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Il caso Ryanair: strategie di prezzo e pratiche discriminatorie

Politiche antitrust

Come si è visto nei capitoli precedenti, il monopolio e la concorrenza monopolistica sono strutture che portano ad un fallimento del mercato. È presente infatti inefficienza allocativa. Per evitare che questo accada e le imprese si approfittino della loro posizione dominante, sono presenti politiche antitrust che avvengono attraverso un intervento da parte delle istituzioni pubbliche, che può essere effettuato sulla condotta o sulla struttura dell’impresa.
Nel primo caso si ha un intervento con il quale le istituzioni antitrust multano un comportamento scorretto da parte di un attore di mercato.
Nel secondo invece si ha un provvedimento, da parte delle istituzioni, atto a modificare la struttura dell’impresa per renderla più concorrenziale.
La principale politica antitrust è lo “Sherman Act” il quale fu approvato negli USA nel 1890. In Europa è presente l’articolo 81 del Trattato di Roma il quale tutela la concorrenza, perseguendo ogni impresa che cerchi di monopolizzare il mercato e tutti coloro che stipulino cartelli con lo scopo di aumentare i prezzi di vendita, danneggiando i consumatori.

Politiche antitrust e benessere
Le istituzioni pubbliche sono intervenute anche sul dibattito relativo alle discriminazioni di prezzo. Quando si parla di tale strategia è importante analizzare quanto realmente questa sia vantaggiosa per il benessere sociale e per i consumatori stessi. Aspetto fondamentale è il trade-off tra efficienza e benessere. Se da una parte è vero che con la discriminazione di prezzo la quantità prodotta è maggiore, dall’altra si può affermare che il benessere dei consumatori sia maggiore nel caso in cui vengano fissati prezzi uniformi.
Altro aspetto importante è la relazione tra equità e possibilità di accesso al bene da parte di un maggior numero di acquirenti. Da un lato i prezzi di monopolio garantiscono una maggior equità in quanto i pochi acquirenti beneficiano di un surplus positivo, dall’altro, grazie alla discriminazione, il bene diventa accessibile ad un maggior numero di soggetti.
A riguardo l’art. 82 del Trattato di Roma della Commissione europea cerca di limitare l’abuso di posizione dominante da parte delle imprese monopolistiche, derivante dalla pratica scorretta della discriminazione di prezzo.

“È incompatibile con il mercato comune e vietato, nella misura in cui possa essere pregiudizievole al commercio tra Stati membri, lo sfruttamento abusivo da parte di una o più imprese di una posizione dominante sul mercato comune o su una parte sostanziale di questo.
Tali pratiche abusive possono consistere in particolare:
c) nell'applicare nei rapporti commerciali con gli altri contraenti condizioni dissimili per prestazioni equivalenti, determinando così per questi ultimi uno svantaggio per la concorrenza.”


Nonostante l’ art. 82 condanni le discriminazioni di prezzo, non sempre è facile stabilire se tale strategia vada realmente a discapito dei consumatori stessi. Se da una parte è vero che la Commissione europea cerca di impedire discriminazioni di prezzo all’interno del contesto europeo, dall’altra è possibile osservare che in alcuni casi tali strategie assicurano un miglioramento paretiano. Infatti, come si è dimostrato nei capitoli precedenti, la pratica discriminatoria porta ad un aumento del benessere sociale ed alla eliminazione della perdita secca presente nel monopolio. Nonostante questi benefici sembra che le autorità antitrust europee diano maggior peso ad aspetti diversi rispetto alla massimizzazione del surplus totale.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il caso Ryanair: strategie di prezzo e pratiche discriminatorie

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Informazioni tesi

  Autore: Sebastiano Maria Massaccesi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2018-19
  Università: Università degli Studi di Perugia
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia aziendale
  Relatore: Francesco Venturini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 77

FAQ

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