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Omicidio seriale: fattori psicologici e ambientali

Meccanismi psicologici e la classificazione dell'omicidio seriale

Gli studiosi che si sono occupati del fenomeno dell'omicidio seriale hanno spiegato il motivo per il quale alcuni individui diventano assassini seriali e perché, tra i vari tipi di comportamento deviante, questi soggetti scelgono proprio quello di diventare dei serial killer.
Un punto di incontro tra tutte le teorie portate avanti dagli studiosi dei serial killer consiste nel ritenere fondamentale la presenza di esperienze traumatiche nell'infanzia e nell'adolescenza degli assassini seriali6. Tale spiegazione è basata sul sistema sistematico-relazionale, sistema che nasce negli Stati Uniti intorno agli anni '50 dai maggiori esponenti de la "Scuola di Palo Alto", centro di ricerca e terapia psicologica fondata nel 1959. Secondo tale spiegazione, infatti, l'individuo subisce un'influenza dai sistemi nei quali è inserito e dalle relazioni che, nel corso della vita, ha instaurato con gli altri nell'ambiente. Questa teoria afferma che gli assassini seriali sono il frutto della famiglia di provenienza e del sistema di pensiero genitoriale, elementi che si aggiungono alla personalità individuale e alle caratteristiche fisiologiche particolari. Gli assassini seriali, di solito, sono individui con un senso di assoluto distacco dalla realtà che spesso è dato da relazioni negative maturate durante la loro crescita. A tal proposito, un famoso sessuologo, Gianfranco Pallanca attraverso i suoi studi evidenzia le tre fasi attraverso cui si diventa assassini seriali.
La prima è l'autoprotezione: il bambino rifiuta di vivere la propria angoscia nascondendo i suoi sentimenti. La seconda è la rimozione: le angosce vengono trasferite nell'inconscio. La terza è la proiezione: si addossa ad altri la colpa della propria angoscia e si uccide perché si vede nella vittima l'origine dei propri mali.
La personalità del fanciullo e le sue reazioni sociali si sviluppano nell'ambiente della famiglia. Ma quando lo stesso ambiente è basato sulla mancanza di affetto, di sicurezza affettiva, di reciproca ostilità dei genitori, predomina uno stato di frustrazione nel figlio che genera la scelta di mettere in atto comportamenti devianti.
Le problematiche vissute in famiglie multiproblematiche spesso rendono l'infanzia di un soggetto difficile, basata su problemi quali rapportarsi con il prossimo. Le caratteristiche comportamentali e le influenze ambientali permettono ai successivi modelli di emergere durante l'età adulta.
Il comportamento omicidiario è stato visto come la risultante di tre fattori: individuale, relazionale, socio-ambientale.
Il primo fattore racchiude tutte le caratteristiche personali del killer. Il fattore relazionale è una misura di scambio che esiste tra individuo e ambiente e del modo in cui il soggetto si confronta con gli altri. Il fattore socio-ambientale comprende le componenti sociali che possono influenzare il comportamento dell'assassino seriale.
Secondo diversi studi, esiste una modalità di ripartizione dell'omicidio seriale. La prima è quella basata sul movente, ossia sul motivo che ha spinto il soggetto a commettere l'omicidio. Secondariamente è possibile effettuare una ripartizione in relazione al numero di persone che uccidono. Come visto nel capitolo precedente, alcuni serial killer agiscono da soli, altri in coppia o in gruppo.
Un altro criterio di classificazione mette a fuoco il grado di pianificazione dell'omicidio. Questa classificazione tiene conto delle varie tipologie di serial killer esistenti. Su tale argomento ho soffermato la mia attenzione nel capitolo precedente sulla tipologia di serial killer basata sulla modalità di compiere azioni omicidiarie.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Omicidio seriale: fattori psicologici e ambientali

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Informazioni tesi

  Autore: Clara Lo Pumo
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2020-21
  Università: Università Telematica "E-Campus"
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Scienze dei servizi giuridici
  Relatore: Giuseppa Abbate
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 72

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Parole chiave

serial killer
donato bilancia
fattori ambientali
fattori psicologici

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