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Il laboratorio di farmacologia clinica nel monitoraggio della terapia immunosoppressiva

Terapia immunosoppressiva

Nella fase post-trapianto è indispensabile seguire costantemente la terapia immunosoprressiva, che rende l'organismo del ricevente tollerante nei confronti dell'organo trapiantato. Esistono diversi protocolli farmacologici che consentono di personalizzare la terapia sulla base delle caratteristiche del paziente, grazie ad una sempre più ampia disponibilità di farmaci immunosoppressori. Attualmente sono comunemente usati la ciclosporina, il tacrolimus, la rapamicina. Il tipo di farmaco somministrato è scelto in base alla condizione clinica del soggetto trapiantato. Inoltre alcuni pazienti assumono un solo farmaco, mentre altri pazienti, meno tolleranti ne assumono più di uno in associazione; visto che gli immunosoppressori tendono a dare effetti indesiderati, in questi pazienti la terapia elettiva è quella di associare più farmaci a basso dosaggio. La terapia immunosoppressiva controlla la reazione di rigetto ed è pertanto la principale responsabile del buon esito del trapianto. Tuttavia la terapia, per il suo stesso meccanismo d'azione ('addormentare' il sistema immunitario dell'organismo, deputato a riconoscere e distruggere le sostanze estranee, come l'organo trapiantato, agenti infettivi e cellule tumorali), aumenta il rischio di contrarre qualsiasi tipo di infezione e l'insorgenza di tumori. Il rischio d'infezione è alto soprattutto nei primi mesi dopo il trapianto, quando la terapia è più intensa; la maggior parte dei germi che possono dare problemi a chi assume farmaci immunosoppressori provengono dal nostro organismo (i cosiddetti opportunisti) piuttosto che dall'ambiente circostante. Per quanto riguarda i tumori, quelli che insorgono più frequentemente dopo il trapianto (quelli legati allo stato immunitario del paziente) sono i linfomi, la malattia di Kaposi e i tumori cutanei.
In genere il rischio tumorale regredisce con la riduzione della terapia immunosoppressiva. I tumori cutanei solo eccezionalmente sono di alta malignità e, solitamente, la loro asportazione è un intervento semplice e risolutivo.
Un altro grosso rischio collegato al trapianto è quello delle malattie cardiovascolari, in particolare l'arteriosclerosi. Non si sa ancora se il trapianto di rene aumenti o meno il rischio d'insorgenza della malattia ma si è osservato che, se già esistente, la malattia peggiora dopo il trapianto.
Non si può affermare che il trapianto di rene sia sempre e comunque la migliore terapia; bisogna valutare, per ogni singolo caso, quale sia la migliore opzione terapeutica per sopperire all'IRC (dialisi peritoneale, emodialisi o trapianto). Il trapianto viene effettuato solo quando esistono le condizioni cliniche opportune.
La strategia famacologiaca della terapia immunosoppressiva comprende tre fasi:

1) INDUZIONE: utilizzo di dosi elevate di farmaci immunosoppressori immediatamente dopo il trapianto fino a raggiungere i livelli desiderati di mantenimento di farmaco nell'organismo. Si usano generalmente immunoglobuline con attività immunomodulante.

2) MANTENIMENTO: la terapia resta invariata e si usano generalmente farmaci somministrati per via orale. Spesso si opera un lenta riduzione della posologia dei farmaci stessi nel corso di mesi e anni per ridurre al minimo gli effetti collaterali e avversi. Il protocollo di mantenimento attualmente più impiegato si basa su una triplice terapia che include uno steroide, un inibitore della calcineurina e un farmaco antiproliferativo.

3) TERAPIA ANTIRIGETTO: trattamento del rigetto acuto quando questo si instaura. Vengono solitamente somministrati farmaci per via endovenosa, in genere boli di steroidi e farmaci che causano la deplezione linfocitaria.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il laboratorio di farmacologia clinica nel monitoraggio della terapia immunosoppressiva

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Informazioni tesi

  Autore: Giulia Carfì
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Catania
  Facoltà: Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
  Corso: Scienze biologiche
  Relatore: Giuseppa Pennisi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 56

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Parole chiave

trapianto
terapia immunosoppressiva
farmaci immunosoppressori
immunodosaggi

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