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Alessitimia e rischio di sviluppo di disturbi del comportamento alimentare in adolescenza ​

L'intento del presente elaborato è quello di mettere in relazione il costrutto alessitimico e i disturbi del comportamento alimentare (DCA) attraverso l'esame di alcune ricerche che analizzano possibili fattori di rischio legati allo sviluppo dei DCA in adolescenza.
L'alessitimia è un concetto che ha origine negli anni 70 e ha generato un'ingente corpo di studi per verificarne la correlazione con diverse psicopatologie. I teorici allo stato attuale lo considerano un costrutto dimensionale, presente in tutta la popolazione in differente misura. Chi è fortemente alessitimico ha difficoltà ad interpretare le sue stesse emozioni e a spiegarle, e fatica a cogliere gli aspetti emotivi degli eventi, preferendo quelli concreti. La difficoltà nel capire cosa si prova, fa sì che all'attivazione cognitiva segua la tendenza ad agire, come accade con eccessi d'ira, autolesionismo o altri comportamenti disfunzionali che possono sfociare in disturbi psicopatologici.
I disordini alimentari si prestano facilmente ad essere accostati al concetto di alessitimia: il soggetto, incapace di interpretare il proprio stato d'animo, placa l'emozione attraverso il cibo, tramite abbuffata, restrizione, vomito, o iperfagia. Molti studi hanno messo in correlazione il costrutto alessitimico e i DCA, suggerendo l'importanza di lavorare a livello terapeutico sulle emozioni e sulla loro elaborazione, per curare i sintomi di bulimia, anoressia e binge.

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3 INTRODUZIONE L’intento del presente elaborato è quello di mettere in relazione il costrutto alessitimico e i disturbi del comportamento alimentare (DCA) attraverso l'esame di alcune ricerche che analizzano possibili fattori di rischio legati allo sviluppo dei DCA in adolescenza. L'alessitimia è un concetto che ha origine negli anni 70 e ha generato un'ingente corpo di studi per verificarne la correlazione con diverse psicopatologie. I teorici allo stato attuale lo considerano un costrutto dimensionale, presente in tutta la popolazione in differente misura. Chi è fortemente alessitimico ha difficoltà ad interpretare le sue stesse emozioni e a spiegarle, e fatica a cogliere gli aspetti emotivi degli eventi, preferendo quelli concreti. La difficoltà nel capire cosa si prova, fa sì che all’attivazione cognitiva segua la tendenza ad agire, come accade con eccessi d'ira, autolesionismo o altri comportamenti disfunzionali che possono sfociare in disturbi psicopatologici. I disordini alimentari si prestano facilmente ad essere accostati al concetto di alessitimia: il soggetto, incapace di interpretare il proprio stato d'animo, placa l'emozione attraverso il cibo, tramite abbuffata, restrizione, vomito, o iperfagia. Molti studi hanno messo in correlazione il costrutto alessitimico e i DCA, suggerendo l'importanza di lavorare a livello terapeutico sulle emozioni e sulla loro elaborazione, per curare i sintomi di bulimia, anoressia e binge. Ho scelto di occuparmi del periodo adolescenziale perché la quantità di studi che riguardano l’associazione tra il costrutto alessitimico e i disturbi del comportamento alimentare in adolescenza è piuttosto esigua, nonostante l'importanza dell'argomento. Infatti, non solo i disturbi alimentari sono estremamente diffusi, ma l'età d'insorgenza del problema è in continuo ribasso, ed è necessario capire quali siano i fattori che ne possono causare lo sviluppo. Partendo dalla presentazione del costrutto alessitimico e da uno sguardo sulle più comuni forme di disturbi del comportamento alimentare, si passa ad un’analisi di quattro ricerche, allo scopo di indagare la relazione tra disturbi alimentari e alessitimia attraverso alcuni fattori di rischio dei DCA in adolescenza. Le prime due ricerche si occupano di fattori interni al contesto familiare.

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Informazioni tesi

  Autore: Francesca Savorelli
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2018-19
  Università: Università degli Studi di Padova
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Scienze psicologiche
  Relatore: Vanda Lucia Zammuner
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 33

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