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Nuovi protagonisti del mercato dell’arte: le società di consulenza. L’esperienza italiana di Arsvalue a confronto con quella di alcuni competitors internazionali già affermati (Artprice e Artnet)”

Le crisi economiche che hanno caratterizzato l’ultimo secolo hanno permesso di creare intorno alle opere d’arte una reputazione di bene rifugio in grado di tenere al riparo dalle fluttuazioni dei mercati i risparmi di una vita e, perché no, di ricavarne anche un profitto rivendendo l’opera ad un prezzo superiore di quello dell’acquisto.
In questa sede si analizzerà la struttura di questo mercato (Capitolo 1), che si compone di soggetti molto diversi tra loro ma con ruoli ben precisi e peculiarità proprie.
Tra i due fuochi della domanda e dell’offerta, il mercato dell’arte è costituito da soggetti intermediari che sono i promotori degli scambi.
Dall’inizio del nuovo millennio, si sono imposti però altri operatori la cui importanza è in continua e forte ascesa: gli art advisors. Questi soggetti sono cresciuti con lo sviluppo del mercato dell’arte nell’ottica dell’investimento finanziario e, vista la fortuna di cui ha goduto il mercato nei primi anni 2000, si sono ritagliati una fetta importante di business. In questo panorama, si inseriscono le società di consulenza del mercato dell’arte.
Di queste, sono analizzati i casi di due, ad oggi, tra le principali società di consulenza che fanno riferimento al mercato mondiale: Artprice e Artnet. Nell’ambito del mercato italiano, la società di consulenza leader è ArsValue.
Queste tre società agiscono nel settore della consulenza offrendo servizi di base simili, un database dei risultati delle aste e una piattaforma virtuale dedicata ai soggetti operanti sul mercato, ma hanno sviluppato una strategia di azione che, per ognuna, è diversa e complementare.

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1 Introduzione La storia dell’arte ci ha insegnato ad apprezzare le opere nella loro dimensione artistica, ma raramente si è soffermata su un aspetto che è da sempre il motore della creazione di beni: l’esistenza di un sistema di domanda e offerta che costituisce la struttura di un “mercato” di compravendita. Nonostante nei secoli scorsi rappresentasse un aspetto del tutto naturale del processo artistico, se non la base dello stesso, essendo la fonte di sostentamento di chi creava, nel tempo sono nati movimenti di protesta verso quella che è stata definita la “commercializzazione dell’arte”, in realtà da sempre presente e conosciuta. Molti artisti, nel ‘900, si sono battuti contro questo concetto ritenuto alla stregua di un problema etico, ma nessuno di questi è riuscito a placare il processo che ha portato in superficie quello che oggi definiamo impropriamente “mercato dell’arte”. Questa evoluzione ha avuto fondamento nell’idea che l’arte potesse diventare un buon investimento, non solo estetico, ma anche finanziario. Le crisi economiche che hanno caratterizzato l’ultimo secolo hanno permesso di creare intorno alle opere d’arte una reputazione di bene rifugio in grado di tenere al riparo dalle fluttuazioni dei mercati i risparmi di una vita e, perchØ no, di ricavarne anche un profitto rivendendo l’opera ad un prezzo superiore di quello dell’acquisto. In questa sede si analizzerà la struttura di questo mercato (Capitolo 1), che si compone di soggetti molto diversi tra loro ma con ruoli ben precisi e peculiarità proprie. In primis, gli attori della domanda e dell’offerta sono principalmente soggetti che, a seconda dell’intenzione, si pongono come compratori e venditori. Storicamente, sono rappresentati dai collezionisti che, in tutto il mondo, si sono sempre posti come “mecenati” dell’era moderna, e hanno permesso la crescita del mercato, che non è però limitato ai privati amanti dell’arte. Anche attori istituzionali intervengono nelle dinamiche di domanda e offerta, e hanno svolto, soprattutto negli ultimi decenni, un ruolo di importanza non minore: si farà riferimento alle istituzioni pubbliche, alle aziende ed istituti bancari, ed ai musei che, soprattutto nei paesi anglosassoni, sono soggetti attivissimi sul mercato.

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Informazioni tesi

  Autore: Valentina Stefanoni
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2010-11
  Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
  Facoltà: Economia
  Corso: Scienze economiche per l'ambiente e la cultura
  Relatore: Alessandro Parmiggiani
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 159

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