Lo status giuridico internazionale di Gerusalemme

L’ONU si trovò sin dal momento della sua costituzione a dover fronteggiare delle situazioni particolarmente complicate. Tra queste, è annoverata la situazione in Medio Oriente e, soprattutto, quella della Palestina e della Città Santa di Gerusalemme. Come già ricordato in precedenza, la questione dello status internazionale di Gerusalemme è stata e continua ad essere scottante, sia per una difficoltà di conciliazione etnico-religiosa dei due popoli in conflitto, sia dal punto di vista della giurisprudenza internazionale, che spesso si trova ostacolata da fattori esterni significativi.
Ad ogni modo, l’ONU è stata una delle organizzazioni internazionali più attive a livello mondiale per cercare di risolvere questa conflittualità, emanando risoluzioni e dichiarazioni che potessero mettere d’accordo le due fazioni. Negli ultimi 70 anni di storia, i documenti da analizzare sono innumerevoli, soprattutto considerando che la situazione di Gerusalemme non si è mai regolarizzata conformemente alle volontà delle organizzazioni internazionali intervenute.
Il primo documento da ricordare in questo breve excursus è sicuramente la risoluzione 194 del 1948, dal titolo Palestine - progress report of the United Nations Mediator, dell’Assemblea Generale, che promuove l’abbandono della Palestina da parte della Gran Bretagna e descrive le caratteristiche che avrà il nuovo Stato palestinese indipendente. Inoltre, dichiara che Gerusalemme costituirà un corpus separatum amministrato direttamente dall’ONU.
Questa risoluzione è importante per notare che non solo l’ONU aveva le idee molto chiare rispetto a come comportarsi di fronte a questa situazione critica, ma anche che i presupposti giuridici per dichiarare Gerusalemme territorio occupato da Israele sono iniziati da questo momento. Dopo questa raccomandazione, l’ONU ha condannato più volte Israele per i suoi attacchi armati e per le violenze che venivano consumate, ma solo nel 1967 prende una posizione internazionalmente significativa ai sensi della questione palestinese.
La risoluzione 237 del 1967 emanata dal Consiglio di Sicurezza, infatti, promuove il rispetto dei diritti umani, incoraggia il ritorno a casa dei profughi palestinesi e si appella alla Convenzione di Ginevra del 1949 sul trattamento dei prigionieri e per la protezione dei civili in tempo di guerra.
Dopo che Israele dichiarò Gerusalemme capitale del suo nuovo Stato, il Consiglio di Sicurezza decise di intervenire nuovamente con la risoluzione 252 del 1968 nella quale vennero dichiarate nulle tutte le azioni volte a cambiare lo status di Gerusalemme e Israele venne richiamato all’annullamento di tutte le misure prese fino a quel momento, evidentemente contrarie alla condotta indicata dal diritto internazionale.
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