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Nuovi orientamenti interpretativi e modelli di intervento per il Disturbo Borderline

The borderline type

Dopo aver effettuato questo necessario approfondimento della struttura, della metodologia di indagine diagnostica e del loro rispettivo razionale, arriviamo nel campo di interesse più congruente con il presente lavoro, ovvero il disturbo borderline: Il gruppo di lavoro raccomanda che questo disturbo sia riformulato come Borderline Type, ovvero tipologia Borderline, e ne danno un’accurata descrizione che tenterò di riassumere nelle righe che seguono, provando a restare più fedele possibile, nella forma e nei contenuti, al modo in cui il manuale ne riporta le caratteristiche principali.

Gli autori (DSM-V Agenda, “The Borderline Type”) ci spiegano che gli individui a cui viene diagnosticato questo disturbo di personalità possiedono un concetto di sé estremamente fragile, che può essere facilmente distrutto o frammentato in condizioni di stress e che determina l'esperienza di una mancanza di identità o di sentimenti cronici di vuoto. Di conseguenza, hanno un’impoverita e / o instabile struttura del Sé e difficoltà nel mantenere durevoli rapporti intimi; i sentimenti di auto-valutazione prevalenti sono spesso associati con il disgusto, la rabbia verso se stessi e lo sconforto; possono dunque diventare estremamente ansiosi o depressi.

Possono anche diventare arrabbiati o ostili, se si sentono incompresi o maltrattati, e possono impegnarsi in atti verbali o fisici di aggressione; queste estreme reazioni emotive sono in genere in risposta ad eventi negativi interpersonali, di smarrimento o di delusione. Le relazioni sono basate sulla fantasia della necessità degli altri per la propria sopravvivenza, la dipendenza eccessiva, la schiacciante paura del rifiuto e/o dell’abbandono. Sono caratterizzati da uno stile di attaccamento insicuro, espresso in difficoltà a tollerare la solitudine, paure intense di perdita, abbandono, o rifiuto da parte degli altri significativi e urgente bisogno di contatto con essi quando stressati o in difficoltà. Allo stesso tempo, l’intenso o intimo coinvolgimento con un'altra persona, spesso porta alla paura di perdita o di diffusione della propria identità; così, le relazioni interpersonali sono altamente instabili e si alternano tra eccessiva dipendenza e la fuga dal coinvolgimento.

L’empatia per gli altri è severamente compromessa. Vi può essere la presenza di alterazioni cognitive, vale a dire, le funzioni cognitive possono divenire insufficienti nei momenti di stress, operando quindi in maniera riduttiva e semplicistica ad esempio tramite pensiero concreto e la tipica visione e interpretazione della realtà in modalità bianco-nero o tutto/nulla. Reazioni quasi- psicotiche, comprese paranoia e dissociazione, possono evolvere in psicosi transitoria. Gli individui con questo disturbo sono tipicamente impulsivi, agiscono sotto l'impeto del momento e spesso si impegnano in attività con conseguenze potenzialmente negative; presenti pure deliberati atti di autolesionismo, ideazione suicidaria, tentativi di suicidio che di solito si verificano nel contesto di una sofferenza intensa o di disforia, in particolare nel contesto di sentimenti di abbandono, quando, ad esempio, viene a mancare un rapporto importante. Lo stress intenso può condurre anche ad altri comportamenti a rischio, tra cui abuso di sostanze, guida spericolata, binge eating, o promiscuità sessuale.

Sicuramente la descrizione dell’identikit prototipico della personalità borderline appena delineato è molto diverso dallo sterile elenco di criteri precisi che ritroviamo nella precedente edizione del manuale; la visione del paziente che ne scaturisce è molto più completa, abbraccia più ambiti di disfunzionalità ed il formato narrativo utilizzato permette di estrapolarne un quadro più dettagliato ma al contempo più flessibile ed adattabile alle particolari ed uniche sfaccettature del soggetto, che, in aggiunta, dà ai clinici la possibilità di effettuare una diagnosi più accurata e attendibile, nonché meno schematica. Caratteristiche, queste, che sembrano (finalmente, si potrebbe aggiungere) far parte di tutta l’impostazione e la struttura concettuale e teorica del manuale.
Salvo improvvisi cambi di rotta o accidentali imprevisti, questo è ciò che il DSM V si propone di consegnare nelle mani dei clinici di tutto il mondo a partire da maggio 2013.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Nuovi orientamenti interpretativi e modelli di intervento per il Disturbo Borderline

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Informazioni tesi

  Autore: Manfredi Toscano
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Psicologia
  Relatore: Diego Sarracino
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 111

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