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Il Consiglio Europeo nel trattato di Lisbona e nelle prassi attuali

La crisi in Ucraina del 2022: le misure intraprese dal Consiglio europeo

La guerra in Ucraina orientale ha subito un’escalation nel febbraio 2022, a seguito del riconoscimento delle Repubbliche autonome di Donetsk e Luhansk, da parte del Cremlino e il contemporaneo invio delle truppe militari in queste zone, prima di iniziare l’aggressione militare dell’Ucraina. Il 24 febbraio tutte le città ucraine si sono svegliate sotto i bombardamenti a dimostrazione dell’estensione della guerra verso l’occidente dell’Ucraina. La crisi in Ucraina è arrivata in un momento particolare per il mondo intero; infatti, ancora non era finita la battaglia contro la pandemia da Coronavirus. In questo clima di forte tensione, l’Unione europea è stata pronta a far sentire la propria voce attraverso il Consiglio europeo e il suo presidente Charles Michel. Al contrario di quanto è avvenuto nel 2014, il Consiglio europeo ha fatto tesoro delle critiche ricevute nella gestione della prima crisi, e si è immediatamente attivato attraverso nella riunione straordinaria del 24 febbraio 2022. In questa occasione, i leader hanno espresso la loro piena solidarietà all’Ucraina e alla sua popolazione e hanno condannato l’aggressione, attraverso l’emanazione di una serie di sanzioni rivolte alla Russia, questa volta, però, molto più incisive. Le misure restrittive riguardano settori importanti dell’economia russa come quello finanziario, energetico e dell’export. Inoltre, il Consiglio europeo ha condannato anche la Bielorussia per il suo coinvolgimento, attraverso una serie di sanzioni, e ha richiesto alla Commissione di elaborare misure di emergenza che riguardano l’energia. Per quanto riguarda le relazioni con l’Ucraina, l’Unione europea ha previsto una serie di sostegni finanziari, politici e umanitari e ha riconosciuto le aspirazioni europeiste del paese. Infine, il Presidente Michel ha dichiarato di voler mantenere rapporti e un forte coordinamento con altri soggetti di diritto internazionale come l’OCSE, la NATO e il G7 nella risoluzione della crisi.

Nella dichiarazione di Versailles del 10 e 11 marzo 2022 hanno ribadito la piena condanna al vile attacco e hanno espresso il loro sostegno a rafforzare il legame con l’Ucraina attraverso l’invio di aiuti umanitari e finanziari, e il sostegno ai rifugiati e ai paesi che li ospitano. Inoltre, hanno accolto l’iniziativa del procuratore della Corte penale internazionale di avviare un’indagini per i crimini di guerra perpetuati nei confronti dei cittadini Ucraini. Infine, in questa riunione si è deciso di rafforzare la capacità difensiva dell’Ucraina e hanno adottato misure per limitare la dipendenza energetica dalla Russia. Questi piani si sono concretizzati nel Consiglio europeo del 24 e 25 nel quale hanno partecipato il Presidente degli stati uniti Biden e il Presidente ucraino Zelenskyy (in videoconferenza). I leader hanno ribadito la piena solidarietà all’Ucraina e il loro sostegno per la ricostruzione verso la democratizzazione del paese. A seguito del Consiglio europeo del 30 e 31 maggio, i leader elaborano un sesto pacchetto di sanzioni che riguarda la fornitura ai paesi dell’Unione europea delle risorse energetiche e del petrolio grezzo che arrivano dalla Russia, cercando una soluzione congiunta a tutti gli stati per sopperire alla mancanza di fonti energetiche. Altri punti fondamentali sono: il sostegno umanitario all’Ucraina attraverso i corridoi umanitari che servono ad agevolare l’esportazione dei prodotti alimentari al popolo ucraino, la previsione di una squadra investigativa per fornire le prove dei crimini di guerra al procuratore della corte internazionale penale, e il sostegno agli stati che ospitano i rifugiati di guerra; il sostegno finanziario con la concessione all’Ucraina di un’assistenza macro finanziaria fino a 9 MIL di euro, e la ricostruzione di un’Ucraina democratica; il sostegno militare garantendo all’Ucraina la possibilità di difendere la proprio autonomia e indipendenza attraverso l’incremento del sostegno militare nell’ambito dello strumento europeo per la pace. Un ulteriore passo in avanti si è avuto nel consiglio europeo di giugno, quando i leader hanno concesso all’Ucraina lo status di paese candidato all’Unione europea e prevedono che la commissione europea deve conferire al consiglio circa il rispetto delle condizioni sulla domanda di adesione dell’Ucraina. A seguito dell’ulteriore escalation della crisi, il consiglio europeo ha adottato l’ottavo pacchetto di misure restrittive contro l’utilizzo dei droni iraniani nei confronti della Russia e ha previsto un nuovo sostegno militare all’Ucraina attraverso l’invio delle armi al fine di rafforzare la capacità di difesa. Infine, in vista della stagione invernale, i leader discutono su come aiutare il popolo ucraino in vista dell’inverno, attivando fornitura di assistenza umanitaria e protezione civile per ripristinare le infrastrutture più importanti del paese. Oltre alle misure intraprese a favore dell’ucraina, il Consiglio europeo deve fare i conti anche con le problematiche interne ai paesi che a seguito della chiusura dei rapporti commerciali con la Russia, devono fare i conti con l’approvvigionamento delle risorse finanziaria e con la crisi energetica. i leader invitano il consiglio e la commissione a presentare dei piani emergenziali e delle soluzioni congiunte a tutti gli stati attraverso l’acquisto comune del gas e la fissazione del tetto massimo del prezzo del gas.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il Consiglio Europeo nel trattato di Lisbona e nelle prassi attuali

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Informazioni tesi

  Autore: Francesca Moscaritolo
  Tipo: Laurea magistrale a ciclo unico
  Anno: 2021-22
  Università: Università degli Studi del Sannio
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Nicola Ruccia
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 83

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