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Stereotipi e disuguaglianze di genere - una rassegna sulle differenze uomo - donna e sulla rappresentazione mediatica della figura femminile

Stereotipi di genere nei giocattoli per bambini

Nel bambino la tendenza a giocare è certamente innata, ma i modi in cui il gioco si esprime, le sue regole, i suoi oggetti sono indubbiamente il prodotto di una cultura.
Il patrimonio ludico viene tramandato di generazione in generazione dagli adulti ai bambini, dai bambini più grandi a quelli di età inferiore e le variazioni da un passaggio all'altro sono limitate (E. G. Belotti, 2018). Gli adulti asseriscono che il bambino compie le sue stesse scelte nel gioco, ma in realtà esse sono frutto della cultura familiare: sono i genitori che hanno fatto una scelta al posto suo, ricercando materiale appositamente per lui/lei.

Nella famiglia la differenziazione in base al sesso emerge con particolare evidenza quando si regalano i giocattoli sin dalla tenera età, poiché i bambini non sono in grado di tenere in mano oggetti fino ai quattro/cinque mesi, per cui l'attenzione si concentra sugli stimoli visivi, con oggetti vivacemente colorati e forme e dimensioni scelte in modo esclusivo per maschi e femmine: velieri, barche, automobili, cavalli, forme astratte scelte per i maschi; fiori, angeli, fiocchi di neve, bamboline, scelte per le femmine.

Raggiunta l'età adatta, si tendono a regalare alle bambine delle bambole, insegnando il modo corretto di tenerle in braccio o cullarle. Questa dimostrazione di "cura parentale" non si dà al maschio, perché cullare i bambini non rientra nel patrimonio gestuale delle loro manifestazioni affettive (E. G. Belotti, 2018). Crescendo, le bambine si prendono cura in modo appropriato del bambolotto, come se fosse un vero neonato, portando gli adulti a pensare che questo sia sinonimo di naturalezza e normalità, ma trascurando che tale comportamento è stato trasmesso esattamente da loro. Sostengono inoltre che i bambini scelgano spontaneamente i giocattoli adatti al loro sesso, manifestando richieste precise "conformi" al loro genere; se l'acquisto del gioco viene negato, è per varie ragioni ("ne hai già altri simili" ad esempio), ma raramente il motivo è che non viene ritenuto adatto a lui/lei. La fissazione del bambino si instaura sulla certezza che quello è un giocattolo "consentito", con la conseguenza che la sua insistenza nel richiedere proprio quell'oggetto sia solamente un'ulteriore scelta tra le varie già decise dai genitori.

Durante la crescita le bambine continuano ad essere incoraggiate a giocare con le bambole, poiché questo "gioco" viene considerato un vero e proprio addestramento alla futura funzione materna, mentre i maschi verranno scoraggiati in caso di preferenze verso questo genere di attività, e spinti verso atti aggressivi e competitivi. Questa si può considerare una forma di condizionamento allo scopo di rendere automatiche certe prestazioni, con l'intenzione di insegnare ai bambini di entrambi i sessi il loro ruolo nella vita adulta. Inoltre, durante il gioco le bambine vengono spesso interrotte perché devono aiutare con le faccende di casa, mentre questo accade raramente ai maschi, ai quali è lasciato più tempo per giocare. In questo modo, i maschi maturano la convinzione di aver diritto al gioco, mentre le femmine lo credono solo se adempiono al loro dovere, che è appunto rendersi utili e aiutare.

La trasmissione degli stereotipi nella prima infanzia avviene anche all'interno dei negozi di giocattoli, che strutturano l'ambiente in modo conforme alla cultura dominante strettamente concepita per femmine o maschi. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Stereotipi e disuguaglianze di genere - una rassegna sulle differenze uomo - donna e sulla rappresentazione mediatica della figura femminile

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Informazioni tesi

  Autore: Federica Ballatore
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2022-23
  Università: Università Telematica Internazionale Uninettuno
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Discipline psicosociali
  Relatore: Bianca Elisa Lagioia
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 61

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Parole chiave

pregiudizi
disuguaglianze
stereotipi di genere
oggettivazione
immagine femminile
sessualizzazione
auto-oggettivazione
stereoripi
donne e uomini

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