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IL CENTRO EDUCATIVO ITALO-SVIZZERO DI RIMINI TRA PASSATO E FUTURO: storia di una pedagogia attraverso la fotografia

La pedagogia del CEIS attraverso le fotografie

Come sappiamo, il CEIS, con Margherita Zoebeli, scelse di aderire e di seguire una pedagogia e una cultura dell'educazione attiva, organizzando al suo interno anche i corsi CEMEA centrati proprio appunto sull'educazione attiva. Secondo Margherita, infatti, lo spazio educativo doveva comprendere sia luoghi di fruizione per il singolo bambino, sia per il gruppo di pari, in uno spazio che stimoli la fantasia e permetta la sperimentazione di diverse esperienze: motorie, affettive, estetiche, creative e sociali. L'importanza dell'organizzazione e della disposizione dello spazio e degli ambienti come veicoli pedagogici ed educativi l'abbiamo osservata anche nella descrizione architettonica della struttura, in relazione appunto all'educazione. L'architettura del CEIS è infatti rimasta invariata negli anni, ancora legata al progetto iniziale di Felix Schwartz e lo spazio, a misura di bambini (come avveniva nelle Case dei Bambini e che ritroviamo ancora oggi nelle scuole appunto montessoriane), è un vero e proprio strumento di educazione indiretta, educazione in e attraverso lo spazio. Il Villaggio è dunque esso stesso uno strumento di lavoro, creato a misura di bambino perché egli assuma una responsabilità verso di esso attraverso continue pratiche e abitudini giornaliere di cura del proprio ambiente. Anche lo spazio esterno diventa quindi un luogo d'apprendimento privilegiato, un'aula all'aperto che stimoli il bambino e lo allontani dalla solita lezione tradizionale, il quale necessita di essere curato dai suoi stessi abitanti. La cura e la tutela dell'ambiente non riguardano solo il proprio Villaggio ma anche la Terra che abitiamo, protetta attraverso la pratica della raccolta differenziata e del controllo dei rifiuti, gestiti dagli stessi bambini (Sapucci, 2015).
Si descrivono e analizzano nelle pagine che seguono i tratti caratteristici del CEIS, della sua pedagogia (seppur implicita e mai dichiarata formalmente), i suoi elementi costitutivi che la distinguono dalle altre scuole più tradizionali e che la rendono quindi una scuola attiva, all'avanguardia, basata sul concetto di comunità. Il tutto attraverso la fotografia intesa come documento, mediatrice del processo di conoscenza, con la sua capacità di trasmettere, in una sola immagine, una moltitudine di idee e di concetti, in questo caso legati alla pedagogia del CEIS, analizzata attraverso i suoi elementi e tratti essenziali. Infatti, attraverso la fotografia, è possibile raccontare e far emergere la propria storia, la propria conoscenza e i propri pensieri, uno strumento che facilita la conoscenza, media la comunicazione ed è anche uno strumento espressivo. Si cercherà quindi di leggere le fotografie scattate, per lo più, direttamente all'interno del Centro educativo italo-svizzero “Remo Bordoni” di Rimini, in via Vezia 2. Si intende cioè esprimere a parole l'oggetto fotografato, ciò che l'immagine, la fotografia rappresenta, i suoi concetti (Cecotti, 2016). In particolare, si analizzano alcune delle “dieci parole del Villaggio” affrontate nel testo “A scuola nel villaggio” di Biondelli, Calieri, Fabbri, Gallazzi, Sapucci e Zannuccoli, a cui ne sono state aggiunte ulteriori. Tra queste dieci parole troviamo quindi il Villaggio, il cerchio e il gruppo, la baracca, il servizio, la piazzetta e la festa, metafore del pensiero pedagogico, dei principi teorici, metodologici e operativi che muovono l'operato del CEIS. Sono le metafore dei valori e delle pratiche che gli operatori trasmettono quotidianamente ai piccoli del Villaggio, i fili conduttori del loro pensiero pedagogico ereditato da Margherita Zoebeli e che ancora oggi guidano il loro lavoro. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

IL CENTRO EDUCATIVO ITALO-SVIZZERO DI RIMINI TRA PASSATO E FUTURO: storia di una pedagogia attraverso la fotografia

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Informazioni tesi

  Autore: Nunzia Fortunato
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2019-20
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Pedagogia
  Corso: Scienze pedagogiche
  Relatore: Tiziana Pironi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 145

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