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La disciplina giuridica dell'Agenda Digitale Europea

Il presente studio si propone lo scopo di illustrare la nascita e lo sviluppo dell'Agenda Digitale Europea e l'evoluzione del relativo quadro normativo. Il primo capitolo, partendo dalla definizione di "Società dell'Informazione", descrive le politiche comunitarie precedenti l'agenda digitale europea, resesi necessarie a partire dagli anni '70 del scorso secolo in seguito allo sviluppo e la sempre crescente influenza nella società delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, fino a giungere alle iniziative e-Europe. Si analizzano inoltre lo sviluppo dei servizi on-line offerti dalla Pubblica Amministrazione quali l'e-government e l'e-justice e le problematiche connesse alla digitalizzazione della società come l'inclusione digitale, l'abbattimento del digital divide e la libera circolazione dei servizi informatici. Il secondo capitolo descrive il quadro giuridico dell'Agenda Digitale Europea, gli ostacoli in essa individuati e le azioni ivi stabilite al fine di garantire il miglioramento della qualità della vita ai cittadini europei per mezzo delle tecnologie digitali. Analizza altresì le norme attraverso le quali tale iniziativa è stata recepita in Italia, gli obiettivi posti e le azioni intraprese in ambito nazionale.
Il terzo capitolo descrive la revisione effettuata all'Agenda Digitale Europea che, valutate le difficoltà ancora presenti al 2012 e con il fine di ricalibrarne l'azione, individua nuove azioni per sostenere l'economia digitale. Analizza inoltre i risultati ottenuti dall'Agenda Digitale Europea attraverso il quadro di valutazione dell'Agenda Digitale UE 2015 che mostra la progressiva diseguaglianza digitale che si afferma in Europa. Si evince dunque come sia possibile considerare raggiunti la maggior parte degli obiettivi grazie alle prestazioni che raggiungono alcuni paesi pionieri che compensano gli scarsi risultati di altri. Si analizzano altresì i risultati conseguiti dall'Italia che si attesta tra i paesi a basso rendimento, al di sotto della media europea. Si descrive infine la strategia adottata nel 2015 per giungere al mercato unico digitale in Europa.

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3 INTRODUZIONE Il presente studio si propone lo scopo di illustrare la nascita e lo sviluppo dell’Agenda Digitale Europea e l’evoluzione del relativo quadro normativo. Il primo capitolo, partendo dalla definizione di “Società dell’Informazione”, descrive le politiche comunitarie precedenti l’agenda digitale europea, resesi necessarie a partire dagli anni ’70 del scorso secolo in seguito allo sviluppo e la sempre crescente influenza nella società delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, fino a giungere alle iniziative e-Europe. Si analizzano inoltre lo sviluppo dei servizi on-line offerti dalla Pubblica Amministrazione quali l’e- government e l’e-justice e le problematiche connesse alla digitalizzazione della società come l’inclusione digitale, l’abbattimento del digital divide e la libera circolazione dei servizi informatici. Il secondo capitolo descrive il quadro giuridico dell’Agenda Digitale Europea, gli ostacoli in essa individuati e le azioni ivi stabilite al fine di garantire il miglioramento della qualità della vita ai cittadini europei per mezzo delle tecnologie digitali. Analizza altresì le norme attraverso le quali tale iniziativa è stata recepita in Italia, gli obiettivi posti e le azioni intraprese in ambito nazionale. Il terzo capitolo descrive la revisione effettuata all’Agenda Digitale Europea che, valutate le difficoltà ancora presenti al 2012 e con il fine di ricalibrarne l’azione, individua nuove azioni per sostenere l’economia digitale. Analizza inoltre i risultati ottenuti dall’Agenda Digitale Europea attraverso il quadro di valutazione dell’Agenda Digitale UE 2015 che mostra la progressiva diseguaglianza digitale che si afferma in Europa. Si evince dunque come sia possibile considerare raggiunti la maggior parte degli obiettivi grazie alle prestazioni che raggiungono alcuni paesi pionieri che compensano gli scarsi risultati di altri. Si analizzano altresì i risultati conseguiti dall’Italia che si attesta tra i paesi a basso rendimento, al di sotto della media europea. Si descrive infine la strategia adottata nel 2015 per giungere al mercato unico digitale in Europa.

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Informazioni tesi

  Autore: Massimo Sordi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2014-15
  Università: Università degli Studi della Tuscia
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze politiche e delle relazioni internazionali
  Relatore: Alfonso Contaldo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 69

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Parole chiave

ict
società dell'informazione
digital divide
e-governement
e-europe
agenda digitale europea
e-justice

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