riordinamento e inventariazione della serie ''Indici dei contraenti'' (sec. XIX) conservata presso l'Archivio di Stato di Udine

L’Archivio Generale Notarile di Udine

Nel corso della dominazione francese si legiferò in modo più sistematico sul notariato e sugli enti che avevano il compito di ricevere gli atti dei notai (Archivi Generali Notarili). In epoca napoleonica fu emanato il Regolamento sul Notariato del 17 giugno 1806, n. 109, il cui merito principale fu senz’altro, rispetto ai provvedimenti assunti in passato, l’organicità. Forse per tale ragione rappresentò un modello per vari Stati italiani, non soltanto per quelli che gravitavano sotto il controllo e l’influenza francese e quindi avevano dovuto recepire tali norme, ma anche per quegli Stati che, non essendo controllati dalla Francia, scelsero volontariamente di far proprio il dettato di tale Regolamento.
Venne stabilito per legge che in ogni capoluogo di Dipartimento fosse istituito un Archivio generale e qualora fosse ritenuto necessario si sarebbe potuto creare un Archivio sussidiario presso uno dei Comuni principali del Dipartimento, così come sancito dall’articolo 122 della Legge napoleonica del 1806.
Scopo di tale norma era quello di creare un luogo di concentramento e di controllo, per evitare dispersioni e facilitare le ricerche, come si era già tentato di realizzare in epoca veneta, senza però raggiungere gli obiettivi prefissati.
L’Archivio Generale Notarile non si limitava solo ad essere un luogo di concentrazione, ricevendo la documentazione prodotta dai notai, ma produceva esso stesso dei repertori (indici delle parti, repertori dei notai), così come sancito dall’articolo 129 del suddetto Regolamento, rendendo più semplice la ricerca e la consultazione degli atti attraverso tali strumenti; l’Archivio inoltre riceveva i testamenti chiusi (per i quali si redigeva un apposito indice) dei notai che avevano cessato la loro attività; altra funzione svolta dall’Archivio Notarile era la «sorveglianza sugli Archivi sui Notaj del suo circondario» esercitata attraverso le «Camere di disciplina notarile», costituite da un numero di persone compreso tra quattro ed otto, nominate dal Tribunale d’Appello, così come previsto dall’articolo 97 del Regolamento napoleonico.
Numerose ed importanti le funzioni svolte dall’Archivio Notarile Generale: atti di sorveglianza dell’operato dei notai attraverso il ritiro dei documenti rogati dai notai defunti, le ispezioni notarili, la ricezione dei testamenti chiusi.
La direzione di tali istituzioni era affidata ad un Conservatore, ad un Cancelliere ed ad alcuni notai che li adiuvavano nello svolgimento delle loro funzioni.
Il 21 ottobre 1807, con il decreto n. 369, il Gran Giudice Ministro della Giustizia costituiva l’organico che doveva insediarsi nel Regio Archivio Notarile. Tale ente iniziò la propria attività nel novembre 1807 presso il Castello di Udine.
Nel 1848 l’Archivio Notarile cambiò la propria sede; nel corso della dominazione austriaca, infatti, fu statuito che la documentazione fosse spostata presso la chiesa arcivescovile, gli esiti furono tutt’altro che positivi perché tutto venne ammassato.
In precedenza, gli atti venivano disposti secondo il notaio che li aveva rogati ed ordinati in scaffali; non si poté mantenere tale sistemazione a causa dell’esiguità degli spazi a disposizione. Tale situazione fu provvisoria: infatti tutti gli atti vennero, in seguito, trasferiti presso il Regio Tribunale Civile. La destinazione finale dell’Archivio Notarile, vale a dire l’attuale, appositamente realizzata per accogliere tale istituzione, fu trovata in via Cairoli.
Varie le traversie e vicissitudini patite dai documenti conservati presso l’Archivio Notarile: i vari spostamenti nelle diverse sedi comportarono dispersioni e nel corso del secondo conflitto mondiale, quando era già stata realizzata la sede di via Cairoli, a seguito di un bombardamento, avvenuto la notte del 20 febbraio 1945, una considerevole parte della documentazione più antica andò distrutta.
Gli incartamenti vennero dapprima trasportati presso l’atrio della Biblioteca civica ed in seguito trasferiti, temporaneamente, presso la villa del Professor Carlo Someda, direttore del Museo Civico, a Ceresetto di Martignacco, come si evince dal verbale di consegna di atti, repertori e registri effettuato dal Conservatore dell’Archivio Notarile Distrettuale, Dottor Giuseppe Iovino, alla rappresentante della Sezione di Archivio di Stato, Dottoressa Ivonne Pastore; tale documento è conservato presso l’Archivio di Stato di Udine. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Archivio notarile di Udine: riordinamento e inventariazione della serie ''Indici dei contraenti'' (sec. XIX) conservata presso l'Archivio di Stato di Udine

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Informazioni tesi

  Autore: Lucia Maria Barbaro
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Udine
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali
  Relatore: Ugo Falcone
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 178

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