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I legami geopolitici, geo economici e migratori tra Italia e Libia

Migrazione e sicurezza: l'evoluzione della gestione dei flussi

Come accennato precedentemente, per decenni, a partire dagli anni '90, in risposta all'isolamento dell'Occidente, Gheddafi spostò il suo tentativo di migliorare i rapporti con gli stati del MENA al resto del continente, provando a trovare lì nuovi alleati dove promuovere il suo prestigio, come delinea Alice Alunni.

In questa chiave di lettura va letto il fatto che, in generale fin dall'avvento di Gheddafi, ma in particolare dagli anni '90, la Libia diventò stato di destinazione della migrazione interna al continente africano.

Questo, come detto, poiché Gheddafi vedeva nelle varie Nazioni del continente africano un punto di supporto in sede ONU per fare pressione per la revoca delle sanzioni, ma scrutava anche nei migranti africani una possibilità di utilizzo per scopi economici sia in Libia, sia nelle Nazioni di partenza.
Per tali motivi, compreso il contesto geopolitico degli anni '90, strinse accordi con Nelson Mandela, allora Presidente del Sudafrica, con Charles Taylor in Liberia e addirittura si operò, sempre come delinea Alunni, per fare da mediatore per i conflitti tra Etiopia ed Eritrea, oltre ai tentativi di pacificazione in Sudan, Sierra Leone e Ciad, anche se infruttuosi.

Inoltre, a coronamento del gigantesco tentativo di dare profonda autonomia e rilevanza al continente africano rispetto al tramonto del periodo bipolare, riuscì, come analizza Adekeye Adebajo, a portare avanti la creazione dell'Unione Africana, nel 2002.
Inoltre riuscì persino a farsi incoronare Re dei Re dell'Africa da 200 leader africani in una cerimonia del 2008.
Tuttavia, con la crisi, la caduta del regime nel 2011 e la successiva guerra civile, tale attrattivo sistema è decaduto e la Libia si è trasformata anche in uno stato di transito per i migranti, che, sempre provenendo dall'Africa subsahariana, trovano nell'Europa, complice la c.d. politica di esternalizzazione dei confini, la loro nuova area di destinazione.

È in tale contesto, dunque che va analizzata l'evoluzione delle strategie di contenimento dei flussi migratori in arrivo da parte delle nazioni occidentali, Italia su tutte, data la sua particolare collocazione geografica e le ontologiche sfide per essa che l'assenza di una UE unita in politica estera e sicurezza si porta dietro.

Nel delineare una evoluzione della strategia di gestione dei flussi risulta utile, attuando un collegamento con il precedente paragrafo, partire da ciò che produsse il Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione del 2008.

Prevedendo, infatti, come analizzato, l'istituzione di pattugliamenti congiunti delle acque antistanti le coste della Sirte, la fornitura alle forze di polizia libiche di motovedette appartenenti alle autorità italiane e la realizzazione di un sistema di controllo delle frontiere terrestri libiche, gli arrivi in Italia calarono.

Come testimoniano le parole dell'allora ministro degli interni Maroni esposti durante una seduta parlamentare, infatti, ''36.951 (arrivi) nel 2008, 9.573 nel 2009, meno 27.378. Se poi consideriamo il periodo che intercorre dall'inizio dell'applicazione dell'accordo con la Libia, la diminuzione è addirittura del 90 per cento''.

Successivamente, tuttavia, la caduta del regime di Gheddafi, lo scoppio della guerra civile e la sua trasformazione in proxy war, portarono a tipi di gestione, in particolare dal 2013 in poi, dei flussi in arrivo:

nel 2013, infatti, come testimonia Matteo De Bellis accaddero due fatti a poca distanza tra loro che portarono l'Italia a adottare un altro tipo di strategia.
A distanza di dieci giorni tra di loro, infatti, nell'ottobre 2013 ci furono due naufragi a poche miglia dalla costa dell'isola di Lampedusa, che causarono la morte di 636 persone di provenienza principalmente eritrea e siriana, che scossero profondamente l'opinione pubblica e portarono, l'allora Presidente del Consiglio Letta a adottare la c.d. Operazione Mare Nostrum. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

I legami geopolitici, geo economici e migratori tra Italia e Libia

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Informazioni tesi

  Autore: Alessio Luna
  Tipo: Tesi di Master
Master in Migrazione e sivluppo- migration and development
Anno: 2022
Docente/Relatore: Melcangi Alessia
Istituito da: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 58

FAQ

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