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Lo sport e la creazione di valore: lo stadio fa la differenza.

Un modello di riferimento: il calcio inglese

La storia del calcio inglese rappresenta un modello interessante e che può dettare le linee guide di intervento anche in Italia. Grazie alla cooperazione tra governo e società di calcio è stato possibile combattere il fenomeno della violenza negli stadi e trasformare drasticamente l'immagine dell'intero calcio inglese.

Durante gli anni settanta l'Inghilterra ha visto nascere il fenomeno degli “Hooligans”, cioè tifosi turbolenti che originavano violenza e devastazione nelle città e negli stadi. Il termine hooligan sembra derivare dalla Hooley's gang una banda di giovani teppisti irlandesi che agiva nell'East End londinese all'inizi del ventesimo secolo. Tra i tantissimi episodi di violenza che hanno segnato gli anni 70 e 80 possiamo ricordarne alcuni. Il primo morto accertato risale al 1974 quando durante un match un tifoso del Bolton venne accoltellato mortalmente.

Il 29 Maggio 1985 circa un'ora prima dell'inizio della finale di Coppa Campioni tra Juventus e Liverpool una parte di tifoseria inglese iniziò a spingersi verso il settore occupato dai tifosi bianconeri cercando il “take en end “(tentativo di intimidazione degli avversari che si manifesta nel gesto di invadere la curva) riuscendo a sfondare le reti divisorie. Nei tifosi della Juventus impauriti, visto anche il mancato intervento della polizia belga, si creò un'atmosfera apocalittica in cui alcuni tifosi si lanciarono nel vuoto per non rimanere schiacciati, altri si ferirono nel tentativo di entrare nel settore adiacente e con le recinzioni.
Ad un certo punto il crollo di un muro provocò la morte di diverse persone che rimasero schiacciate e calpestate dalla folla che si dirigeva in massa verso l'unica via d'uscita: il campo da gioco. Diverse testimonianze affermano anche che molti morti furono provocati direttamente da Hooligans inglesi che colpirono diversi tifosi con bottiglie rotte, dato confermato dalle numerose ferite da taglio ritrovate sui corpi delle vittime. Il risultato fu la morte di 39 persone.

Al problema degli Hooligans si accompagnava anche la mancanza di vie di fuga adeguate e lo stato fatiscente di moltissimi stadi inglesi. L' 11 maggio 1985 nello stadio di Bradford morirono 56 persone e altre 265 rimasero ferite per colpa di un incendio che si sviluppò, sembra generato da un fiammifero, avvolgendo un' intera tribuna. Nel 1989 durante una partita dello Sheffield rimasero uccisi 96 spettatori causa il crollo di un settore dello stadio. Quest'ultimo incidente segna un punto di non ritorno per il calcio inglese grazie all'avvio di un'attività di revisione estesa a tutti gli impianti sportivi e guidata da una commissione speciale eletta dal governo Tatcher.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Lo sport e la creazione di valore: lo stadio fa la differenza.

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Informazioni tesi

  Autore: Nicolò Ceruti
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2010-11
  Università: Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano
  Facoltà: Economia
  Corso: Amministrazione,Finanza e Controllo
  Relatore: Emanuel Bagna
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 183

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