Skip to content

Le professioni educative nel panorama del Terzo settore: una risorsa da non sottovalutare. Indagine esplorativa sull'inserimento di nuovi educatori

Le cooperative sociali e il mondo del lavoro: la persona al centro di tutto

Negli anni il fenomeno della cooperazione sociale ha dimostrato chiaramente che i lavoratori possono contribuire spontaneamente e direttamente alla realizzazione e alla gestione di attività di interesse generale, anche molto innovative, organizzandosi nei modi opportuni, al pari, e spesso meglio, degli enti pubblici pur non disponendo di un’adeguata quantità di risorse economiche, e non solo. Il presente capitolo, in primis, si occuperà di presentare il fenomeno legato alla cooperazione sociale da un punto di vista storico, normativo e strutturale, in modo da comprendere quali sono stati i grandi passi effettuati nel corso degli anni; di seguito, a sostegno della crescita esponenziale subita da tale tipologia di impresa, vi sarà una panoramica delle principali rilevazioni statistiche effettuate dal 1999 fino ai nostri giorni. Il discorso si concluderà trattando alcune tematiche legate alla condizione del lavoro all’interno del settore non profit, il quale, pur mostrandosi come tra i contesti migliori per intraprendere una nuova esperienza lavorativa, presenta molti punti critici. Ciò che ci si augura è che, con il tempo, si valorizzi sempre più l’importanza delle risorse umane all’interno di tali organizzazioni, investendo in figure professionali specializzate e in percorsi formativi specifici.
Nella cultura non profit si può talvolta notare la presenza di un particolare fattore di conflittualità strutturale determinato da una eccessiva separazione tra "sensibilità ai fini", molto accentuata nel personale volontario, e "criteri di pura professionalità", verso i quali è più incentrato il personale dipendente (presenza fondamentale per le cooperative sociali). Per ovviare a tale conflitto, l’idea del rafforzamento dei sistemi di gestione del personale, che include il reclutamento, la formazione e la valutazione, pare essere la strada migliore da intraprendere.

La cooperazione sociale: storia, leggi e caratteri strutturali

Una particolare forma di impresa che ha tentato di coniugare istanze solidali e attività imprenditoriali all’interno del medesimo settore, quello dei servizi socioassistenziali, è proprio quella della cooperazione sociale. La storia ci racconta che tale strumento è stato creato da varie iniziative intraprese dai cittadini che insieme ad altri istituti, pubblici e privati, hanno cercato di lottare contro l’esclusione sociale e a favore del benessere collettivo. È proprio grazie a questo fenomeno che si è cercato di dare risposte ad alcuni bisogni che negli anni, soprattutto per lo Stato, sono sempre stati posti in secondo piano. Considerevole è il processo evolutivo di una tipologia di impresa che ha sperimentato, direttamente sul campo e grazie al contributo di singoli e gruppi, il conferimento di stabilità e continuità ad iniziative che sono sempre state legate alla realtà del volontariato. Convinto promotore e primo fondatore del fenomeno della cooperazione sociale italiana è stato Giuseppe Filippini, figura legata alla nascita, in un paese della provincia di Brescia, della prima esperienza cooperativa: si tratta della cooperativa San Giuseppe, pronta a rispondere ai bisogni di natura sociale.
Ai tempi risultava certamente un’esperienza inconsueta poiché l’intento era quello di fornire sostegno a coloro che avevano bisogno di aiuto e non soltanto a chi possedeva meno risorse. Alla cooperativa San Giuseppe seguì una seconda, la S. Gemma Galgani fondata a S. Benedetto del Tronto nel 1966. «Sta di fatto che a partire dalla seconda metà degli anni Settanta, un numero piuttosto consistente di organizzazioni di volontariato, di advocacy o di stampo associazionistico, scelse di trasformarsi in società cooperativa. In altri casi, invece, i gruppi di cittadini desiderosi di impegnarsi nel sociale dettero vita direttamente a società cooperative nell'intento di specializzarsi nella fornitura di servizi assistenziali e sociali in forma imprenditoriale».
Grazie all’interesse degli operatori e ad alcune pratiche adottate dalle amministrazioni pubbliche, la forma della cooperativa sociale si espanse nell’arco di pochi anni; proprio per questo ci si era resi conto della necessità di una legislazione che rendesse chiari i caratteri fondamentali della cooperazione sociale e che ne permettesse l’individuazione dei confini. Nonostante ciò, la presenza di ostacoli risultava rilevante, soprattutto dal punto di vista gestionale; il tutto sollecitò il legislatore che ripose nel riconoscimento giuridico di questa nuova forma di impresa non poca attenzione. Prima di giungere ad una solida legislazione in merito, i tentativi furono tanti e in parte "naufragati" a causa delle diverse posizioni presenti tra le varie sfaccettature del fenomeno cooperativo italiano.
Correva l’anno 1981 quando fu effettuata la prima proposta di legge sulla cooperazione sociale da parte della Camera dei deputati, precisamente la n. 2828.
«Basandosi sulla bozza elaborata a quattro mani da Giuseppe Filippini e Felice Scalvini, mirava a introdurre nel Codice civile un nuovo articolo, il «2511 bis», tanto semplice nella sua formulazione teorica quanto dirompente nella portata. Introduceva una cooperativa non contemplata dalla disciplina giuridica, perché basata non più sullo scopo mutualistico, come disciplinato dall'art. 2511 del Codice civile, ma sulla solidarietà». Il seguente disegno di legge, così come era stato presentato da Salvi nel 1981, non fu preso in considerazione. Un passaggio importante è stato poi quello del 14 marzo 1984: il nuovo schema di legge n. 586 confermava i vincoli relativi alla distribuzione degli utili e le agevolazioni fiscali, ma metteva in risalto ciò che non era stato considerato nel precedente disegno, ovvero la cooperativa di inserimento lavorativo di persone disabili. A questo punto le cooperative sociali iniziarono a collaborare con altri soggetti del sociale come le organizzazioni di volontariato (riconosciute giuridicamente con la legge 266/1991), insieme alle quali riuscirono a conferire stabilità e continuità alle varie attività, le quali dovevano però dotarsi anche di un lavoro retribuito e non solo basato sul contributo volontario di donne e uomini sensibili alla causa. Le cooperative sociali, da un punto di vista occupazionale, diventeranno un’opportunità per molti operatori sociali - anche nell’ottica dell’autoimprenditorialità - data la riduzione delle possibilità di accedere a incarichi lavorativi presso gli enti pubblici. Questa opzione si coniuga con la sperimentazione di interventi innovativi, e che rispondano coerentemente ai bisogni emergenti nei territori.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Le professioni educative nel panorama del Terzo settore: una risorsa da non sottovalutare. Indagine esplorativa sull'inserimento di nuovi educatori

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

Informazioni tesi

  Autore: Erminia Liuzzi
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2021-22
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Scienze dell'Educazione
  Corso: Programmazione e gestione dei servizi educativi e formativi
  Relatore: Emanuela Torre
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 169

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi