Riflessioni sul linguaggio giornalistico

Nel mio elaborato ho deciso di evidenziare l’evoluzione che ha avuto il linguaggio giornalistico dal ventennio fascista fino al digitale online. Il lavoro è strutturato in quattro capitoli. Nel capitolo iniziale mi sono soffermato ad analizzare le varie tipologie di “lingue speciali”, partendo dal significato proprio del termine. Attraverso spiegazioni dettagliate e vari esempi illustro nei vari paragrafi i tecnicismi, le scienze “dure” e il loro linguaggio, quello legale e amministrativo, della medicina, dell’informatica, dello sport per concludere con quelli tecnico scientifici e quelli dell’italiano letterario. Il secondo capitolo avrà un lavoro più pratico, perché attraverso tre articoli di giornale ho analizzato tre tipologie di linguaggio, partendo da quello dell’economia e finanza, a quello di moda per concludere con lo sportivo, concentrandomi su come muta la scrittura e quali sono i termini più utilizzati nelle tre tipologie di articolo. Il terzo capitolo contiene una breve sintesi della scrittura giornalistica, di come è cambiata dal ventennio fascista, sotto il regime di Mussolini, passando al “politichese” e “giornalese” degli anni ’50 e ’60. Concluderemo il tutto con gli anni ‘70 con la fondazione de "La Repubblica" e gli anni ’80 dove la tecnologia accelera e grazie al suo dominio la televisione prenderà il comando sul giornale. Il quarto e ultimo ci avvicinerà pian piano ai giorni nostri, soprattutto con l’avvento di Internet e vedremo come ormai il giornalismo digitale ha preso il sopravvento. Metteremo in luce la sua scrittura, come cambia il ruolo del giornalista e cercheremo di capire i vantaggi e gli svantaggi che il quotidiano online offre rispetto a quello cartaceo.