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Quelli che restano - cronistoria e analisi della casa editrice Marsilio

Susanna Tamaro, Margaret Mazzantini

De Michelis va oltre le polemiche, sostenendo che un editore “è come Don Giovanni, che appena conquistata una preda già con lo sguardo ne cerca una nuova, senza mai essere soddisfatto” (Isabella Panfido, L’ultimo incontro con Cesare De Michelis a Cortina dal sito del Premio Comisso, 14.8.2018). Interessante è, però, che nella già citata intervista a Radio Radicale, De Michelis pensi all’editore come un soggetto inserito in una realtà dove “se alla gente piacciono i film di Natale qualcosa vorrà dire”, ma che allo stesso tempo deve “trovare gusto relativo a fare l’inseguitore, poiché è molto meglio essere lepre”:

Per un editore non si può estendere la qualità e la quantità allo stesso tempo, bisogna sapersi invece giostrare tra due elementi non sovrapponibili: abbiamo vissuto una rivoluzione negli ultimi 50 anni che è passata attraverso la scuola media unica, l’allargamento alla scuola superiore, fino ad arrivare al centuplicare le università. Nella mia ultima lezione in università prima di andare in pensione ho ricordato i tempi in cui mi sono laureato io, ironizzando sul fatto che in quel periodo i professori di letteratura italiana in tutta Italia erano solo 13, mentre oggi sono 42 nella sola Padova. Ciò ha dei prezzi. Era davvero meglio quando c’erano solo 13 professori? Non ne posso più di sentire che “era sempre meglio ieri”.
Dobbiamo in realtà essere orgogliosi di avere trasformato, attraverso il neo-capitalismo, la vita di tutti con maggiore salute, ricchezza, benessere e cultura. (…) Io sono ben cosciente dei limiti della nostra cultura, a patto che non mi si dica che si stava meglio prima (op. cit.)


Di fatto, quando nel 1987 “La testa fra le nuvole” (con il titolo provvisorio di “La dormeuse èlectronique”) di una sconosciuta Susanna Tamaro finisce sulla scrivania del direttore di Marsilio, era già stato scartato ben 28 volte da altre case editrici. Cesare De Michelis lo ritiene perfetto per la collana “Primo tempo”, e mette sotto contratto la Tamaro portando la sua opera nella rosa dei finalisti al Premio Calvino. La versione definitiva è affidata all’editing di Laura Lepri, con la quale la Tamaro lavorerà anche alla sua seconda opera Marsilio, la raccolta di racconti “Per voce sola” (1991). Con tale testo la Tamaro figura tra i candidati allo Strega e al Viareggio, senza ottenere la vittoria ma conseguendo un buon successo di critica e stampa.
Il reale successo della Tamaro, però, non sarà legato al marchio Marsilio: il boom di “Va dove ti porta il cuore” (1994) avviene grazie all’interessamento di Alessandro Dalai che “scippa” l’autrice a De Michelis facendola firmare per Baldini & Castoldi. Il romanzo porta la Tamaro a oltre cinquecentomila copie vendute, e si trascina dietro una polemica quando non entra nei cinque finalisti del Campiello 1994. “La Stampa” accusa “lo zampino di De Michelis” nell’esclusione, assieme all’“aiuto di una combriccola di scrittori e critici che valgono poco e vendono poco” (Mario Baduino, Storie d’estate 1994: boom della Tamaro tra le polemiche, “La Stampa”, 3.8.2003). Ne nasce una controversia con Dalai che finirà anche in tribunale, quando Baldini & Castoldi tenterà una pubblicazione in tascabile dei due precedenti romanzi della Tamaro (tecnicamente contrattualizzati da Marsilio sebbene la Tamaro stessa a sua volta denunciasse gravi inadempienze in merito).
Lo scontro diventa poi pubblico tra l’autrice e De Michelis stesso, in uno scambio di lettere aperte sul “Corriere della Sera” e “Repubblica” nel Settembre 1994 (la risposta di Cesare chiude con un celeberrimo “Amara Tamaro, non t’amo più”) alla fine del quale la disputa giudiziaria termina con una divisione dei diritti sui due libri (a Marsilio quelli di “La testa fra le nuvole” e a Baldini & Castoldi quelli di “Per voce sola”).
Una sorte simile tocca a Margaret Mazzantini, che fa il suo esordio in Marsilio con “Il catino di zinco” nel 1994 (piazzandosi al Campiello). Di lei Cesare ricorda su una biografia pubblicata dal sito “Cinquantamila” di Giorgio Dell’Arti:

Lessi su Sette un’intervista all’attrice, moglie di Castellitto, accompagnata da bellissima foto. Diceva che stava scrivendo un romanzo, allora presi il telefono e la chiamai: ”Sono il tuo editore’, le dissi. Dopo un anno arrivò il manoscritto. Fu un gran successo, sulle 100 mila copie. Pure lì c’era una nonna: era la mia rivincita contro la Tamaro.

Anche con la Mazzantini si consuma una sofferta rottura preventiva di contratto, che poi culminerà successo molto più ampio nel passaggio a Mondadori quattro anni dopo:

Un piccolo editore si fonda soprattutto sulle relazioni umane, che sono piene di passioni, di rabbie, di amori, di gelosie, di confidenze, di mangiate e di bevute. Margaret mi irritò per come andò via: di nascosto, senza il coraggio di dirmi che sarebbe passata alla Mondadori. Venni a saperlo da altri, mentre andavo a vedere un suo spettacolo teatrale. (op. cit.)

In pratica resta nell’aria, una polemica sottotraccia sugli autori scoperti da Marsilio,: Isacco Tognon, in un’intervista a Giovanni Montanaro (altro autore lanciato da De Michelis nello stesso periodo della Tamaro e della Mazzantini) sul blog “ConAltriMezzi”, senza mezzi termini imputa a Marsilio una “legge dei due romanzi”, ironizzando sul fatto che alla terza opera arrivi regolarmente un cambio di casacca. Montanaro giustifica il suo passaggio a Feltrinelli rispondendo di essere

molto grato a Marsilio, ma credo che in questo momento la sua linea editoriale sia molto chiara: lavorano e investono molto sui libri gialli e, per quel che riguarda la narrativa italiana, si concentrano molto sullo scoprire giovani talenti. Il mio può sembrare un “tradimento” nei confronti del mio primo editore, ma è anche vero che quando si viene contattati da Feltrinelli ci si pensa due volte prima di rifiutare. Penso che Feltrinelli sia una delle poche case editrici per cui avrei accettato di lasciare Marsilio, e credo che questi cambiamenti siano in una certa misura fisiologici (Isacco Tognon,“CAM intervista Giovanni Montanaro” dal blog “Con altri mezzi”del 6-11-2012)

Questo brano è tratto dalla tesi:

Quelli che restano - cronistoria e analisi della casa editrice Marsilio

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Informazioni tesi

  Autore: Tommaso Nuti
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2017-18
  Università: Università degli Studi di Firenze
  Facoltà: Scienze Umanistiche
  Corso: Scienze della comunicazione
  Relatore: Zeffiro Ciuffoletti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 59

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