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Dilemmi e ambiguità della partecipazione online, tra nuove piattaforme e social media

Tra manipolazione e partecipazione: il fenomeno delle fake news 

Oggi più che mai, nell’era della digitalizzazione, le fonti di influenza esterna sono molteplici: tramite smartphone, computer, tablet o televisioni gli individui sono continuamente bombardati da un costante flusso di informazioni dal quale risulta estremamente complesso valutarne l’autenticità. Il rapporto tra l’influenza dei mezzi di comunicazione di massa e il comportamento dei politici è un tema che iniziò ad essere affrontato negli Stati Uniti già a partire dagli anni ’50 del secolo scorso. Paul Felix Lazarsfeld (1901-1976) e Robert K. Merton (1910-2003), nel loro documento più conosciuto “Comunicazione di massa, gusto popolare, e azione sociale organizzata” scritto nel 1948, parlano di “disfunzione narcotizzante” riferendosi all’effetto che si sarebbe potuto verificare sui cittadini a seguito di una lunga esposizione ai mass media. Un’ampia esposizione alla comunicazione di massa non si traduce - secondo i due sociologi - per forza di cose in un maggiore interesse e una maggiore partecipazione alla vita politica bensì nella diminuzione dell’impegno civico. La maggiore diffusione di informazioni non corrispondeva ad una maggiore qualità delle informazioni, così gli individui non risultavano più informati e forti di una coscienza critica. Il rischio, secondo la loro visione, era appunto quello di trasformare la politica in un’“attività da poltrona”, annullando il nucleo fondante di un sistema democratico, ovvero il dibattito. Una precisazione da fare è che nel documento scritto da Merton e Lazarsfeld non compariva ancora, essendo stato scritto nel 1948, la televisione come mezzo di comunicazione di massa. Un approccio meno pessimistico si può ritrovare, sempre nello stesso periodo, nel lavoro di altri sociologi come Cooley e Park secondo i quali <>.85 Negli anni ‘90 quando nelle case degli italiani fecero la loro comparsa tecnologie più innovative come Internet nascono gli approcci cosiddetti apocalittici e quelli cosiddetti integrati. Se quelli integrati vedono in Internet uno strumento capace di ridurre le distanze tra cittadini e politica e favorire l’inclusione all’interno dei processi decisionali, quelli apocalittici, al contrario, considerano la rete come quello strumento con cui è possibile controllare ed opprimere i cittadini. 
I giornali, le radio e la televisione attraverso i suoi programmi di confronto, dalla loro nascita fino a qualche anno fa, hanno rappresentato i principali mezzi attraverso i quali diffondere le informazioni. Tuttavia negli ultimi anni i social network si sono imposti sulla scena mondiale, diventando i canali informatici principali per la maggior parte degli individui. A differenza dei precedenti, grazie a quest’ultimi, si può con un solo click produrre e condividere notizie con tutto il mondo. Nonostante ciò si deve tenere conto che l’informazione prodotta dalle nuove tecnologie, o meglio l’eccessiva informazione, può trasformarsi in disinformazione, generando ombre e problematiche. Ormai il termine “fake news” è sempre più utilizzato sia nel linguaggio 
del mondo virtuale, sia in quello quotidiano. Certamente anch’esso non è un fenomeno nato oggi, in quanto le notizie fasulle sono sempre esistite, ma senza dubbio la loro circolazione sta aumentando vertiginosamente soprattutto su Internet e nel mondo del social media in particolare. Con fake news intendiamo quegli articoli o notizie redatte con informazioni inventate, ingannevoli o distorte, rese pubbliche con il deliberato intento di disinformare o creare scandalo attraverso i mezzi di informazione.
Molte sono le definizioni che sono state date circa le fake news, anche perché molteplici sono quei fenomeni con i quali si intende includere tale concetto. Infatti le fake news sono contraddistinte da un fondamento di pseudo verità ed alterate da convinzioni di una parte dell’opinione pubblica, che consentono di considerare tali informazioni come vere. È necessario poi distinguere quest’ultime dalle “post truth”. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Dilemmi e ambiguità della partecipazione online, tra nuove piattaforme e social media

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Informazioni tesi

  Autore: Gabriele Scaramucci
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2019-20
  Università: Università degli Studi di Perugia
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Sociologia e politiche sociali
  Relatore: Alessandra Valastro
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 127

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