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Teologia, Filosofia ed Ecclesiologia in Guglielmo di Ockham e Lutero

La critica di Aristotele e della scolastica da parte di Lutero

Come si può vedere, il radicale ridimensionamento delle facoltà della ragione nell'indagare le verità teologiche e il conseguente richiamo alla Rivelazione sono concetti presenti anche in Lutero, anzi in lui questi due aspetti sono inseparabili, perché per Lutero il sola scriptura si configura come un ritorno alla Parola di Dio contro tutte le invenzioni umane che hanno tentato, tramite la filosofia di Aristotele, di sostituirsi ad essa. Per Lutero le verità di fede devono essere credute umilmente e non forzate nella loro spiegazione dalla ragione, come è evidente, ad esempio, nel caso della Eucaristia.

I teologi, seguendo Aristotele, tentano di sostituirlo allo Spirito Santo, insegnando che in una proposizione affermativa soggetto e predicato si trovano in un rapporto di identità, di modo che quando Cristo afferma "Questo è il mio corpo" secondo loro ciò sarebbe da intendersi nel senso che il pane e il corpo di Cristo sono una sola cosa, e perciò nell'Eucaristia non vi è vero pane, ma il corpo di Cristo, sebbene permangano gli accidenti del pane, cioè il colore, la forma ecc., e questo onde evitare il pericolo di idolatria, affinché cioè i fedeli non adorino la sostanza del pane, ma Cristo stesso:

At dicent forte, ex Aristotele doceri, subiectum et praedicatum propositionis affirmativae, debere pro eodem supponere, seu - ut bestiae ipsius verba ponam ex VI Metaphysicorum - ad affirmativam requiritur extremorum compositio, quam illi exponunt, pro eodem suppositionem. Quare, dum dico, hoc est corpus meum, subiectum non posse pro pane supponere, sed pro corpore Christi. Quid hic dicemus? Quando Aristotelem et humanas doctrinas facimus tam sublimium et divinarum rerum censores? Cur non explosa ista curiositate, in verbis Christi simpliciter haeremus, parati ignorare, quicquid ibi fiat, contentique verum corpus Christi, virtute verborum illic adesse? An est necesse, modus operationis divinae omnino comprehendere?...

[Ma loro forse diranno che Aristotele ci insegna che soggetto e predicato di una proposizione affermativa devono sostituirsi l'uno all'altro come se fossero identici o che - per adoperare le parole che quella stessa bestia usa nel sesto libro della sua "Metafisica" - per avere una proposizione affermativa occorre l'accordo dei termini estremi, accordo che essi interpretano con la possibilità di (reciproca) sostituzione (dei due termini come se fossero identici). Perciò, quando dico "Questo è il mio corpo" (voglio dire che) il soggetto non può essere il pane, ma dev'essere il corpo di Cristo. Che cosa possiamo dire qui noi, dal momento che di Aristotele e delle dottrine umane ne facciamo i giudici di cose tanto sublimi e divine? Perché non respingiamo da noi questa curiosità e non stiamo semplicemente attaccati alle parole di Cristo, disposti ad ammettere che, qualunque cosa avvenga lì (sull'altare), noi la ignoriamo, contenti che il vero corpo di Cristo vi è presente in virtù delle sue parole? O è necessario comprendere completamente i modi dell'agire divino?...]

Secondo Lutero è necessaria dunque una vera e propria riforma degli studi, perché l'autorità di Aristotele ha per troppo tempo dominato nelle università, assumendo un ruolo di primo piano anche nelle questioni teologiche, tanto da superare in importanza la stessa Scrittura:

Anche le università avrebbero bisogno di una buona e robusta riforma... Tutto ciò che il papato ha istituito e disposto non fa che accrescere il peccato e l'errore. Che cosa sono le università?... Esse non sono altro che "ginnasi di efebi e della gloria greca", come dice il libro dei Maccabei (II Maccabei 4, 9.12), nei quali... si studia poco la santa Scrittura e la fede cristiana e regna solo il cieco maestro pagano Aristotele, addirittura più di Cristo... Come se non possedessimo la santa Scrittura nella quale troviamo sovrabbondanza di insegnamenti riguardo a tutte le cose
delle quali Aristotele non ha mai avuto il minimo sentore...


Per Lutero dunque la Chiesa per secoli si è sostituita alla Parola di Dio, e ciò è stato possibile attraverso il monopolio della cultura e della lettura della Sacra Scrittura, la cui interpretazione da sempre è stata demandata alla Santa Sede.

Questa secondo Lutero in tal modo ha potuto, servendosi dell'autorità dei teologi, stabilire, per mezzo di speciose argomentazioni e fantasiose interpretazioni allegoriche dei passi biblici, quali verità di fede dottrine del tutto umane, e ciò secondo Lutero con il preciso scopo di ottenere sempre più potere sugli uomini. La cosa risulta evidente in particolar modo nella questione del libero arbitrio e della predestinazione. Infatti a che cosa serve insegnare e predicare la forza del libero arbitrio se non a giustificare il ruolo di mediazione della Chiesa?
Il libero arbitrio rappresenta per la Chiesa la premessa necessaria per poter in un secondo momento imporre obblighi e divieti ai fedeli penitenti, cosa che si manifesta chiaramente nel caso dell'affare delle indulgenze, che divennero il simbolo della supremazia papale e la cui pratica corrotta Lutero ebbe modo di constatare durante il soggiorno a Roma del 1510.

Ove invece si sopprimesse del tutto il libero arbitrio e tutto fosse determinato dalla scienza e dalla volontà di Dio, non rimarrebbe alcuna possibilità nell'uomo di fare il bene e di conseguenza la Chiesa stessa nulla potrebbe fare per la salvezza dei fedeli.

Ma se la Chiesa non può nulla in tal senso, allora viene meno anche la sua stessa ragion d'essere. Questa infatti è la questione centrale di tutta la Riforma, perché da questa dipende l'esistenza stessa della Chiesa come istituzione mediatrice tra il cielo e la terra, tra Dio e gli uomini, cosa che quest'ultima aveva ben compreso.
È perciò necessario affrontare ora tale questione, considerando lo sviluppo della dottrina di Lutero a partire sempre dalle posizioni di Ockham in merito alla prescienza e alla predestinazione di Dio.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Teologia, Filosofia ed Ecclesiologia in Guglielmo di Ockham e Lutero

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Informazioni tesi

  Autore: Alessandro Gagni
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2021-22
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Storia della filosofia
  Relatore: Luisa Valente
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 98

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Parole chiave

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riforma protestante
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guglielmo di ockham
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