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La disabilità intellettiva grave: strategie e metodologie didattiche per l'inclusione

Metodologie e strategie didattiche per l’inclusione

Per un docente che si trova a dover lavorare con alunni con Disabilità Intellettiva Grave è fondamentale conoscere le varie cause che possono dare origine a questo disturbo, distinguere il ruolo degli aspetti biologici e ambientali che sono alla base della disabilità e saper individuare quali sono i punti di forza e debolezza (e allo stesso modo barriere e facilitatori ambientali) su cui agire per limitare il disturbo e potenziare le capacità.49 Compito del docente è quello di creare le condizioni affinché l’alunno raggiunga la propria autonomia al fine di aumentare la sua autostima e la fiducia in sé stesso.
Nella realizzazione degli interventi educativi a scuola, deve essere il docente il primo a creare le condizioni affinché si realizzi l’inclusione del ragazzo sia nel gruppo classe (prima) e porre come obiettivo l’inclusione dell’alunno nella società, facendolo lavorare più spesso con i compagni e promuovendo dunque lo sviluppo e il potenziamento di quelle abilità interpersonali che talvolta possono risultare assenti.
Nell’ambito della didattica esistono diverse azioni metodologiche e strategiche che i docenti possono applicare e che mirano a facilitare i percorsi di studio degli studenti e a rafforzare il paradigma inclusivo alla base del nostro sistema scolastico.
Queste metodologie e strategie, oltre ad essere specifiche, possono in generale includere alcune forme dell’apprendimento cooperativo, l’adattamento della didattica e della valutazione, l’uso di tecnologie didattiche e l’adattamento dei compiti agli stili di apprendimento degli studenti, con l’obiettivo, oltre all’inclusione, di rendere anche più coinvolgenti, interessanti e significative le lezioni.50
Tuttavia, è importante sottolineare che non tutte le metodologie sono applicabili indistintamente a tutti gli studenti, perché in alcuni casi particolari, come ad esempio in alcuni casi di disabilità intellettiva grave, potrebbe essere necessario applicare alcune strategie piuttosto che altre, che richiedono soprattutto una maggiore strutturazione dell’intervento.
Questa accentuata strutturazione è necessaria perché le capacità cognitive di questi ragazzi potrebbero non consentire l’attuazione di determinate strategie in cui è richiesta una buona padronanza della comunicazione, una buona memoria e un buon livello di autonomia (si veda ad esempio il cooperative learning).
In questi casi è altresì necessario che tra la scuola la famiglia vi sia un “accordo educativo” di modo che l’alunno con disabilità venga costantemente (e allo stesso modo) stimolato.

Mentre le strategie sono riferite al modo in cui i docenti (e in particolare il docente di sostegno) si pongono nei panni di “facilitatori dell’apprendimento” per l’alunno con disabilità, le metodologie didattiche sono azioni strategiche di insegnamento che il docente può adattare in base alle concrete situazioni formative e alle particolari caratteristiche degli alunni e sono varie quelle che i docenti possono attuare per aiutare gli studenti a raggiungere il loro potenziale di sviluppo e di apprendimento e tenendo conto delle esigenze specifiche di ciascun studente.
Nel caso di nostro interesse è necessario avere ben chiaro che lo sviluppo delle abilità concettuali, sociali e pratiche è minimo e che, questi ragazzi, hanno bisogno di una guida costante e di un ampio supporto nello svolgimento delle attività, motivo per cui difficilmente riusciranno a raggiungere una soglia di autonomia tale da non richiedere, nello svolgimento di un’attività soprattutto cognitiva, un supporto esterno.
Sappiamo bene che la prima agenzia educativa è la scuola, contesto importante per l’inclusione e l’educazione delle persone con disabilità e questo comporta che la forza dell’azione educativa non sia solo della famiglia, ma anche del contesto scolastico stesso.
Quando si parla di “metodologie didattiche inclusive” non bisogna cadere nell’errore di pensare a delle tecniche d’insegnamento rivolte ai soli alunni BES, ma sono “inclusive” proprio perché eque e responsabili, rivolte a tutti gli alunni, con l'obiettivo di adattare la scuola alle esigenze di apprendimento dei ragazzi e non solo adattare questi ultimi alla scuola.51
Prima di addentrarci nella descrizione delle differenti metodologie che è possibile applicare, devono essere svolte alcune azioni di “preparazione” del contesto che possano poi facilitare docenti e alunni nell’utilizzo delle stesse e che riguardano prima di tutto lo sviluppo di un clima positivo in classe, favorendo una partecipazione attiva dei ragazzi, valorizzando i loro punti di forza, permettendo a tutti di esprimere il proprio pensiero, favorendo l’ascolto attivo.52
Oltre a ciò, prima di utilizzare una qualsiasi metodologia, è importante partire dalle conoscenze e dalle abilità pregresse degli studenti, in modo che l’attività non risulti né noiosa né banale e che sia invece motivante e stimolante.

È importante che il docente tenga conto dei pensieri di tutti gli allievi e che esalti tutte le forme di intelligenza, contestualizzando l'apprendimento, e favorendo la ricerca e la scoperta.
È inoltre necessario:
• attivare interventi didattici personalizzati nei confronti della diversità, tramite una didattica che sia flessibile e in grado di valorizzare le potenzialità do tutti i suoi alunni;
• realizzare attività didattiche basate sulla cooperazione, per favorire la socializzazione e l’inclusione tra i ragazzi;
• potenziare le attività di laboratorio, in modo da favorire la ricerca e l’esperienza attiva nel processo didattico;
• sviluppare negli studenti competenze metacognitive, che se non riguardano puramente l’apprendimento, guardino almeno alla “metacognizione emozionale”, per sviluppare nei ragazzi la coscienza del loro stesso funzionamento.53

Al centro di queste azioni vi è il docente di sostegno, al quale spetta principalmente “il prendersi cura” dell’alunno disabile e che si pone come mediatore attivo, neutralizzatore di conflitti e promotore di una scuola accogliente ed inclusiva, in grado di rispondere adeguatamente ai bisogni formativi di ciascuno.54
Sicuramente, oltre al docente di sostegno e i docenti di classe, un ruolo chiave spetta anche ai compagni dell’alunno, il cui supporto (a prescindere da interventi strutturati come quelli che di vedranno di seguito) è altamente significativo ai fini del miglioramento delle competenze comunicative e della partecipazione sociale degli alunni con disabilità.
Il loro supporto infatti determina in genere un aumento delle interazioni sociali tra l’allievo con disabilità intellettiva ed il resto della classe e non solo ciò è positivo per l’alunno disabile, ma risulta altresì significativo per i suoi compagni che maturano nuovi aspetti sociali e fanno proprio il concetto di inclusione, contribuendo, di conseguenza, a creare una “scuola inclusiva”.55
Sulla base di queste premesse, vediamo di seguito quali metodologie sono applicabili con un alunno con disabilità intellettiva grave, ai fini del potenziamento dell’apprendimento di contenuti didattici, dello sviluppo e potenziamento dell’autonomia personale e di una maggiore inclusione, sia essa scolastica che sociale.




49 Ivi, p. 26.
50 A. Contardi, M. A. Costantino, R. M. Foxx, D. Ianes, L. Marotta, C. Ruggerini, P. Venuti, R. Vianello et all, Disabilità intellettiva a scuola: strategie efficaci per gli insegnanti, Ricerca e Sviluppo Erikson, 2014.
51 https://didatticapersuasiva.com/didattica/strategie-didattiche-inclusive
52 https://didatticapersuasiva.com/comunicazione/clima-democratico-in-classe/
53 https://didatticapersuasiva.com/didattica/didattica-laboratoriale/
54 Cfr. I. Bennardi, Riflessioni di un insegnante di sostegno nella scuola inclusiva, Educazione Democratica, Rivista di Pedagogia politica, n.9, 2015, p. 104.
55 Cfr. D. M. Browder, L. Wood, J. Thompson, C. Ribuffo, Evidence-based practices for students with severe disabilities, University of Florida Press, Miami, 2014, p. 35.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La disabilità intellettiva grave: strategie e metodologie didattiche per l'inclusione

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Informazioni tesi

  Autore: Mariagrazia Cofano
  Tipo: Tesi di Specializzazione/Perfezionamento
Specializzazione in Attività di sostegno didattico nella scuola secondaria di secondo grado
Anno: 2022
Docente/Relatore: Anna Brunetti
Istituito da: Università degli Studi del Salento
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 53

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Parole chiave

inclusione
strategie didattiche
tfa sostegno
disabilità intellettiva grave
alunni con disabilità

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