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Le riforme di Bettino Craxi

Questa tesi intende rispondere ad una questione tuttora attuale e che è stata in larga parte ignorata dal dibattito politico: il percorso riformista di Bettino Craxi, ovverosia le sue modifiche all’interno del Partito Socialista Italiano e le varie azioni intraprese in qualità di Presidente del Consiglio dei Ministri. La tesi si divide sostanzialmente in cinque capitoli: il primo capitolo ripercorre la carriera del segretario socialista e come abbia modificato l’identità culturale del partito; il secondo capitolo tratta del passaggio al socialismo “riformista” e del saggio nel quale venivano prese le distanze dal comunismo, creando di fatto una terza fazione nello scenario politico italiano; il terzo capitolo tratta della concezione del suo progetto in ambito istituzionale e delle proposte fatte alla Conferenza di Rimini del 1983, preambolo dell’ascesa alla Presidenza del Consiglio; negli ultimi due capitoli si discute l’operato di Craxi all’interno delle istituzioni, le sue azioni a riguardo delle questioni che interessavano il paese e i risultati ottenuti.
La figura di Bettino Craxi è molto discussa ancora oggi. La tesi nasce da una domanda molto semplice: il segretario socialista è stato l’origine o l’amplificatore delle criticità di questo paese, dei suoi problemi, delle questioni che ne impediscono di essere una nazione di rilievo nel quadro europeo? Una volta si sarebbe risposto sicuramente di sì. L’autore di questa tesi può ricordare, nella sua infanzia, come artisti dello spettacolo e giornalisti condannavano senz’appello il periodo craxiano, che infatti si era concluso nell’infamia con l’inchiesta di Tangentopoli; un’inchiesta che aveva sintetizzato il fallimento di Craxi come statista e come leader politico. Le prime incertezze sono arrivate con un’opera cinematografica, Hammamet: dopo la sua pubblicazione nelle sale, sono stati pubblicati, infatti, fior di biografie, di articoli giornalistici, d’interviste sullo statista che sembrava essere stato dimenticato nel momento della sua morte in terra straniera, nel lontano 2001. Durante il lavoro svolto, la lettura dei convegni organizzati dall’onorevole Gennaro Acquaviva, le biografie, il recupero delle fonti dirette, l’autore si è potuto accorgere che la domanda iniziale non era stata dibattuta sino in fondo e ha voluto approfondirne gli argomenti.

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CRAXI AL GOVERNO: DAGLI EUROMISSILI ALLA COMMISSIONE BOZZI La nascita del primo governo Craxi Il secondo governo Spadolini cadde nel novembre del 1982. Il segretario repubblicano aveva nominato Umberto Colombo alla direzione dell’ENI estromettendo Di Donna, che era legato al PSI il quale reagì energicamente. Del resto, le lacerazioni c’erano già state: dopo la nomina di De Mita a segretario della DC, poi, i rapporti di forza tra i due partiti portarono ad una convivenza sempre più difficile. 89 Alle elezioni anticipate del giugno 1983 si giunse quindi ad una resa dei conti. La DC subì una forte sconfitta, precipitando dal 38,3 % del ’79 al 32,9: vi erano varie motivazioni, ma quella più forte era lo scoppio improvviso della crisi di regime, a cui il partito era più esposto di altri. Il PSI, invece, non ottenne quegli obiettivi che si era posto ed avanzò solo dell’uno e mezzo per cento: uscì dunque dalla battaglia e venne superato in dinamismo dai repubblicani. Secondo i socialisti stesse un duro colpo il partito lo aveva ricevuto con gli scandali di Torino e di Savona: nel primo caso il vicesindaco socialista era stato accusato di aver riscosso tangenti, nel secondo l’ex presidente della Regione Liguria veniva arrestato per associazione mafiosa, corruzione e concussione. Non è sicuro quanto ciò abbia realmente pesato nelle elezioni, ciò che è sicuro è che il PSI non raccolse quanto sperato nel triangolo industriale. Nonostante ciò, le previsioni indicavano Craxi come possibile presidente incaricato: De Mita doveva tenere conto dell’opposizione interna alla DC che non gli avrebbe perdonato una rottura con i socialisti e il fallimento dell’unica formula di governo priva dei comunisti. Anche i repubblicani dichiararono di essere pronti ad “assolvere a tutti i compiti indicati dall’elettorato anche nell’alleanza che stava per nascere, a condizione che si fosse mossa sulla via di un risanamento dell’Italia che fosse stato insieme istituzionale, morale ed economico”. 90 Il governo venne formato da un gruppo misto di esponenti della coalizione, tra cui i segretari dei partiti membri, mentre venne costituito allo stesso tempo un consiglio di gabinetto formato da Forlani (vicepresidente), Andreotti (Esteri), Scalfaro (Interno), Goria (Tesoro), Longo (Bilancio), Spadolini (Difesa), Altissimo (Industria) e De Michelis (Lavoro). Questo 89 Si veda il diario di Giuseppe Sangiorgi, Piazza del Gesù. La Democrazia Cristiana negli anni Ottanta: un diario politico, Milano, Mondadori, 2005. 90 Antonio Padellaro, Pertini comincia oggi le consultazioni, in Corriere della Sera, 20 luglio 1983.

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Informazioni tesi

  Autore: Cristiano Terranova
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2021-22
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Scienze Storiche
  Relatore: Emanuele Bernardi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 68

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Parole chiave

italia
politica
partito socialista italiano
bettino craxi
riforme

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