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L'Alessiade di Anna Comnena

Tra epica e storiografia

Anna Comnena nell'Ἀλεξιάς racconta le vicende del lungo regno di Alessio I, dando avvio alla narrazione a partire dal 1077, quando il padre, ancora generale al servizio di Michele VII, partecipò alla campagna contro il ribelle Russel Balliol. L'opera, dunque, si riallaccia a quella incompiuta di Niceforo Briennio, includendo le vicende degli anni immediatamente precedenti all'ascesa al trono di Alessio e si conclude con la morte dell'imperatore, avvenuta il 15 agosto 1118.

Anna rimasta sola, «rincantucciata in un angolo», dopo la morte dei suoi «tre imperatori», non avendo potuto fare la storia decise di scriverla, volendo avere l'ultima parola in quel dibattito sull'eredità di Alessio particolarmente vivo durante il regno del nipote, Manuele I Comneno. La peculiare fisionomia del regime instaurato dai Comneni, nel quale l'imperatore era legittimato a governare in virtù del proprio lignaggio, aveva alimentato una propaganda in cui la celebrazione degli atti eroici dell'imperatore era indissolubilmente legata al costante riferimento al predecessore: proprio in virtù del legame di sangue con quest'ultimo, infatti, l'imperatore in carica poteva rivendicare la propria legittimità al trono. Il richiamo alla memoria del predecessore, inoltre, validava il potere dei successori contro le pretese di eventuali usurpatori anche all'interno dello stesso clan dei Comneni.

Non stupisce quindi che Giovanni II si fece promotore di una propaganda che, avvalendosi dell'immagine di Alessio I, aveva il fine di consolidare la sua legittimità dinastica, commissionando encomi e poemi che mettevano in evidenza il suo legame privilegiato con il padre. Durante i regni di Giovanni II e Manuele I s'intensificò la consuetudine di glorificare le imprese dell'imperatore in carica: in orazioni e panegirici composti per celebrare le vittorie militari, gli imperatori, assimilati a figure eroiche, venivano accostati all'immagine di Alessio I, archetipo di riferimento che costituiva un modello da emulare o superare. Così anche Anna decise di concepire un'opera che preservasse il ricordo del padre, mentre la poesia panegiristica di corte sempre più spesso ritraeva Manuele I quale sovrano all'altezza di competere con il fondatore della dinastia Comnena, in un confronto in cui il nuovo imperatore usciva vincitore, minacciando di oscurare i successi di Alessio I Comneno. In queste circostanze è plausibile che la figlia primogenita di Alessio volesse consegnare ai posteri la propria versione della storia del suo regno, nella quale rappresentare il padre come il restauratore indiscusso della grandezza dell'impero.

L'Ἀλεξιάς riecheggia l'atmosfera dei componimenti encomiastici di corte per l'adesione ad uno stile e ad un linguaggio vicini a quello dell'epica omerica, ma l'opera della kaisarissa va oltre, trovando nella figura di Alessio, intorno alla quale s'impernia l'intero racconto, il proprio punto di coesione come in un poema epico. È il titolo stesso, Ἀλεξιάς, a rivelare l'intento epicizzante, richiamandosi a quello del poema-epico panegiristico Eracliade di Giorgio Pisida risalente al VII secolo, che celebrava le imprese dell'imperatore Eraclio. Richiamandosi alla tradizione omerica iliadica, l'opera glorifica e celebra le imprese di Alessio I Comneno, l'unico vero eroe della vicenda: «the role Achilles plays in the Iliad is played in the Alexiad by Alexios I Komnenos».

L'Ἀλεξιάς è la storia delle conquiste e dei successi militari dell'imperatore, agli occhi della figlia, rifondatore e salvatore dello stato in un momento storico cruciale in cui l'impero stava per soccombere stretto nella morsa di Normanni, Turchi e Peceneghi. La figura di Alessio, incessantemente impegnato a fronteggiare sul campo gli avversari o ad intessere relazioni diplomatiche con le potenze emergenti, funge da elemento unificante dell'intero racconto e da raccordo tra una sequenza narrativa e l'altra. Sono molti i nemici con cui l'imperatore è costretto a misurarsi: nemici esterni, dissidenti, ribelli, usurpatori ed eretici che minacciano la stabilità del potere e la coesione della Chiesa Ortodossa e contro tali rivali l'imperatore lotta in modo instancabile per ristabilire la τάξις venuta meno, avvalendosi della sua eccezionale abilità diplomatica e perizia militare. Così mentre gli antagonisti appaiono e scompaiono dalla scena, Alessio è sempre presente: «immovably in a central, inflexible and solemn position, amid offending and bustling opponents or adversaries», incarnando l'eroe che salva l'impero bizantino, visto da Anna come il centro del mondo e pertanto assimilato al protagonista di una vera e propria epopea eroica. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

L'Alessiade di Anna Comnena

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Informazioni tesi

  Autore: Giulia De Luca
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2020-21
  Università: Università degli Studi di Catania
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Filologia e letteratura dell'antichità
  Relatore: Gioacchino Strano
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 104

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