PMI: attori emergenti nello scenario internazionale

Le esportazioni sono una componente di primaria importanza per la crescita dell’economia nazionale, rappresentando negli ultimi dieci anni un valore che oscilla tra il 25 e il 26% del Pil.
L’elevata dipendenza del nostro sistema economico dalle quote di beni esportati emergerebbe anche in un contesto come quello attuale, in cui il contributo delle esportazioni alla crescita del prodotto nazionale sia generalmente diminuito a causa di un insieme di fenomeni legati alla globalizzazione delle relazioni economiche, quali soprattutto un aumento del contenuto di importazioni nelle esportazioni. Per capire l’importanza di tale processo bisogna premettere che l’impatto delle esportazioni sul Pil dipende specificatamente dalla domanda estera netta e non semplicemente da quanto si esporta; un fenomeno quindi come quello appena descritto, in cui le esportazioni tendono ad attivare sempre più approvvigionamenti dall’estero, tende a ridurre l’effetto espansivo dell’export sul Pil.
Nonostante quanto appena indicato, le recenti stime dei diversi istituti di statistica (Istat in primis) hanno sottolineato come la ripresa economica avviata nel nostro Paese a partire dal terzo trimestre del 2009 risulterebbe trainata principalmente dall’export, mentre le altre componenti della domanda presenterebbero ancora difficoltà.
Effettivamente alla violenta contrazione del Pil sviluppata tra il 2008 e il 2009 – a cui, per il crollo della domanda internazionale, ha fatto seguito una caduta delle esportazioni tra il secondo trimestre del 2008 e il secondo trimestre del 2009 – è succeduta una fase di ripresa economica del ciclo mondiale dove l’Italia – nei primi undici mesi del 2010 rispetto al corrispondente periodo del 2009 – ha visto crescere il prodotto interno lordo di circa 1 punto percentuale e le proprie esportazioni in media del 15,2% nel suo complesso, del 16,5% verso i mercati extra-europei e del 14,3% verso i Paesi comunitari. Sembrerebbe quindi che l’economia italiana sia riuscita nell’ultimo periodo a riagganciare, anche se in maniera meno marcata, quel sentiero espansivo che era stato registrato tra il 2006 e parte del 2008, guidato da un recupero in termini di competitività dei prodotti nazionali sui mercati esteri (occorre però sottolineare come considerando il valore medio del primo trimestre del 2010 le esportazioni italiane risultano ancora inferiori per il 20% rispetto al massimo toccato nel primo trimestre del 2008).
Tra le ragioni che hanno contribuito al cambio di tendenza nella fase centrale degli anni Duemila, sembra aver giocato un ruolo rilevante il virtuoso processo di trasformazione e riposizionamento delle imprese manifatturiere sui mercati, a cui ha fatto seguito una politica di prezzo degli esportatori italiani particolarmente aggressiva sui mercati internazionali.