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Sicurezza delle macchine alla luce della nuova direttiva 2006/42/CE recepita con il D.LGS. 27/01/2010 N. 17. Non conformità, responsabilità, vigilanza e controllo

La valutazione dei rischi sulle macchine

L’Allegato I della Nuova Direttiva Macchine introduce l’obbligo di effettuare una valutazione dei rischi per stabilire quali debbano essere i requisiti di sicurezza relativi alla macchina, affinché possa essere progettata nel rispetto dei medesimi. Il fabbricante o il suo mandatario sono chiamati a seguire un processo che si perfeziona attraverso passaggi ben definiti; tale processo ha carattere iterativo, in quanto si basa su molteplici fasi consequenziali le une alle altre, finalizzate a raggiungere un livello sempre maggiore di sicurezza del macchinario.
La metodologia per l’esecuzione di tale processo è ben descritta nella norma UNI EN ISO 14121, la quale viene espressamente richiamata dalla norma UNI EN ISO 12100. Il primo aspetto da affrontare è rivolto a definire i limiti della macchina con riguardo a quelli che sono l’utilizzo previsto e l’uso scorretto ragionevolmente prevedibile. In particolare, secondo le definizioni contenute nella norma ISO 12100, si intende per uso previsto di una macchina “l’uso in conformità alle informazioni fornite nelle istruzioni d’uso”, mentre per uso scorretto ragionevolmente prevedibile è da intendersi “l’uso di una macchina in un modo non previsto dal progettista, ma che può derivare da un comportamento umano facilmente prevedibile”. Successivamente l’iter prevede l’individuazione dei pericoli e delle situazioni pericolose che possono derivare dalla macchina.

Ancora una volta la definizione di situazione pericolosa può essere tratta dalla norma ISO 12100, che la descrive come quella “circostanza in cui una persona è esposta ad almeno un pericolo. L’esposizione può determinare un danno immediatamente o dopo un periodo di tempo”. Il passaggio seguente si esplica nella stima dei rischi, basata sulla relazione tra la gravità dell’eventuale lesione o danno alla salute e la probabilità che essa si verifichi. Stimati i rischi, essi dovranno essere valutati per poter stabilire se sono conformi all’obiettivo della Direttiva o se, al contrario, debbano essere ridotti. Se l’esito della valutazione ne evidenzia la necessità, bisogna eliminare i pericoli o ridurre i rischi che ne derivano, con l’applicazione delle misure di protezione.

Rifacendosi nuovamente alle definizioni fornite dalla norma ISO 12100, si deve sottolineare che tali misure, rivolte alla riduzione del rischio, sono implementate dal progettista che concepisce un progetto intrinsecamente sicuro, protezioni e misure di protezione complementari e informazioni per l’uso. A sua volta, l’utilizzatore sarà chiamato a mettere in atto eventuali ulteriori interventi, richiamati nel manuale d’uso, che dovessero rendersi necessari in presenza di specifiche condizioni d’uso. Tale implementazione avverrà attraverso un’appropriata organizzazione in termini di procedure di lavoro sicure, sorveglianza e permessi di lavoro, la disposizione e l’uso di mezzi di protezione supplementari, l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale ed infine mediante la formazione.

Non si deve pensare che la metodologia per compiere la valutazione del rischio, intesa come processo iterativo, sia un concetto nuovo. Era, infatti, già presente sia nel testo della Direttiva 98/37/CE sia nella norma UNI EN ISO 12100:2005 che aveva richiamato la UNI EN ISO 14121:1999. L’approfondimento di tali norme è fondamentale per comprendere la Direttiva Macchine con la quale i collegamenti sono indubbi e ben visibili; per questo il fabbricante dovrebbe percepirle come utili strumenti per eseguire il processo di valutazione dei rischi delle macchine previsto dall’Allegato I della Direttiva 2006/42/CE.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Sicurezza delle macchine alla luce della nuova direttiva 2006/42/CE recepita con il D.LGS. 27/01/2010 N. 17. Non conformità, responsabilità, vigilanza e controllo

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Informazioni tesi

  Autore: Eleonora Tosatti
  Tipo: Tesi di Master
Master in Prevenzione dei Rischi e Gestione della Sicurezza del Lavoro. Safety Management I
Anno: 2011
Docente/Relatore: Davide Ferrari
Istituito da: Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 80

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Parole chiave

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