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La possessione diabolica tra cultura e psicopatologia

Un esorcista a colloquio con gli psichiatri

Dopo aver approfondito gli studi di differenti autori ed esorcisti, ritengo utile riportare un colloquio tra Padre Amorth e un gruppo di psichiatri, l'obiettivo era di dar risposta a delle domande che solitamente vengono poste nell'ambito religioso sulla possessione diabolica.

Ricorrere all’esorcista o allo psichiatra?
Padre Amorth afferma che l'esorcista e lo psichiatra devono essere posti su due piani differenti. Quando si parla di mali psichici e di malattie, ricorrere ai medici è la prima cosa da fare; invece il ricorrere all'esorcista risulta essere l'eccezione, che può verificarsi in presenza di sintomi particolari.
A causa di pregiudizi sociali o paura però, di solito si assiste ad una scarsa consulenza psichiatrica o ad un suo ricorso tardivo. D'altra parte si può riscontrare anche ignoranza da parte di alcuni medici generici nel comprendere quando potrebbe essere utile un aiuto psichiatrico.
Come anticipato, esorcista e psichiatra operano su due ambiti diversi. L'esorcista ha tre premesse fondamentali:

1) Il demonio esiste;
2) L'uomo che crede in cristo ha il potere di allontanare satana;
3) Il demonio si impossessa del corpo di un individuo, procurandogli dei mali.

Mentre l'esorcista cura con la preghiera, lo psichiatra invece usa dei metodi di cura dettati dalla sua scienza.
Di fronte a metodi così diversi sorge ovvia una domanda: potrebbe nascere una collaborazione tra esorcisti e psichiatri? Amorth sostiene che la Chiesa ha messo in guardia gli esorcisti nel non confondere mali fisici con mali psichici e di ricorrere, se necessario, all'aiuto di specialisti per riconoscerli. Quindi tale collaborazione in realtà risulta essere già in atto da tempo ( Gabriele Amorth 2001). E' utile anche sottolineare che ci sono anche differenti casi di psichiatri che inviano i propri pazienti presso esorcisti.
Affinché possa nascere una collaborazione tra i due ruoli, non è necessario che lo psichiatra sia un credente o accetti l'esistenza di Satana. E' sufficiente che sappia riconoscere i limiti della sua scienza, che non pretenda che tale scienza possa conosce e spiegare tutto.
Un male di origine malefica può essere riconosciuto quando non si è in grado di produrre una diagnosi scientifica sicura, o quando vi è la presenza di sintomi malefici. In questi casi occorre sia l'intervento dell'esorcista che dello psichiatra. Quando un soggetto si rivolge all'esorcista, la prima cosa richiesta deve essere il parere di un medico, infatti di solito questi individui hanno prima consultato differenti specialisti senza però ottenere risultati (Padre Amorth, 2001).
Si registra anche però come spesso, invece che ai medici, alcuni pazienti avrebbero fatto ricorso a guaritori, santoni e maghi.
Dal momento in cui l'esorcista lo ritenesse utile, può procedere ad un breve esorcismo, che ha uno scopo diagnostico: solo con l'esorcismo si potrà capire se ci troviamo di fronte ad un male malefico o ad una suggestione del soggetto.
Sia per gli esorcisti che per gli psichiatri è di fondamentale importanza la pratica. L'esorcista che ha più pratica ed esperienza riconosce facilmente i sintomi e la presenza del diavolo, proprio come per i medici che hanno il cosiddetto “occhio clinico” è più semplice e immediata la diagnosi.

Sintomi di sospetto
Prima di poter procedere agli esorcismi Padre Amorth determina alcuni aspetti fondamentali:

1. E' utile inizialmente chiedere il parere dei medici e approfondire le cartelle cliniche. Alcune diagnosi generiche, come stato depressivo o esaurimento, potrebbero celare l'incomprensione del male che angoscia il paziente, in questi casi è necessario interpellare uno psichiatra.
Bisogna anche soffermarsi sull'effetto delle medicine assunte dal soggetto, che talvolta potrebbero essere inefficaci o avere effetti collaterali.
2. La presenza dell'avversione al sacro, che si manifesta in diverse forme.

a) Ripugnanza alla preghiera in soggetti che hanno sempre pregato. Si potrà riconoscere da comportamenti anomali durante i momenti di culto: sbadigli, rutti, colpi di tosse, paralisi di bocca e denti, incapacità ad entrare in chiesa;
b) La persona diviene furiosa, anche se per natura non lo è, potrà rompere oggetti, bestemmiare e scagliarsi sui presenti;
c) Tali soggetti hanno una sensibilità eccessiva all'acqua benedetta e agli oggetti sacri. A contatto con essi la persona potrebbe subire malessere fino allo svenimento;
d) Reazioni violente durante la benedizione del soggetto o durante la preghiera, l'individuo inizia a bestemmiare, a cambiare voce, a dire cose impensabili e diventare violento.

3. Viene domandato al soggetto se sente le voci, se ha momenti di paralisi del corpo, se si sente osservato, se sente di essere toccato da qualcuno. In questi casi ovviamente i medici potrebbero parlare di suggestioni o di sdoppiamenti di personalità.
4. Si domanda se all'interno della casa vi siano stati episodi strani. Potrebbe esserci la possibilità che una casa sia infestata. Possono essere presenti botti, scricchiolii, rumori inspiegabili, infestazioni di insetti, odori disgustosi di bruciato, carne putrefatta, zolfo o sterco.
5. Si indaga se vi sia stato un evento particolare dopo il quale si siano manifestati determinati fenomeni. Ad esempio un litigio con minaccia di vendetta, aver partecipato a delle sedute spiritiche, aver frequentato maghi, cartomanti, aver svolto pratiche dell'occultismo.

Ricorrere all’esorcista come ultima risorsa
Padre Amorth sostiene che oggi le persone ricorrono agli esorcisti in modo spropositato, a volte per motivi inadeguati e senza nessuna necessità. Elenchiamo di seguito i casi più sbagliati e comuni in cui le persone si rivolgono all'esorcista secondo Padre Amorth.
Ad esempio in caso di motivi di salute, se il soggetto o un familiare sono affetti da una malattia incurabile per via medica o in caso in cui la scienza non riesca a fornire una diagnosi definita.
Per motivi affettivi, quando il marito o la moglie abbandonano il coniuge per iniziare una nuova vita con un'altra persona.
Per motivi famigliari, quando ad esempio il figlio si innamora di una persona che non rispecchia gli ideali dei genitori.
Nei casi in cui, dopo la consultazione con maghi o cartomanti, il soggetto si convince di essere vittima di una fattura o maleficio.
Quando la situazione economica del soggetto precipita.
In tutti questi casi, è assolutamente sbagliato e inutile precipitarsi dall'esorcista.
Il ruolo dell'esorcista è importante quando non vi sono spiegazioni umane per i mali che affliggono il paziente, quando il periodo di conversione, di preghiere di liberazione, non conducono a dei risultati positivi, ma hanno aumentato invece la presenza di fenomeni inspiegabili e anomali.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La possessione diabolica tra cultura e psicopatologia

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Informazioni tesi

  Autore: Serena Paladini
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2016-17
  Università: Università degli Studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Psicologia
  Relatore: Giovanni Martinotti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 96

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Parole chiave

psicopatologia
cultura
possessione diabolica

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