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Realtà virtuale: una nuova frontiera - Come utilizzare la realtà virtuale in ambito educativo, riabilitativo e terapeutico

Le potenzialità della realtà virtuale

Sebbene la realtà virtuale sia una tecnologia per certi versi ancora nuova, in costante evoluzione e tutta da scoprire in ogni ambito in cui la si voglia adoperare, quanto pubblicato fino ad oggi mostra le sue grandi potenzialità, in modo particolare per quanto concerne la possibilità di sfruttare una realtà simulata che il paziente percepisce come comparabile al mondo reale.

Il libro "La realtà virtuale nella valutazione delle funzioni esecutive: Studio su un campione di soggetti sani e di soggetti con Mild Cognitive Impairment" evidenzia i seguenti vantaggi:

"Primo vantaggio fra tutti la possibilità per il paziente di fare esperienza di immersione attiva nell'ambiente virtuale, che lo incoraggi maggiormente rispetto ai classici test carta e matita. Pare infatti che il soggetto provi un maggiore coinvolgimento nell'eseguire una prova in realtà virtuale, assumendo la motivazione necessaria per eseguire il compito. La realtà virtuale provvede inoltre a creare un'atmosfera – in un certo senso – ludica e il soggetto potrebbe persino giungere a dimenticare di trovarsi in un contesto valutativo. In questo modo anche l'eventuale ansia che spesso si associa a tale contesto può venire efficacemente dissipata, inducendo uno stato d'animo più rilassato e stimolando in questo modo risposte più spontanee."73
 
"Un ulteriore vantaggio degli scenari virtuali sia l'opportunità di osservare e misurare il comportamento del soggetto in un ambiente sicuro e sotto il controllo sperimentale, pur mantenendo alta la validità ecologica della prova."74
 
"Buon compromesso tra la sicurezza e il controllo di un test in laboratorio e il valore ecologico dei risultati ottenuti in un ambiente reale. Esistono inoltre pazienti che, per ragioni fisiche, psichiatriche, psicologiche, o anche logistiche, non possono esser portati in un ambiente reale. La realtà virtuale offre così la possibilità di eseguire dei test che abbiano valenza ecologica senza doversi muovere dallo studio clinico."75

"Strutturare interventi riabilitativi mirati alle esigenze di ciascun paziente. È infatti possibile utilizzare diversi scenari virtuali, adattandoli in base al paziente che si intende trattare e personalizzandoli con oggetti pertinenti agli scopi clinici."76

Il testo "Realtà virtuale in psicologia clinica. Nuovi percorsi di intervento nel disturbo di panico con agorafobia" aggiunge:

"La principale caratteristica della RV come interfaccia è il progressivo coinvolgimento dei diversi canali sensoriali all'interno di un'esperienza comunicativa sempre più intensa e globale. In pratica con la RV il corpo diventa la principale interfaccia con cui manipolare l'informazione disponibile."77

"La RV consente di riprodurre contesti e azioni dando all'utente la possibilità di agire come se fosse nell'ambiente reale. Ciò suggerisce la possibilità di utilizzare la RV per intervenire sui processi di concettualizzazione attraverso la simulazione."78

"In questo contesto la principale opportunità della RV è la possibilità dello studente di partecipare attivamente nella creazione e nello specifico sviluppo della propria coscienza: l'apprendimento è legato allo "scoprire" e al "fare" in prima persona."79

"Dato che la RV include sia la dimensione corporea/motoria sia quella simulativa, questo scenario teorico suggerisce la possibilità di utilizzare la RV per intervenire sui processi di concettualizzazione attraverso la simulazione."80
 
"Il grande potenziale offerto dalla Realtà Virtuale (RV) deriva prevalentemente dal ruolo centrale occupato dall'immaginazione e dalla memoria in psicoterapia. […] Il mondo ricreato può essere talvolta più vivido e reale di quello che gran parte dei soggetti potrebbe descrivere attraverso la propria immaginazione e la propria memoria.
Consente di programmare un'enorme varietà di modalità d'intervento sul disagio psicologico."81
 
"La RV rappresenta la possibilità di sviluppare un nuovo paradigma di interazione uomo-computer, nel quale gli utenti non siano semplici osservatori esterni di immagini su un monitor, bensì partecipanti attivi di un mondo virtuale tridimensionale generato dal computer."82

"I vantaggi di tale strumento possono essere identificati in due principali possibilità innovative:
• Lo psicoterapeuta può ricostruire, con il paziente, una gerarchia degli stimoli critici che sono alla base del disturbo in esame, e pianificare un programma di desensibilizzazione, esponendo il soggetto all'esperienza di tali condizioni ricreate dalla RV;
• Le diverse componenti dell'ambiente virtuale sono suscettibili di un ampio controllo da parte del terapeuta, così da consentirgli di stabilire, di volta in volta, quale grado di difficoltà presentare al paziente, in relazione a un'attenta valutazione dei progressi del trattamento.
Nell'ambiente virtuale il paziente può apprendere a gestire con efficacia situazioni problematiche connesse alla patologia."83

"L'esperienza virtuale è un "empowering environment" poiché mette i pazienti nelle condizioni di esplorare situazioni temibili in un contesto protetto, favorendo in tal modo l'abbandono delle credenze disfunzionali alla base della patologia stessa. Gli ambienti virtuali si collocano in una posizione intermedia tra la terapia e l'ambiente reale, favorendo il passaggio dal supporto guidato all'autonomia."84
 
"La RV entra a far parte dell'alleanza terapeutica come un terzo elemento su cui fare affidamento, in quanto ambiente di training nel quale il paziente potrà apprendere modalità efficaci di interazione con elementi "verosimili", da trasferire gradualmente sull'ambiente reale per un'adeguata gestione delle situazioni precedentemente esperite come minacciose."85

"La RV può rappresentare un'eccellente fonte di informazioni circa l'efficacia personale in tale ambito, in particolare per via del fatto che il terapeuta può controllare gli stimoli somministrati e fare in modo che il feedback sia più o meno positivo rispetto alla performance del soggetto, in accordo con le mete terapeutiche previste. […] La RV sembra ancora una volta un ottimo training per acquisire nuovi e più efficaci modi di sperimentarsi e sperimentare il mondo esterno."86
 
"Attraverso questa procedura è possibile creare situazioni inaccessibili nel mondo reale: accade spesso che molti pazienti non siano ben disposti riguardo all'esposizione in vivo poiché percepita come troppo minacciosa. Infine, dal punto di vista etico, la RV tutela maggiormente il paziente consentendogli di non essere "in mostra" nel corpo della terapia evitandogli di esperire il timore di essere ritenuto "pazzo" da eventuali spettatori."87
 
"La RV fornisce un contesto evocativo e ricco dal punto di vista sensoriale, che favorisce il senso di presenza per quei pazienti che hanno difficoltà a coinvolgersi in faticose ed emotivamente costose rievocazioni di memorie ansiogene. Gli stimoli possono essere presentati gradualmente, in modo controllato e specifico per il paziente. Gli ambienti sono flessibili e manipolabili fino a oltrepassare i limiti della realtà esterna, creando così nuove possibilità per 'azione terapeutica."88

Queste considerazioni trovano conferma non solo negli studi citati nel capitolo I ma anche in alcuni risultati qualitativi della ricerca presentata nel capitolo IV e nell'attività descritta nel capitolo V. Evidenziano tra l'altro un aspetto a mio avviso molto importante: la possibilità per il paziente di vivere delle esperienze allenandosi e mettendosi alla prova, senza però esporsi al giudizio della società. Soprattutto nell'ambito della salute mentale, questo è un problema tanto sentito quanto complesso da risolvere in quanto richiede di agire anche sul contesto sociale dei pazienti.

Non posso poi non pensare agli utenti del CDD-Progetto Ufficio ed ipotizzare come la RV possa essere utilizzata non solo per render più piacevole gli esercizi di fisioterapia a cui alcuni di essi devono sottoporsi, ma anche per permettere loro di esercitarsi nella risoluzione di problemi di vario genere (chiamare un taxi, salire su di un autobus, ecc.) rimanendo in un contesto di assoluta sicurezza. [...]


73 Zanoli A., La realtà virtuale nella valutazione delle funzioni esecutive: Studio su un campione di soggetti sani e di soggetti con Mild Cognitive Impairment, 2015, Casa editrice Edizioni Accademiche Italiane, Saarbrücken, pagina 35
74 IVI
75 IVI, pag. 35-36
76 IVI, pag. 36
77 Vincelli F., Riva G., Molinari E., Realtà virtuale in psicologia clinica. Nuovi percorsi di intervento nel disturbo di panico con agorafobia, 2006, Casa editrice McGraw-Hill Education, Milano, pagina 36
78 Vincelli F., Riva G., Molinari E., Realtà virtuale in psicologia clinica. Nuovi percorsi di intervento nel disturbo di panico con agorafobia, 2006, Casa editrice McGraw-Hill Education, Milano, pagina 45
79 IVI, pag. 5
80 IVI, pag. 63
81 IVI, pag. 67
82 IVI, pag. 68
83 Vincelli F., Riva G., Molinari E., Realtà virtuale in psicologia clinica. Nuovi percorsi di intervento nel disturbo di panico con agorafobia, 2006, Casa editrice McGraw-Hill Education, Milano, pagina 68
84 IVI, pag. 68-69
85 IVI, pag. 70
86 IVI, pag. 71
87 Vincelli F., Riva G., Molinari E., Realtà virtuale in psicologia clinica. Nuovi percorsi di intervento nel disturbo di panico con agorafobia, 2006, Casa editrice McGraw-Hill Education, Milano, pagina 74
88 IVI, pag. 89

Questo brano è tratto dalla tesi:

Realtà virtuale: una nuova frontiera - Come utilizzare la realtà virtuale in ambito educativo, riabilitativo e terapeutico

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Informazioni tesi

  Autore: Fabio Devoti
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2018-19
  Università: Università degli Studi di Milano
  Facoltà: Educazione Professionale
  Corso: SNT2
  Relatore: Marco Corà
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 157

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