Le matrici di transizione per le aziende agricole nella regione di Lombardia e Emilia Romagna
Estratto della Tesi di Blerina SULKJA

15 Le classi dimensionali sono definite in base alla quantità di latte commercializzato per anno (le quantità sono espresse in tonnellate). Le classi sopra portati sono divise in quintili e in ciascuna classe fa parte un numero più o meno uguale di unità produttive. La matrice di transizione rileva gli spostamenti che un’azienda può subire nel corso del tempo. Sulla diagonale principale della matrice viene portata la probabilità che ha un impresa di rimanere nella stessa classe dimensionale anche nel periodo successivo. Dalla matrice di transizione si vede che la probabilità di un’azienda, che fa parte nella prima classe e che produce meno di 7 tonnellate annue, di rimanere nel primo gruppo è abbastanza alta, circa pari a 88%; la probabilità di passare nella seconda classe dimensionale è circa 10% e nelle classi rispettivamente terza, quarta e quinta non superano il 2%, 0.5% e 0.1%. Spostandosi nella seconda classe, possiamo notare che le aziende di queste dimensioni produttive nel 1995, hanno il 48% di probabilità di rimanere nella stessa classe anche nel 2009, il 24,32% di passare alla classe dimensionale successiva, e circa il 15% di passare alle classi ancora superiori, ma rappresentano anche la probabilità di 12,8% di passare alla classe dimensionale immediatamente precedente. Le aziende appartenenti alla terza classe nel 1995, che in totale ammontano 1,990 imprese produttrici di latte, rappresentano la probabilità di circa 37% di rimanere nella stessa classe anche nel 2009, ma hanno una probabilità decisamente alta di passare nelle classi superiori di 52,36%; invece la probabilità di passare nelle classi inferiori ammonta ad incirca l’11%. Questo fatto dimostra che un’azienda che ha avuto nel 1995 queste dimensioni produttive per essere ancora di più competitiva bisogna crescere. Nella quarta classe c’è da segnalare che la probabilità di rimanere nella stessa classe nei due anni di riferimento è più bassa rispetto a quello di passare nella classe superiore (nella quinta classe), cosa che non succede negli altri casi della matrice di transizione in esame; la probabilità di rimanere nella quarta classe è pari a 40,5% contra 50,85% la probabilità di passare nella quinta classe; ma c’è anche l’8,65% di possibilità di passare nelle classi inferiori. Con riferimento alla quinta classe possiamo dire che tutte le imprese che nel 1995 hanno avuto queste dimensioni produttive hanno mantenuto questo mantello per il 92,58%, ma c’è anche l’1,1% di scendere persino alla prima classe. In conclusione possiamo dire le aziende che hanno l’abitudine di spostarsi di più sono quelle che appartengono alle classi intermedie, cioè nella seconda, terza e quarta classe, e la direzione degli spostamenti è verso le classi di dimensione maggiore.
Estratto dalla tesi:
Le matrici di transizione per le aziende agricole nella regione di Lombardia e Emilia Romagna
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Informazioni tesi
Autore: | Blerina SULKJA |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e Cremona |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia aziendale |
Relatore: | Piero Ganugi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 45 |
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