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Gestione infermieristica della sindrome coronarica acuta (SCA) in ambito extraospedaliero. Confronto tra realtà modenese e svizzera

Riconoscimento precoce dell’arresto cardiaco

In fase preospedaliera è importante riconoscere l’origine cardiaca del dolore toracico e la stabilità emodinamica del paziente, fermo restando la possibile evoluzione repentina in questa tipologia di pazienti; studi dimostrano come la probabilità che l’arresto cardiaco sia la conseguenza di una ischemia miocardica acuta è almeno del 21-33% nella prima ora dopo l’esordio dei sintomi (Comitato Scientificio IRC , 2010). Per arresto cardiaco (AC) si intende l’improvvisa cessazione della funzione respiratoria e, senza un pronto intervento, conduce inevitabilmente a morte (John, et al., 2012) (Field, et al., 2010).
L’evento interrompe la perfusione degli organi principali e di tutti i tessuti periferici, in particolare, l’insulto al sistema nervoso centrale, sensibilissimo all’anossia, si genera velocemente e diventa irreversibile dopo 6-10 minuti. Secondo le linee guida dell’Italian Resuscitation Council (IRC), la persona che è priva di coscienza, non respira spontaneamente e non presenta polso carotideo rilevabile è in AC e necessita di immediate manovre rianimatorie (Italian Resuscitation Council, s.d.).

Nell’ 80-85% circa dei casi il ritmo si presentazione dell’AC è la fibrillazione ventricolare (FV) o la tachicardia ventricolare (TV) senza polso. Tali aritmie sono associate a una maggior sopravvivenza in quanto, se trattate prontamente, possono essere interrotte sia dal massaggio cardiaco sia dalla defribrillazione elettrica (Pascaline & Sindockta, 2016).
⁃ La FV è una aritmia cardiaca caratterizzata da una totale desincronizzazione dell’attività ventricolare con frequenza tra 150-300 battiti per minuto (Bpm). All’ ECG si presenta con un aspetto rapido, irregolare, dismorfico senza evidenza di complessi QRS, né di pause (figura 18): si determina un rapido collasso cardiocircolatorio ed è la più comune aritmia responsabile di AC extraospedaliero.
⁃ La TV (figura 19) non sostenuta da polso è una aritmia caratterizzata dalla successione di tre o più battiti ventricolari con frequenza di 120-300 bpm.
⁃ Asistolia (figura 20) è la totale mancanza di attività elettrica e di conseguenza non si genera nessuna contrazione ventricolare (Pascaline & Sindockta, 2016).
⁃ Attività elettrica senza polso (PEA, Pulseless Electrical Activity, figura 21), l’ECG mostra un rito che dovrebbe produrre un polso, ma nonostante ciò non si avverte alcun polso palpabile. Ciò indica che il cuore ha una attività elettrica, ma questa non si traduce in battito cardiaco efficace o in una circolazione sanguigna adeguata. Di conseguenza, nonostante la presenza di un ritmo cardiaco apparentemente normale, il paziente non ha un polso percepibile e può mostrare segni di shock cardiogeno, come una pressione sanguina estremamente bassa, pallore, sudorazione fredda e alterazione dello stato di coscienza (Redazione emd 112, 2023).

Il registro italiano degli arresti cardiaci descrive circa 73.000 eventi annui nel nostro paese. Tuttavia, i dati epidemiologici a riguardo sono limitati spesso a studi e raccolte su base provinciale privi di integrazione con altri centri a livello nazionale. La realtà modenese registra in media 700 decessi ogni anno. L’esito dell’intervento dei soccorsi è positivo nell’11-16% dei casi (Atwood, et al., 2005) (Comune di Modena, 2014).
Nel 90% dei casi l’etiologia è riferibile a malattie cardiache, di queste l’85% è imputabile a cardiopatia ischemica, patologia in cui vi è una riduzione progressiva o improvvisa del flusso sanguineo dovuto ad un restringimento o ad una ostruzione completa delle arterie coronarie (Atkins, et al., 2015) (Agnelli, et al., 2013).

Questo brano è tratto dalla tesi:

Gestione infermieristica della sindrome coronarica acuta (SCA) in ambito extraospedaliero. Confronto tra realtà modenese e svizzera

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Informazioni tesi

  Autore: Giovanni Tincani
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2022-23
  Università: Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
  Facoltà: Scienze Infermieristiche
  Corso: Infermieristica
  Relatore: Alessandra  Ottani
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 78

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