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Il dovere di mantenimento della prole, con particolare riferimento a quella maggiorenne.

L'affido condiviso

La tutela dei figli in caso di separazione coniugale o semplicemente di rottura di una convivenza, viene regolata con la nuova legge sull'affido condiviso introdotta nel 2006.
La normativa ha il fine di garantire l'attuazione di principi fondamentali nei confronti delle persone coinvolte nella crisi di coppia. Nella maggioranza dei casi sono proprio i figli quelli più esposti alle difficoltà e soprattutto meno capaci di farvi fronte autonomamente. Il legislatore si prefigge di sostenere bambini e ragazzi che vivono questa condizione.
Il nucleo della riforma è costituito dall'articolo 155 del Cod. civ.27, secondo cui il giudice deve “valutare previamente la possibilità che i figli minori restino affidati ad entrambi i genitori”28. (Art. 155, co. I, Cod. civ.)
Ciò vuol dire che nella quasi totalità delle cause di separazione, l'affidamento della prole avviene di regola nelle mani di entrambi i coniugi. Questi condividono una comune responsabilità nell'educazione e nel mantenimento della progenie.

In passato la consuetudine era invece quella di affidare i figli in modo esclusivo ad un genitore, la gran parte delle volte la madre. Ciò provocava l'allontanamento del giovane dalle attenzioni e dal rapporto con la figura paterna, pregiudicando in tal modo sia il diritto del minore ad avere un buona relazione con entrambi i genitori che il dovere del genitore di essere presente ed adempiere ai propri obblighi.
La nuova impostazione è improntata alla realizzazione pratica della bi genitorialità anche per i figli di coppie separate. La propensione è quella di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ognuno dei genitori.
Il legislatore stabilisce che le decisioni di maggiore interesse, relative all'istruzione, l'educazione e la salute dei figli, siano prese di comune accordo tra i genitori. (Art. 155, co. III, Cod. civ.)
L'affidamento esclusivo rappresenta attualmente una soluzione residuale, disposta con provvedimento motivato, solo quando il giudice sostiene che l'affidamento condiviso sia contrario all'interesse del minore. (Art. 155 bis, co. I, Cod. civ.)

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Il dovere di mantenimento della prole, con particolare riferimento a quella maggiorenne.

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Informazioni tesi

  Autore: Gabriella Sticca
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara
  Facoltà: Scienze Sociali
  Corso: Scienze del servizio sociale
  Relatore: Lisia Carota
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 70

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