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Dal coaching classico al coaching sportivo: come aumentare la motivazione e la performance negli atleti

Socrate precursore del coaching contemporaneo

In generale, tra le varie definizioni di coaching, gli esperti del settore concordano nel riconoscere che il coaching s’identifica nella capacità di aiutare sia i singoli individui sia i gruppi nella loro crescita personale.
Attraverso lo stimolo della capacità di auto-apprendimento si permette alla persona di scoprire gli aspetti inutilizzati del proprio potenziale. Questo concetto, trave portante di questa disciplina, non è certo una novità dell’ultimo secolo.
Infatti ben 2400 anni fa, Socrate, attraverso la descrizione di Platone, esprimeva incredibilmente lo stesso pensiero. Nel Teeteto Socrate ha l’opportunità di paragonare il mestiere di levatrice della madre con la sua attività filosofica: la maieutica, ossia l’arte di far partorire le menti.

I punti che collegano il coaching contemporaneo a questo testo sono i seguenti:

1) Sono sterile di sapienza
Il coach non ha alcun pregiudizio sul cliente, il quale è accolto come persona unica e irripetibile, portatrice del proprio sapere. In ogni persona sono sviluppate, sia pure a diversi livelli, tutte le potenzialità. Porsi in ascolto e aderire al racconto del cliente sono condizioni necessarie per accedere alla sapienza altrui.

2) Interrogo sì gli altri, ma non manifesto mai io stesso su nessuna questione il mio pensiero
Come diceva anche Oscar Wilde: “a dare risposte sono capaci tutti, ma a porre le domande ci vuole un genio”. Sapere porre domande è una delle qualità più importanti per un coach. Le domande sono “l’arnese” principale del coach per condurre il cliente verso un’esplorazione profonda e completa dalla quale emerga, prima di tutto, chiarezza sulla definizione del problema, e, in seguito, la direzione per l’individuazione dei propri obiettivi.

3) Da me è venuta fuori alcuna sapiente scoperta che sia generazione del mio animo
Il coaching come metodo di sviluppo si differenzia profondamente dalla psicoterapia e dalla consulenza. Le risposte, le soluzioni praticabili, arrivano sempre dal cliente, vero focus della relazione e non sono mai indotte dal coach. Il coach è soltanto portatore del metodo: egli è il supporto di cui il coachee ha bisogno per trovare le risposte che sta cercando.

4) Tutti quanti seguitando a frequentare la mia compagnia (… ) è chiaro che da me non hanno imparato nulla, bensì proprio e solo da se stessi molte cose e belle hanno trovato e generato
Il coaching è finalizzato a cambiamenti concreti, al miglioramento della vita. Gli obiettivi fissati dal cliente, poiché misurabili in un arco di tempo definito, devono essere raggiunti, altrimenti la relazione è fallita. A obiettivi raggiunti, i benefici del coaching vanno anche oltre. Il cliente ha imparato a utilizzare meglio e quotidianamente le potenzialità personali più spiccate ed ha potenziato la creatività. La creatività e le altre potenzialità sviluppano i propri talenti e producono azioni concrete che incidono profondamente nella propria vita.
L’arte della maieutica non è quindi uno strumento per imparare insegnamenti dall’esterno, ma un metodo per aiutare a scoprire delle verità che esistono già dentro di noi.

IL COACHING CONTEMPORANEO
Da Socrate ad oggi, come si è passati dal coaching nell’ambito del football americano a quello personale o per manager d’azienda?
Si può rispondere che, visto i benefici che ne derivavano a livello di performance, l’uso del coaching si è esteso anche negli agli altri sport, inizialmente nel Nord America e poi negli altri paesi europei.
L’allenatore-coach non si limita più al ruolo di stratega e motivatore, bensì diventa colui che porta le persone (gli atleti) ad una maggior consapevolezza di sé e del proprio potenziale. Dopo i successi nel mondo dello sport, le organizzazioni, sempre attente a tutto ciò che può migliorare la performance, si sono interessate già negli anni ’80 a questo fenomeno, attingendo dal mondo sportivo un grande obiettivo già comune da sempre: essere i migliori, battendo gli avversari ossia la concorrenza.
Citius, altius, fortius è un motto dei giochi olimpici e significa: più veloce, più alto, più forte. Questo motto è spesso usato nel coaching sportivo come slogan simbolo che pone l’obiettivo di sviluppare il potenziale dell’individuo in una ricerca continua del miglioramento della propria performance.
Tutto ciò ben rappresenta la mentalità che sta alla base delle aziende e potrebbe corrispondere a “più efficiente, più motivante, più di successo”.

Il coaching in ambito professionale è un processo di accompagnamento di una persona o di un gruppo di persone al lavoro, ed ha come obiettivo l’ottimizzazione del potenziale degli individui.
L’intervento di coaching crea uno spazio dove la persona può: superare ciò che rappresenta un ostacolo al proprio sviluppo, esprimere le proprie aspirazioni, acquisire nuove competenze e mettere a punto un piano per migliorare la propria performance. Questa modalità di intervento si differenzia dalle altre pratiche organizzative, pur condividendone degli aspetti, come il counseling, il mentoring o il tutoring, perché si pone come un’attività di co-costruzione e co-elaborazione tra un coach e il cliente fondata sul valore della relazione intersoggettiva.

La filosofia del coaching si basa sull’assunto secondo cui il cliente (coachee) possiede un potenziale inespresso: egli ha già in sé le competenze necessarie per trovare le soluzioni e raggiungere i risultati. In quest’ottica il coach agisce semplicemente da catalizzatore e facilitatore di cambiamento canalizzando e orientando le energie del cliente. Il coach non da consigli, non propone soluzioni, ma agevola nel cliente la consapevolezza e la presa di coscienza delle sue potenzialità.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Dal coaching classico al coaching sportivo: come aumentare la motivazione e la performance negli atleti

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Informazioni tesi

  Autore: Lorenzo Pappalardo
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Psicologia
  Relatore: Patrizia Steca
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 112

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