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La generazione Y: i millennials - lavoro, tecnologia e società

Post-Millennials: La Generazione Z e Alpha

Come già anticipato nel capitolo 1 par. 1.3 [classificazione e differenziazione delle diverse generazioni], a differenza dei Millennials - i quali vengono definiti come "la generazione del presente" - la Z invece viene soprannominata "la generazione del futuro". Essa non solo viene chiamata così, ma in inglese anche "Centellians, iGen (nome dato dalla psicologa Jean Twenge per sottolineare il fatto che siano "nativi digitali" vale a dire nati con a disposizione dispositivi hi-tech e in ambienti 2.0), Zoomers, Post-Millennials o Plurals.

Questo nome è stato dato nel 2012 grazie ad un contest sponsorizzato dal quotidiano americano "Usa Today", il quale aveva concesso ai lettori del proprio magazine di interagire e successivamente scegliere uno dei tanti nomi proposti. Al di là di questo aneddoto, è interessante notare che questa generazione (che va dal 1995 al 2010) conta circa 2 miliardi di individui, i quali nel 2020 rappresenteranno il 40% dei consumatori negli USA, in Europa e nei Paesi del BRIC (Brasile, India, Russia, Cina). Secondo l'U.S. Census Bureau, un americano su quattro fa parte della Generazione Z, mentre in Italia, secondo i dati pubblicati nel 2017 dall'Istat, questa fascia di popolazione ammonta a circa 8,6 milioni di unità, di cui quasi già operanti nel mondo del lavoro. Andando nello specifico delle loro caratteristiche, bisogna dire che essi - per alcuni tratti - si differenziano molto dai Millennials.

Fanno parte di quella generazione che per la prima volta è cresciuta in un mondo completamente digitale e connesso, e allo stesso tempo - proprio perché è costantemente connessa alle nuove tendenze - influenza fortemente le scelte d'acquisto dei propri genitori.
 
Non a caso, questa è la generazione che in ambito tecnologico viene definita "pluri-devices", poiché oltre ad avere un'incredibile dimestichezza con essi, ammette di usarne ben cinque (smartphone, TV, laptop, desktop e tablet) contro i tre della Generazione Y (laptop, smartphone e tablet). Difatti, ben Il 45% della generazione Z era in possesso di un proprio smartphone già all'età di 10-12 anni.

Stiamo parlando quindi della generazione più mobile di sempre, dove ormai il telefonino è sempre più un recipiente della propria esistenza e dove le loro enciclopedie sono diventate Google e Wikipedia. Per quanto riguarda i Social Media, dobbiamo dire che Facebook è passato di moda, perciò lo usano i loro genitori. Per questo gli Z preferiscono insediarsi su Instagram, Musical.ly, Snapchat.e Whatsapp; in particolare su quest'ultima poiché possiede un metodo di comunicazione più rapido e diretto, tant'è che con il tempo ha sostituito la funzione mail. Molto apprezzato è anche YouTube, poiché essendo degli autodidatti imparano attraverso i tutorial presenti su questo sito. Ora analizzati questi aspetti socio-tecnologici, vogliamo però definire i loro principali tratti della personalità:

• Essi vogliono la verità: Anche se stiamo parlando di una delle generazioni più connesse di sempre, la generazione Z vuole vedere volti e ascoltare storie, motivo per il quale lo stoytelling (soprattutto a livello Social) viene esaltato e le celebrities sono "fatte fuori" dagli influencer di Instagram e dagli Youtuber; considerati ormai affidabili perché vicini/simili a loro.

• Sono sicuri: credono in loro stessi perché sono stati cresciuti con l'idea che per ottenere qualcosa devono avere fiducia nelle loro potenzialità e lavorare molto.

• Sono realisti: come abbiamo già anticipato, i ragazzi della Generazione Z sono nati in un periodo di crisi economica e finanziaria e quindi sono abituati ad un mondo veloce ed instabile. Ecco perché sanno guardare in faccia la realtà e fidarsi solo di loro stessi e delle loro forze. Anche se il mondo non offre loro prospettive rosee, i Post-Millennials sono pronti a lavorare duro per migliorarlo.

• Sono attenti al benessere psicofisico: fanno esercizi fisici e si dedicano alla meditazione e al rilassamento.

• Sono sensibili al tema della salvaguardia ambientale.

• Sono liberali e molto attenti al miglioramento della società civile e dei diritti: l'89% vuole la parità dei sessi, il 64% ha amici di differenti religioni, il 63% è a favore delle unioni LGBT. Il 77% degli studenti delle scuole superiori è interessato a fare volontariato e più di un ragazzo su quattro, di età compresa tra i 16 e i 19 anni, già lo fa. Secondo un rapporto del Bureau of Labor Statistics il 60% della Generazione Z vuole lavori che abbiano un impatto sulla società.

Successivamente a tale generazione, possiamo citarne però un'altra; la cosiddetta "Alpha Generation". Essa è la prima a nascere interamente nel XXI secolo. Il termine Alpha è stato coniato nel 2010 (anno del lancio dell'IPad e di Instagram) dal futurista e demografo Mark McCrindle, dopo che la Generazione Z ha concluso l'alfabeto e toccava quindi ricominciare da capo. Nella Generazione Alpha ne fanno parte tutti coloro che sono nati dal 2011 in poi (quindi che abbiano al massimo 8/9 anni) e ad oggi sono i figli dei Millennials. Questi bambini - secondo l'istituto di ricerca Istat - in Italia sono poco più di 5 milioni.

Nel 2019 circa 500 mila di loro sono entrati nella scuola primaria. Sono coloro che non hanno mai visto un mondo senza tecnologie e senza accesso a qualsiasi tipo di informazione. Essi, a 4 anni sanno già come cercarle e utilizzarle ed allo stesso tempo sanno già comprendere semplici concetti, scrivere e alcuni leggere. Gli studiosi, osservano con attenzione questa generazione poiché è la più veloce tra tutte ad avere accesso alle informazioni. Le loro mani toccano prima un tablet che una penna, e con le immagini, sin da subito, apprendono e parlano. Utilizzano Skype per salutare la nonna e sono abituati a chiedere ad Alexa le previsioni del tempo. In tutto ciò - pur non avendo ancora un'età tale da compiere personalmente acquisti o da poter essere considerata una classe di consumatori - per il marketing è una comunque una generazione con un alto potere di influenza. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

La generazione Y: i millennials - lavoro, tecnologia e società

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Informazioni tesi

  Autore: Andrea Bitetto
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2018-19
  Università: Università degli Studi di Roma Tor Vergata
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Scienze della comunicazione
  Relatore: Claudia Gina  Hassan
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 80

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