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Il mercato assicurativo italiano. Analisi delle quotazioni e dei bilanci di quattro imprese

Le imprese di assicurazione in analisi

L’analisi si limiterà allo studio di quattro società di assicurazione quotate attive nel nostro Paese, operanti sia nel ramo danni che in quello vita, ma diverse per dimensioni e impianto istituzionale/governance; esse sono, in ordine alfabetico:
• Cattolica Assicurazioni
• Generali
• UnipolSai
• Vittoria Assicurazioni

Prima di fare una panoramica generale sulle caratteristiche principali che caratterizzano le quattro imprese, è, quindi, opportuno soffermarsi un attimo ad illustrare quali possono essere le voci tipiche che compongono il bilancio di una compagnia di assicurazione che lavora con tutti i prodotti assicurativi descritti nel capitolo precedente.
Il bilancio delle imprese di assicurazione, innanzitutto, è condizionato dalle peculiari caratteristiche del processo produttivo ed anche per questo, nella sua redazione, le società sono tenute a seguire gli schemi obbligatori previsti dal Decreto Legislativo n. 117 del 26 maggio 1997 e dal già citato Codice delle Assicurazioni Private. Le imprese quotate tenute alla stesura del bilancio consolidato e quelle che emettono strumenti finanziari ammessi alla negoziazione in mercati regolamentati di qualsiasi Stato membro dell’Unione Europea, inoltre, devono rispettare i principi contabili internazionali emanati dallo IASB, i cosiddetti International Accounting Standards (IAS) e International Financial Reporting Standards (IFRS), recepiti nel nostro Paese con il Decreto Legislativo n. 38 del 28 febbraio 2005.

Per quanto riguarda le poste che possono trovare collocazione nella sezione attività dello Stato Patrimoniale, le più importanti risultano essere sicuramente:
• La macro-classe B definita Attivi Immateriali, dove trovano iscrizione le “provvigioni di acquisizione da ammortizzare” (effettuando la distinzione tra i rami vita e danni) e le “altre spese di acquisizione”; entrambe sono riferite a contratti pluriennali, che quindi saranno oggetto di ammortamento;
• La macro-classe C definita Investimenti e la macro-classe D chiamata Investimenti a beneficio di assicurati dei rami vita i quali ne sopportano il rischio e derivanti dalla gestione dei fondi pensione, che servono a copertura della maggior parte dell’ammontare delle riserve tecniche, trattate nel capitolo precedente;
• La macro-classe D-bis definita Riserve tecniche a carico dei riassicuratori, le quali sono distinte per i rami vita e danni e rappresentano l’ammontare di riserve tecniche ceduta alle imprese di riassicurazione, con cui le società si coprono loro stesse dai rischi trasferitigli dagli assicurati.

Le voci di bilancio più rilevanti che trovano, invece, collocazione nel Passivo dello Stato Patrimoniale, sono certamente:
La macro-classe C definita Riserve Tecniche, opportunamente separate in base alla tipologia di prodotto assicurativo cui si riferiscono, nella quale trova iscrizione il valore, per quanto ragionevolmente presumibile, delle obbligazioni assunte nei confronti degli assicurati, già ampiamente trattate nel capitolo precedente;

La macro-classe D definita Riserve tecniche allorchè il rischio dell’investimento è sopportato dagli assicurati e riserve derivanti dalla gestione dei fondi pensione, in relazione soprattutto alla prima tipologia per la copertura degli investimenti dei contratti del ramo vita, il cui rendimento è determinato in funzione di investimenti dei quali l’assicurato sopporta il rischio o in funzione di un indice di mercato.
Lo schema da seguire per il Conto Economico risulta per le imprese di assicurazione molto caratteristico, in quanto attraverso una struttura di tipo scalare riesce ad evidenziare distintamente i risultati intermedi della gestione del ramo vita e del ramo danni per poi integrarli in un conto non tecnico, nel quale trovano spazio le componenti reddituali che non possono essere attribuite direttamente ad uno dei conti tecnici parziali, fino alla definizione del risultato economico dell’esercizio relativo alla complessiva società. Nel Conto Economico, quindi, le principali voci di bilancio sono:

Il risultato del conto tecnico dei rami danni, che esprime l’utile generato specificatamente dalla gestione tecnico-assicurativa dei rami danni;
Il risultato del conto tecnico dei rami vita, il quale accoglie il prodotto derivante dalla sola gestione tecnico-assicurativa dei rami vita.

Nel conto tecnico i due risultati intermedi della gestione caratteristica sono ricomposti con i restanti componenti reddituali dell’impresa per arrivare a determinare il Risultato dell’attività ordinaria, il Risultato dell’attività straordinaria e, infine, dopo la sottrazione delle imposte dovute allo Stato, l’Utile (perdita) d’esercizio.
Passiamo, ora, alla descrizione delle quattro imprese in analisi in base ai principali aspetti di dimensione e modelli di governance.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il mercato assicurativo italiano. Analisi delle quotazioni e dei bilanci di quattro imprese

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Informazioni tesi

  Autore: Nicolo' Chignola
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2016-17
  Università: Università degli Studi di Verona
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia aziendale
  Relatore: Francesco Rossi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 94

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