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Alessitimia e rischio di sviluppo di disturbi del comportamento alimentare in adolescenza ​

Relazione tra alessitimia, stili di attaccamento e disturbi del comportamento alimentare nel contesto familiare

Uno studio di Guiducci del 2018 indaga i fattori di rischio a livello familiare, tramite un'indagine su alessitimia, attaccamento disorganizzato e disturbi del comportamento alimentare (DCA). Abbiamo visto come sia i disturbi alimentari che l'alessitimia siano legati al concetto di regolazione degli affetti; nei soggetti DCA che hanno sviluppato un attaccamento insicuro verso il proprio caregiver, si verifica una difficoltà a tradurre in sentimenti le proprie emozioni, che vengono così riversate a livello corporeo con abbuffata o restrizione alimentare, in un tentativo di autoregolazione (Zappa et al., 2011).

La ricerca prende in esame un campione di 212 soggetti suddivisi tra 100 femmine adolescenti tra i 16 e i 25 anni, di cui 50 con diagnosi di disturbi alimentari e 50 come gruppo di controllo, e 112 adulti di cui 24 genitori delle ragazze con DCA, e 88 del gruppo di controllo.
Una delle ipotesi che guidano lo studio è quella di verificare se esiste una prevalenza di attaccamento insicuro e alessitimia sia negli adolescenti con DCA che nei relativi genitori rispetto ai gruppi di controllo; si desidera inoltre cercare una relazione tra attaccamento e componente alessitimica a livello interfamiliare.
 
Gli strumenti utilizzati sono la Adult Attachment Interview (AAI), un'intervista semi-strutturata che determina lo stile di attaccamento, utilizzando la scala dell'Esperienza e quella dello Stato della mente, e riporta come possibili risultati quattro diversi modelli di attaccamento: Sicuro, Evitante, Preoccupato, Irrisolto e non classificabile.

Per l'alessitimia sono stati scelti due tipi di misurazione: la Toronto Alexithymia Scale (TAS-20) secondo il tradizionale metodo del gruppo di Toronto, e la Observer Alexithymia Scale (OAS) la cui caratteristica è di consentire un'eterovalutazione attraverso 33 item valutati su scala Likert a 4 punti e 5 sottoscale: distanza, scarso insight, tendenza alla somatizzazione, scarso umorismo e rigidità.

È stata inoltre somministrata un'intervista semi-strutturata, la Structured Clinical Interview for DSM-IV Axis I Disorders (SCID-I) per valutare la presenza nei soggetti esaminati di disturbi dell'Asse I secondo il DSM IV.
 
Partendo dalle analisi effettuate sul gruppo clinico di ragazze, i risultati in merito allo stile di attaccamento vanno a confermare le ipotesi: dalle misurazioni con la AAI, si evince una marcata prevalenza di stile Evitante (42% rispetto al 22% del controllo) ed una significativa presenza di stile Irrisolto rispetto a lutti o traumi (30% rispetto all'8% del controllo). I dati confermano le ricerche degli ultimi anni e lo stile Evitante spiega in particolare l'incapacità di accedere ai sentimenti delle adolescenti con DCA, che tendono quindi a concentrarsi su aspetti più controllabili delle emozioni, come cibo e corpo, così come accade ai soggetti alessitimici (La Ferlita et al., 2007).

Si conferma anche la consistenza della componente alessitimica il cui punteggio nel gruppo di ragazze bulimiche e anoressiche arriva ad una media di 58.62, evidenziando inoltre significatività rispetto ai fattori della difficoltà ad identificare i sentimenti (DIF) e a comunicarli (DDF). Anche da questi risultati è evidente il legame tra alessitimia e disturbi alimentari nella disregolazione affettiva, con il cibo a fare da tramite tra la persona e il mondo esterno.

Quando le adolescenti valutano i genitori con la OAS, tendono a definire la madre come alessitimica, distante, senza umorismo e il padre come incapace di insight. Il risultato, come riportato dagli stessi autori, può essere falsato dal fatto che le adolescenti alessitimiche non sono per loro stessa natura in grado di dare giudizi obiettivi rispetto ai genitori. È vero comunque che la loro valutazione ci può dare informazioni sul modo in cui hanno interiorizzato le figure genitoriali, ovvero marcatamente fredde e lontane.
 
Per quel che riguarda il gruppo dei genitori delle ragazze con DCA, i risultati si discostano in parte dalle ipotesi: le differenze con il gruppo di controllo per i modelli di attaccamento sono significative solo per gli stili Organizzato e Disorganizzato, e si evidenzia una leggera sovra-rappresentazione dello stile Irrisolto nelle madri. Questo risultato può darci comunque una rappresentazione di come la scarsa capacità dei genitori nel proporre un attaccamento sicuro possa dare come conseguenza una difficoltà nell'accettare i cambiamenti dei figli in adolescenza, determinando un fattore di rischio nello sviluppo di disturbi psicopatologici. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Alessitimia e rischio di sviluppo di disturbi del comportamento alimentare in adolescenza ​

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Informazioni tesi

  Autore: Francesca Savorelli
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2018-19
  Università: Università degli Studi di Padova
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Scienze psicologiche
  Relatore: Vanda Lucia Zammuner
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 33

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