Adeguamento liturgico delle chiese pre Vaticano II. Contenuti e metodi.
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1 - L’adeguamento delle chiese alla luce della nuova liturgia imbrigliata da misure restrittive e conservatrici, e la partecipazione liturgica, ridotta ad una “doverosa” presenza passiva, sembrano entrambe vivere un periodo di stagnazione fino all’avanzare del movimento liturgico. Con la pubblicazione dell’enciclica Mediator Dei (1947), Pio XII ritiene che sia “assolutamente necessario dar libero campo all’arte moderna” e con Giovanni XXIII sembra di essere a conclusione di un ciclo, a parlare di domus ecclesiae in senso analogo a quello utilizzato nei primi secoli: “Mettete nelle chiese” – disse infatti agli architetti francesi – “la semplicità, la serenità ed il calore delle vostre case” 3 . 1.2 – I CONTENUTI DELLA RIFORMA LITURGICA: DAL VATICANO II AD OGGI 4 Il Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965) si è direttamente occupato di liturgia nella Costituzione Sacrosanctum Concilium promulgata nel 1963, dunque alla fine del II° periodo del Concilio. Per intendere nella sua completezza questo testo, il primo delle Costituzioni, cioè dei documenti portanti del Concilio, occorre però tener presente le altre tre Costituzioni. Quella sulla Chiesa Lumen Gentium (la luce delle genti è Cristo), promulgata nel 1964. Quella sulla Rivelazione Dei Verbum, promulgata il 18 novembre 1965 e quella sulla Chiesa nel mondo contemporaneo Gaudium et spes, promulgata il 7 dicembre 1965, il giorno prima della chiusura del Concilio. Non solo. Occorre considerare anche i nove decreti e le tre dichiarazioni. Dunque tutto il corpus del Vaticano II. Questo perché gli organismi ai quali fu affidato il compito di attuare quanto aveva richiesto la SC cominciarono a lavorare alla fine, o quasi, del Concilio stesso. Neppure va dimenticato l’ampio lavoro di ricerca svolto in molte parti del mondo, ma soprattutto nell’Europa centrale, in campo liturgico secondo una metodologia di ricerca storica sempre più accurata. La ricerca storica si è anche avvalsa della scoperta di fonti delle quali nei secoli precedenti si ignorava l’esistenza. Da metà ‘800, e il lavoro continua ancor oggi, c’è stato un fiorire di ricerche. Nella prima parte del ‘900 la Chiesa in Genova ha dato un suo contributo. A livello più pratico – pastorale, attraverso 2 Concilio Vaticano II, Costituzione conciliare Sacrosanctum Concilium sulla sacra liturgia, Roma, 1963 3 Cfr. ABRUZZINI E., voce Architettura, in SARTORE D., TRIACCA M.A., op. cit., 1984, p. 96 4 Il seguente paragrafo è stato redatto grazie ai contributi tratti da: • GRASSO G., Tra teologia e architettura. Analisi soggiacenti all’edilizia per il culto, Borla, 1988 • GRASSO G., Come costruire una chiesa. Teologia, metodo e architettura, Borla, 1994 e da riflessioni fatte in conversazioni private tenute con l’autore.
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Informazioni tesi
Autore: | Matteo Ferrari |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 1998-99 |
Università: | Università degli studi di Genova |
Facoltà: | Architettura |
Corso: | Architettura |
Relatore: | Paolo Torsello |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 92 |
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