Skip to content

Stato e discorso securitario

Securitarismo

I discorsi riguardanti la sicurezza sono stati dominati dalla centralità dello stato, della quale sicurezza ci si doveva occupare, per tutto il periodo della guerra fredda (Monteleone, 2017). In un tale contesto infatti, la priorità era la sicurezza nelle relazioni internazionali e il pericolo di una guerra disastrosa tra i blocchi contrapposti. Solo con lo scemare di tali tensioni, negli anni ’80, hanno potuto prendere piede riflessioni più ampie del concetto di sicurezza. A partire da ciò, dagli anni ’90, il termine ha trovato sempre più centralità nel dibattito pubblico fino ad essere associato a molte materie dalle quali prima era assente.
È in questo stesso decennio che emerge a sua volta il termine “securitarismo” che trova nella formulazione della scuola di Copenaghen una delle sue versioni più fortunate:

Processo discorsivo in cui gli attori indicano un oggetto come minacciato, domandano misure straordinarie alla sua protezione, convincono un pubblico della legittimità di tali interventi.(Wæver 1995)

Va notato subito come questo concetto sia in realtà chiamato “securitarizzazione” dagli autori, proprio a sottolinearne la caratteristica di processo. Si tratterebbe quindi di una costruzione della minaccia verso un oggetto, che deve essere riconosciuta come legittima da un pubblico.
Questa costruzione avviene attraverso il riconoscimento di una situazione di emergenzialità che giustifica interventi straordinari, o che li giustificherebbe. Il nodo centrale di questa definizione è infatti che si sta parlando di un atto discorsivo: non è obbligatorio che vi siano effettivamente dei provvedimenti speciali, è sufficiente che la loro possibilità sia ritenuta legittima. Inoltre vi saranno degli attori, che formulano il discorso securitarizzazione, e un’audience, che lo recepisce.
Se si decide di riprendere qui tale definizione è anche per la congruenza con quanto già scritto sull’analisi del termine sicurezza: la relatività rispetto al punto di vista di un attore, la funzione aggettivale rispetto ad un tema, la sufficienza di una percezione della minaccia e il desiderio di controllo rispetto un evento (in questo caso l’opinione dell’audience).
Esistono ovviamente anche posizioni diverse, secondo le quali questa corsa alla sicurezza è veramente giustificata da un dilagare di minacce o da un maggiore sentore di queste. Riguardo a ciò, non sembra necessario confutare totalmente tali posizioni, né possibile. Infatti, anche avendo i dati più accurati possibili, non si può oggettivamente dire a che punto la criminalità superi una soglia critica, qualcuno deve stabilirlo. Tautologicamente: l’allarme c’è quando qualcuno si allarma. Questo considera la prospettiva costruttivista qui adottata: i fenomeni sociali sono socialmente costruiti non perché siano meno reali di altri, ma perché la loro definizione è collettiva e va al di là del loro andamento quantitativo (Hacking 1999). In questo senso si parla di securitarismo e non semplicemente di sicurezza: è un modo di approcciare il problema, di costruirlo appunto, per arrivare a una “securitarizzazione della sicurezza”.
Inoltre trattando fenomeni sociali è bene tenere a mente che “il tutto è maggiore della somma delle sue parti”. Come già era stato criticato a Bauman, non è sufficiente che più individui, singolarmente, abbiano una certa preoccupazione perché questa diventi un problema collettivo. La costruzione dell’opinione pubblica passa attraverso attori che abbiano la legittimità e i mezzi per rendere un certo tipo di discorso dominante.
Da questo punto di vista anche i dati sulla percezione, su cui si è sorvolato in precedenza, risultano insufficienti. È piuttosto il caso di concentrarsi non su chi risponde alla domanda, ma su chi la pone. È ciò che si cercherà di fare nel prossimo paragrafo, evidenziando chi siano questi attori legittimi e come funzioni, brevemente, la costruzione di un problema pubblico.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Stato e discorso securitario

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

Informazioni tesi

  Autore: Giovanni Piacentini
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2021-22
  Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
  Facoltà: Sociologia
  Corso: Sociologia
  Relatore: Marcello Maneri
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 33

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi