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La scoperta del nuovo mondo e dell'altro

L'inattesa e improvvisa scoperta di un nuovo continente, abitato da popoli radicalmente diversi per organizzazioni sociali, politiche e religiose, pose per la prima volta il problema di come rapportarsi con costoro e in che modo valutarne le loro capacità intellettuali.
A questo é dedicato questo lavoro di tesi.
Nel primo capitolo, ci siamo soffermati in modo particolare sui primi contatti avvenuti tra gli Spagnoli e gli Indios e le loro modalità. Abbiamo narrato i resoconti dei viaggi di Colombo, da cui emerge chiaramente un giudizio positivo sulle popolazioni incontrate, in modo particolare sulle loro capacità intellettive. Il quadro prospettato da Colombo fornì le basi alla Corona spagnola di creare delle relazioni pacifiche e amichevoli con gli Indios. Di questa cosa si é trovato un riscontro effettivo nelle ordinanze per il secondo viaggio di Colombo date dalla Regina Isabella di Castiglia, nelle quali si raccomandava di trattare amorosamente i popoli indigeni, non arrecando loro alcun danno, ma favorendo una convivenza fraterna. Nel corpo della tesi, non soltanto si é descritto in che modo dovesse avvenire l'insediamento spagnolo nel Nuovo Mondo, ma sono stati riportati anche le modalità di questi contatti, evidenziando il fallimento del tentativo di instaurare dei rapporti pacifici. Se ne dà conto raccontando degli atti di ribellione compiuti dagli Indios, come quello della distruzione del fortino della Navidad, ovvero il primo insediamento creato da Colombo nel Nuovo Mondo. Ciò spinse gli Spagnoli a punire severamente gli Indios riducendoli in schiavitù, rendendo di fatto impossibile la convivenza tra i due popoli. Da ciò ebbero inizio le guerre di conquista, nelle quali i conquistadores si macchiarono di atti nefandi come le uccisioni e la distruzione di quei territori.
Nel secondo capitolo, ci siamo concentrati a descrivere ed elencare i motivi della convocazione della Giunta di Valladolid. La ragione principale per cui i 15 letterati e filosofi si riunirono era rappresentata dalla volontà di regolamentare le politiche di insediamento. Il fulcro della tesi é stato riportare le posizioni dei due intellettuali del tempo che si fronteggiarono all'interno della giunta: Bartolomè de Las Casas e Juan Ginés de Sepúlveda. Uno dei punti cardine del confronto fu la valutazione della natura umana degli Indios. In particolare, il filosofo Sepúlveda considerava, sulla base del concetto aristotelico di servitù naturale, i popoli indigeni barbari e incivili, poichè commettevano degli atti contro natura come il cannibalismo e i sacrifici rituali ed erano quindi destinati a essere sottomessi ai popoli spagnoli. Infatti, Sepúlveda asseriva il diritto di dominio e di conquista del popolo invasore, al fine di garantire l'evoluzione culturale e civile degli Indios.
D'altra parte, invece, il Vescovo Las Casas confutò tale interpretazione affermando che gli Indios fossero dei popoli civilizzati, ponendo l'accento sulla loro capacità organizzativa. Esortò pertanto a riconoscere i diritti individuali e collettivi dei popoli indigeni e ne affermò il pieno e legittimo diritto. Oltre a ciò, Las Casas consigliò alla Corona spagnola l'impiego dei missionari con il preciso scopo di convertire gli Indios alla religione cristiana.
A conclusione della tesi, si analizzano le influenze del dibattito sulle politiche coloniali degli anni successivi. Solo le posizioni di Sepúlveda trovarono effettiva attuazione nelle ordinanze del 1573, confermando l'intento del re spagnolo di rendere i popoli del Nuovo Mondo dei sudditi civilizzati.

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6 Per questa parte della tesi ci si è avvalsi dei seguenti testi: 1 Bartolomé de Las Casas e Juan Ginés de Sepúlveda, La controversia sugli indios , Bari, Edizioni di pagina, 2007, p. 12 2 Francesca Cantù, La conquista spirituale , Roma, Viella, 2007, pp. 24-25 1.1 L a sc ope r ta de l Nuovo M ondo e r e l az i oni Già ne l c orso de l XV se c olo, le e splora z ioni ma rittime de lle mona rc hie ibe ric he a ve va no porta to a lle sc ope rte di te rritori sc onosc iuti, c ome le Az z orre e le C a na rie , re se possibili gra z ie a lle gra ndi a bilità te c nic he na utic he e di orie nta me nto a c quisite 1 . Sin da subito, pe rò, si de line a la dic otomia tra l’oc c upa z ione e l’inse dia me nto pa c ific o di que ste te rre , ne lle qua li e ra no pre se nti popola z ioni indige ne . In virtù di un de side rio di e spa nsione ge opolitic a , pe r la c re a z ione di un impe ro c olonia le e de l migliora me nto de lle proprie c ondiz ioni soc io-e c onomic he , la re gina Isa be lla di C a stiglia c onc e sse a C ristoforo C olombo il titolo di “ Ammira glio” , “ Vic e ré ” e “ Gove rna tore ” de lle te rre e ve ntua lme nte sc ope rte , tra mite la c onve nz ione di Sa nta Fé de l 17 a prile de l 1492. A se guito di que sto c onfe rime nto, C olombo sa lpò da l porto di Pa los, il 3 a gosto de l 1492 a lla c onquista de l gra nde ma re T e ne broso. L a prima spe diz ione portò, quindi, a lla sc ope rta de ll’isola di W a tling ne lle B a ha ma s, a c ui in se guito il Gra nde Ammira glio a ttribuì il nome di Sa n Sa lva dor. Il primo inc ontro tra la popola z ione a utoc tona e gli E urope i fu c a ra tte riz z a to da l timore de l dive rso e da lla me ra viglia de ll’ina spe tta to. Infa tti, da l Giornale di B ordo e me rge una de sc riz ione positiva de lle c a ra tte ristic he fisic he e soma tic he de gli Indios: « T utti nudi uomini e donne , c osì c ome li pa rtorisc ono le ma dri […]. Non ha nno fe rro, né a c c ia io, né a rmi […], pe r c ui spe ro c he le L oro Alte z z e de c ide ra nno di c onve rtirli a lla nostra sa nta fe de , ve rso la qua le sono a ssa i be n disposti». «In que ste isole finora non ho trova to uomini mostruosi c ome molti pe nsa va no, ma a nz i sono tutti ge nte di a ssa i be ll’a spe tto, non sono ne ri c ome in Guine a , e a nz i ha nno i c a pe lli lisc i [...]» 2 . C olombo, pe rta nto, a ve va fissa to le ba si pe r c onc e pire il mito de l buon se lva ggio, dura nte

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Informazioni tesi

  Autore: Raffaele Colaianni
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2021-22
  Università: Università degli Studi di Bari
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Filosofia
  Relatore: Annastella Carrino
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 45

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Parole chiave

evangelizzazione
indios
sacrifici umani
bartolomé de las casas
schiavitù naturale
juan ginés de sepúlveda

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