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L'uso della metafora nel discorso economico

Metafora in economia

L'economista scozzese Adam Smith fu il primo ad usare l'espressione metaforica mano invisibile nel 1759, nella sua opera "Teoria dei sentimenti morali".
In ambito economico, la metafora mano invisibile, a cui Smith fa riferimento, spiega come i possessori di capitale, agendo in modo egoistico, preferiscano investire in attività localizzate nel proprio Paese, creando in tal modo benefici ad esso e alla società.
Secondo Smith, gli individui sarebbero spinti da una mano invisibile ad operare in modo da assicurare tali benefici, pur perseguendo null'altro che vantaggi individuali.

Dunque la metafora della mano invisibile rimanda a meccanismi secondo i quali il corpo sociale si trova a godere di benefici che nessuno ha posto come fine delle proprie azioni. Per arrivare ad un dibattito sistematico e prolifero sulla presenza della metafora in campo economico bisogna aspettare l'anno 1980. I primi due studiosi che si occuparono di approfondire questo argomento furono gli economisti Henderson e McCloskey in due articoli pubblicati rispettivamente nel 1982 e 1983. Henderson, dopo numerosi studi sull'argomento, suggerì che la maggior parte dei termini economici (come ad esempio forza del mercato, la salute dell'economia, capitale umano) fossero basati su delle metafore, e ancora che, "even predictive models have underlying metaphorical foundation".

L'economista McCloskey, invece, in un suo articolo ebbe l'ambiziosa idea di mettere in discussione la concezione positivista che definisce l'economia come science nel senso meno ampio del termine, non ammettendo quindi alcuna interferenza umanistica. In questo contesto, l'autore nel suo articolo affermò che "economics is heavily metaphoric" e "models are metaphors"; e ancora, McCloskey, si spinse oltre affermando che la maggior parte dei meccanismi matematici o geometrici usati in economia erano allo stesso modo metaforici: "To say that markets can be represented by supply and demand curves is no less a metaphor than to say that the west wind is 'the breath of autumn's being'".

Proprio per queste ragioni McCloskey invitò gli economisti ad essere consapevoli della forza espressiva della metafora e delle implicazioni ideologiche presenti in questa, come ad esempio la già citata espressione invisible hand di Adam Smith. McCloskey, in breve, affermò che l'economia ha una natura metaforica e che le metafore hanno una natura empirica. Un altro economista confermò la tesi di McCloskey, Krugman (1985), il quale sottolineò come la metafora giochi un ruolo euristico nei modelli economici in quanto aiuti la formazione di concetti ed idee economiche.

La studiosa Bicchieri, in una sua opera del 1988, mostrò come la relazione che intercorre nella produzione, circolazione e distribuzione di beni può essere rappresentata in termini di relazione tra le varie parti del corpo umano.
La studiosa propose come l'espressione quale "circolazione di soldi" abbia origine dalla scoperta della circolazione del sangue di William Harvey. Marshall, invece, fu il primo economista a fare uso della metafora biologica per descrivere e parlare di economia.

Nel 1890, Marshall analizzò lo sviluppo del business facendo riferimento al ciclo naturale di un organismo vivente in termini di nascita, crescita e morte. L'economista Ormerod, nella sua opera del 1997, affermò come la concezione dell'economia nel diciannovesimo secolo veniva paragonata ad un insieme di macchinari, in quanto questa era il risultato di alcune intuizioni già presenti nelle scienze naturali in epoca Vittoriana, il quale porta a sviluppare una visione meccanicistica del mondo in generale e dell'economia in particolare. Come appena affermato, nelle varie discussioni teoriche sulla metafora in ambito economico, sono due le varianti che hanno attirato maggiormente l'attenzione, ovvero la visione meccanicistica e quella organistica. La visione organistica è quella più antica e risale agli antichi Greci; questi parlavano e descrivevano l'economia in termini medici. [...]

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L'uso della metafora nel discorso economico

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Informazioni tesi

  Autore: Marta Di Natale
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2019-20
  Università: Università degli Studi di Catania
  Facoltà: Scienze della Comunicazione
  Corso: Scienze della comunicazione
  Relatore: Salvatore  Ciancitto
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 53

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economia
letteratura
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testate giornalistiche
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