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Il Valore della Musica nelle Serie Televisive Italiane

La musica in Mare Fuori

A conclusione di questo lungo percorso, non si può che dedicare un ultimo spazio alla serie italiana che negli ultimi anni sta più facendo parlar di sé: Mare Fuori (2020 - in produzione), ideata da Cristiana Farina e co prodotta da Rai Fiction e Picomedia. La serie è diretta da Carmine Elia per la prima stagione, Milena Cocozza per la seconda ed Ivan Silvestrini per la terza e quarta103 e pone al centro del racconto le storie dei detenuti e di alcuni membri del personale del fittizio Carcere Minorile di Napoli, ispirato al vero IPM di Nisida. È un racconto corale, in cui quasi tutti finiscono per essere protagonisti ed in cui si fondono passato, presente e la speranza di un futuro, spesso lontano o addirittura in alcuni casi irraggiungibile. Tanti sono i fattori che hanno contribuito a fare della serie ormai un fenomeno di culto, ma tra i principali ci sta certamente il ruolo della musica.
Ho avuto modo di confrontarmi telefonicamente con Cristiana Farina, ideatrice e sceneggiatrice della serie, che mi ha svelato i retroscena riguardanti la creazione di certi personaggi o scene musicali specifiche, e con Lorenzo Gennaro (in arte Lolloflow), produttore di alcuni brani della colonna sonora, che mi ha invece raccontato le fasi di creazione delle sue musiche per la serie. Grazie ai loro contributi anche in questo caso ho potuto affrontare la tematica da una prospettiva interna, ma la mia indagine si è dovuta interrompere proprio nel momento in cui sono stati mandati in onda i primi sei episodi della quarta stagione, che rivelano solo parzialmente le novità musicali di questo nuovo capitolo. L’analisi affrontata di seguito si concentrerà dunque prevalentemente sulla colonna sonora delle prime tre stagioni della serie;

La musica in Mare Fuori non è un qualcosa in più, è una protagonista. Senza questa la serie farebbe fatica ad esistere o comunque non sarebbe quello che poi è diventata. A cominciare dalla scrittura di veri e propri personaggi musicali come Cardiotrap, ‘O Chiattillo, Naditza, Giulia, ecc. la musica esiste sempre, è una presenza multiforme, costante, partecipe. Plasma la storia, la porta avanti, la commenta, la definisce ed infine permette di creare un ponte tra lo spettatore ed i personaggi. Tranne in rari casi in cui viene inserita musica di repertorio, tutta la colonna sonora è originale e nasce dall’unione di più mondi e diverse identità musicali: in particolar modo quella più classica e ricca di riferimenti alla musica colta che troviamo negli arrangiamenti e commenti strumentali di Stefano Lentini104, quella più underground riscontrabile nei brani scritti da Raiz e quella più hip hop/trap/rap delle canzoni di Matteo Paolillo (in arte Icaro) e Lolloflow.
Tutti questi elementi trovano un comun denominatore nella sigla 0’Mar For (Icaro, Lolloflow, Raiz, Stefano Lentini, Rai Com, 2020), il brano che per eccellenza ha contribuito a rendere iconica la serie, sforando lo schermo televisivo ed entrando a pieno nelle classifiche musicali italiane, fino ad ottenere grandissimi riconoscimenti come il disco di platino nell’aprile 2023105. La canzone nasce quasi casualmente da un’idea di Matteo Paolillo, che nella serie interpreta il giovane detenuto Edoardo Conte e che nella realtà, oltre ad essere un attore, è anche un cantante. Durante le riprese della prima stagione, Paolillo inizia a scrivere un testo in dialetto napoletano, che sembra racchiudere in una voce sola l’ambivalenza degli aspetti entro i quali oscillano costantemente le vite dei giovani detenuti: da un lato la reclusione, il crimine, la droga e tutto ciò che determina la difficile vita dei protagonisti, dall’altro lato la speranza, elemento costante della narrazione, rappresentata simbolicamente da quel tanto agognato mare che sta fuori, al di là delle sbarre. Il brano alterna le strofe cantante in prima persona da un giovane criminale (probabilmente il personaggio stesso di Paolillo ovvero Edoardo) dove vengono descritte le proprie difficili condizioni di vita ai ritornelli in cui il cantante si rivolge ad un interlocutore anonimo che chiama «guagliò» ovvero ragazzo, rassicurandolo che «c sta o mar for» e quindi c’è speranza di salvezza. In contemporanea Lorenzo Gennaro (Lolloflow) inizia a produrre la musica. I due ragazzi poi propongono alla produzione d’inserire il brano come sigla, anche se la proposta non viene accolta immediatamente. Così Lolloflow e Matteo Paolillo decidono nel frattempo di far ascoltare a tutto il cast e la troupe il brano, che viene accolto con grande entusiasmo e viene fatto diventare già un tormentone dai colleghi durante le riprese, che nei momenti di pausa non perdono occasione per canticchiarlo. Arrivati a questo punto i due ottengono anche il consenso della produzione e la canzone viene fatta diventare la sigla e leitmotiv della serie. Viene quindi inserita ad inizio di ogni episodio su un montaggio abbastanza classico da sigla-didascalica, che prevede quindi l’alternanza di frame tratti dalle puntate, mentre scorrono i titoli di testa per poi convergere nel logo della serie. Al di là del momento introduttivo, il brano riesce a diventare iconico soprattutto per le modalità in cui viene inserito all’interno della narrazione. Infatti, ‘O Mar For viene inserita sia extra diegeticamente in strumentale a commento delle puntate, sia diegeticamente attraverso la voce dei personaggi. È qui che avviene la svolta: in un continuo gioco di rimandi tra realtà e finzione, ci sono una serie di occasioni in cui il brano viene cantato o ascoltato in scena come se fosse un brano famoso già esistente nell’universo narrativo della serie. A tal proposito è esemplare la scena del settimo episodio della prima stagione (L’Amore Malvagio) in cui Teresa (Ludovica Coscione), mentre lavora, ascolta dalle cuffiette il brano in questione. Ad un certo punto si avvicina Edoardo (Matteo Paolillo) che le ruba una cuffietta, inizia ad ascoltare il brano e a canticchiare il ritornello. Poi la guarda e dice: «wa Icaro è nu poeta». Ecco il tocco di genio, la svolta. Matteo Paolillo attraverso il suo personaggio Edoardo rivela l’autore del brano, Icaro, ovvero sè stesso nella vita reale. Si crea così un corto circuito tra realtà e finzione, un gioco di rimandi che dona così allo spettatore una sensazione di maggiore coinvolgimento e vicinanza alla storia. La stessa cosa avviene nei momenti corali in cui quasi tutti i personaggi, dal nulla, si riuniscono per cantare il brano. Questo nel corso delle stagioni avviene più volte, ma vi è un momento in particolare in cui questo espediente risulta particolarmente efficace: nel quinto episodio della terza stagione (L’amore non esiste). Verso la fine dell’episodio arrivano all’IPM i genitori di Gaetano detto “’O Pirucchio” (Nicolò Galasso), brutalmente ucciso poco dopo essersi guadagnato la libertà, per parlare ai ragazzi e garantirgli un ultimo simbolico saluto all’amico scomparso. Qui, subito dopo il discorso dei genitori di Gaetano, dopo un attimo di silenzio Gianni detto “Cardiotrap” (Domenico Cuomo) tra le lacrime inizia a recitare una strofa di ‘O Mar For, poi incrocia lo sguardo con quello di Edoardo ed iniziano a cantare in tono sommesso il brano, seguiti in coro da tutti gli altri ragazzi detenuti. In questo momento di affiatamento e commozione, in cui non esistono amici e nemici, buoni e cattivi, tutti si uniscono per ricordare l’amico perso e per riflettere contemporaneamente sulle conseguenze del loro stile di vita, che inevitabilmente porta alla fine di Gaetano. Qui come non mai il brano si fa portavoce di un pensiero comune e crea ancora una volta nello spettatore un senso di maggiore coinvolgimento.

Sempre di Icaro e Lolloflow sono poi altri due brani diventati altrettanto importanti per la narrazione: Sangue Nero (Matteo Paolillo, Lolloflow, 2021) ed Origami all’alba (Matteo Paolillo, Lolloflow, CLARA, 2023).
Sangue Nero è un brano dai tratti rap scritto in occasione della seconda stagione ed affidato poi a Gianni “Cardiotrap”, che è per eccellenza uno dei personaggi musicali della serie. Il brano infatti parla di violenza domestica e si mostra perfettamente in linea con la storyline del personaggio. Gianni infatti è un detenuto dell’IPM con il sogno di fare il cantante, vittima di una famiglia in cui è costretto a difendere la madre dalla violenza del padre ed innamoratosi successivamente di Gemma (Serena Codato), una ragazza altrettanto vittima di violenza da parte del fidanzato. La musica e la violenza domestica sono quindi i perni attorno i quali ruota la vita di Cardiotrap che così, nella seconda stagione, spinto dalla voglia di voler concretizzare il suo sogno, dà vita a questo brano. Questa volta quindi nell’inserzione del brano nella narrazione si perde totalmente ogni contatto con la realtà, poiché non viene nemmeno nominato Icaro, l’autore vero, in quanto nella storia è Cardiotrap ad averlo scritto. Nel corso della seconda stagione la canzone torna più e più volte diegeticamente, soprattutto in scene in cui il personaggio abbozza il testo o canticchia la melodia accompagnato dal piano di Filippo “’O Chiattillo” (Nicolas Maupas), fino a quando nel quarto episodio (Amare chi fa male) si esibisce durante uno spettacolo organizzato proprio dall’IPM106. Non sentiamo mai in scena la versione cantata da Paolillo, che comunque nel 2021 viene pubblicata nel suo album d’esordio Edo (Matteo Paolillo, Lolloflow, 2021) dedicato proprio al personaggio da lui interpretato nella serie. Nell’album è presente la stessa ‘O Mar For ed altri brani ispirati alla serie non inseriti nella narrazione, che vedono la collaborazione di alcuni colleghi come lo stesso Domenico Cuomo o Giacomo Giorgio, che nella serie interpreta Ciro Ricci.
Origami all’alba è invece il leitmotiv della terza stagione, affidato anche stavolta ad un altro personaggio musicale: la new entry Giulia detta “Crazy J” (Clara Soccini). Crazy J è infatti una trapper che all’interno del carcere coglie l’occasione delle visite di un’agente discografica, Valentina Colosimo (Selene Caramazza), per farsi notare e registrare un brano di successo, appunto Origami all’alba. Del brano, che inizialmente prende il titolo di Vincere per perdere, Paolillo e Lolloflow ne producono circa cinque versioni e quasi tutte vengono utilizzate. Tra queste vi è la versione di Giulia, che prende invece il nome Origami all’alba e per la quale i due autori si rivedono poi in studio con Clara Soccini per aggiungere una parte di testo scritta da lei e modificare l’arrangiamento, dando vita ad un brano che ancora oggi scala le classifiche italiane, anche grazie alla larga diffusione sulla piattaforma social Tik Tok e alla sua inserzione nella serie. In realtà all’interno della narrazione la situazione viene presentata in maniera più complessa: il brano infatti nella storia è scritto da Cardiotrap insieme a Filippo “’O Chiattillo” e più volte nel corso delle puntate viene mostrata la genesi di quest’ultimo, che prende il nome e l’arrangiamento originale del brano di Matteo Paolillo, quindi Vincere per perdere. Successivamente Crazy J e Valentina rubano il brano riarrangiandolo ed incidendolo sotto il nuovo titolo di Origami all’alba, causando l’ira di Cardiotrap che dà vita all’iconica scena di disperazione in cui dalla cella urla a Filippo: «’O Chiattì, c’hanno fottuto ‘o piezz».
[…]




103 Al momento la produzione è arrivata alla quarta stagione.
104 Il compositore Stefano Lentni, oltre ad avere realizzato un consistente numero di brani da commento e canzoni, partecipa all’arrangiamento di quasi tutti i brani scritti da altri per la serie.
105 Disco di platino a “O Mar For”, il singolo vola a oltre 35 milioni di streaming in RaiCom htps://www.raicom.rai.it/2023/04/12/disco-di-platino-a-o-mar-for-il-singolo-vola-a-oltre-35-milioni-di-streaming/
106 Inoltre, anche in occasione di questo spettacolo tutti i protagonisti finiscono poi per cantare in coro ‘O Mar For.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il Valore della Musica nelle Serie Televisive Italiane

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Informazioni tesi

  Autore: Laura Abbate
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2022-23
  Università: Università degli Studi di Palermo
  Facoltà: Musicologia
  Corso: Musicologia e Scienze dello Spettacolo (LM-45)
  Relatore: Alessia Cervini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 114

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