Feed 2.0: progetto e sviluppo di un meccanismo per la fruizione di contenuti Web su piattaforma televisiva

Quindici anni dopo l'inizio della diffusione del Web tra case ed uci (1991), si sono determinati un'evoluzione ed un cambio di forma dello stesso, influenzando la nostra vita online Alla ne del 2001 si diuse l'opinione popolare che il concetto di rete fosse stato sopravvalutato e che il crollo di questa fosse imminente, quando invece la crisi segnò il punto della svolta in quanto selezionò le storie di effettivo successo dai simulatori fallimentari.

Negli anni subito a seguire si cercò di capire che cosa fosse a separare un fallimento da un successo lavorando sull'insieme delle caratteristiche in comune. Fu nel 2004 la O'Reilly Media a coniare la locuzioneWeb 2.0 semplicemente per identificare con un nome il cambiamento del Web in corso. Il fatto che a coniare un nome fosse stata una casa editrice fece suonare a molta gente un campanello d'allarme subito seguito da un secondo campanello, ovvero l'inesistenza di una definizione univoca di cosa sia o dovrebbe essere il nuovo Web.

Praticamente quello che faceva sembrare al mondo intero il Web 2.0 una buzzword, ovvero una locuzione per indicare una nuova situazione che però rischia di essere usata a sproposito come parolone di moda debito ad impressionare piuttosto che a spiegare qualcosa, fu la mancanza di un preciso metodo di riconoscimento come avrebbe potuto essere un ipotetico bollino Web 2.0 approved.

Il mondo in sostanza si aspettava un bollino W3C simile a quello di XHTML e CSS. Come molti concetti importanti, il Web 2.0 non ha confini rigidi, ma ha un centro gravitazionale attorno al quale si muovono molte situazioni. Lo si può visualizzare come un insieme di principi e di procedure che collegano un intero sistema solare di oggetti che presentano la totale o parziale accoglienza di queste regole. Sfruttando un modello gravitazionale si può utilizzare il concetto di forza pensando che più un oggetto si trova vicino al centro e più fortemente è Web 2.0, e viceversa.