Introduzione 
Introduzione 
Ricordo con piacere l’ultima lezione del corso in Storia e 
critica del cinema, poco piø di un anno fa, al termine della 
quale ci fu detto: «Dopo un corso del genere, dovreste essere 
diventati almeno spettatori competenti». PerchØ, mi chiesi, 
rimanere soltanto uno spettatore competente, magari con 
qualche nozione in piø di un cinefilo appassionato? Se, prima, 
guardavo un film per il piacere di ascoltare una voce 
impostata, di ammirare un’attrice o un attore, di conoscere i 
nomi eccellenti del cinema, dopo averlo studiato ho capito che 
smontare e riguardare un film può gratificare anche di piø. Ho 
perciò deciso di seguire altri corsi sull’argomento, che mi 
sono stati utili a coltivare quest’interesse e introdurmi nel 
mondo della critica cinematografica. 
La scelta di concentrarmi su un aspetto particolare e molto 
dibattuto nella storia del cinema, il montaggio, deriva 
dall’argomento di uno di quei corsi, che concentrava proprio 
sul montaggio la sua attenzione. La scelta, forse ancor meno 
felice, di analizzare i film di Quentin Tarantino – cosa mai 
potrà esser detto, di nuovo, su Tarantino? – non è stata 
programmata. Apprezzo il regista, pur non essendo un suo fan 
esasperato; questa tesi non è una caccia spietata alla 
citazione, che sembra essere la sola ragione per cui alcuni 
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cinefili guardano i suoi film. Le citazioni presenti in questo 
lavoro sono quelle ritenute piø utili ai fini della tesi 
stessa, o quelle tanto eclatanti da non poter essere ignorate. 
L’idea di scrivere qualcosa che collegasse Tarantino alla 
tecnica del montaggio cinematografico è nata per caso, mentre 
guardavo e riguardavo una sequenza di Le Iene (Reservoir Dogs, 
1992), di cui si parla nel 2° capitolo. L’obiettivo di questa 
tesi, dunque, è analizzare in che modo il regista usa la 
tecnica del montaggio; notare le varie transizioni ricorrenti 
tra un’inquadratura e la successiva e spiegarne, o provare a 
farlo, il motivo; inserire il suo modus operandi in un 
contesto storico, quello del cinema post-moderno, ed 
evidenziarne sia i punti di contatto che le prese di distanza. 
Gli argomenti trattati, pertanto, sono suddivisi come segue. 
Un quadro esauriente sulla vita e sulla filmografia di 
Tarantino costituisce il primo capitolo, in cui sono 
presentati criticamente e in modo generico, tutti i 
lungometraggi che ha diretto. 
L’analisi del montaggio in Le Iene, insieme con delle 
considerazioni sul cinema classico, moderno e post-moderno, 
occupa il secondo capitolo, che si concentra quindi sulle 
scelte estetiche del regista e sul rapporto tra narrazione e 
montaggio. 
Il terzo capitolo esamina invece il montaggio di Pulp 
Fiction (Id., 1994) e Bastardi senza gloria (Inglorious 
Basterds, 2009), e mette anch’esso in luce in che modo i 
blocchi narrativi siano concatenati e quale effetto, retorico 
ed estetico, il montaggio abbia sullo spettatore. 
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1. Biografia 
1. Biografia 
Quentin tarantino nasce a Knoxville (Tennessee, USA) il 27 
marzo 1963. La sua passione per la lettura e soprattutto per 
il cinema, costante ed evidente nelle sue opere, si manifesta 
sin dall’infanzia, durante la quale guarda film di ogni 
genere. 
L’idea di intraprendere una carriera nel mondo del cinema 
nasce nell’adolescenza, durante la quale comincia ad 
apprezzare i film di “serie Z”, girati con budget bassissimi e 
magari distribuiti solo nei videonoleggi di periferia. Tra i 
suoi scrittori preferiti figura Elmore Leonard: nel 1978, a 
quindici anni, è arrestato per aver rubato il suo libro The 
Switch. Nel 1978 scrive anche la sua prima sceneggiatura, 
Capitan Peachfuzz and the Ancovy Bandit (Capitan 
Peluriadipesca e il bandito Acciuga); frequenta, nel contempo, 
il laboratorio teatrale di Torrance e i corsi di recitazione 
tenuti da James Best e Allen Garfield. 
La sua formazione riceve un contributo fondamentale quando 
scopre la videoteca Video Archives a Manhattan Beach, gestita 
da Lance Lawston e molto nota tra i cinefili di Los Angeles: 
qui Tarantino lavora e conosce Roger Avary, futuro co-
sceneggiatore di Le Iene e Pulp fiction, e Cathryn James, una 
ragazza che lavora presso una società cinematografica. Nel 
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1986 gira il suo primo film: incompleto e mai uscito in sala, 
è in bianco e nero ed è ripreso in 16 mm, e s'intitola My Best 
Friend's Birthday (Il compleanno del mio migliore amico); ciò 
che oggi ne rimane è uno stralcio di circa 36 minuti. La 
lavorazione, spesso interrotta per problemi e contrattempi, è 
definitivamente sospesa quando il laboratorio di sviluppo 
della pellicola rovina gli altri 33 minuti. Tarantino, 
tuttavia, non demorde nonostante l'incidente e scrive un'altra 
sceneggiatura. Nessuno di quelli che la leggono sembra 
apprezzarla, ma nel 1992 Tony Scott la acquista: intitolata 
provvisoriamente The Open Road, seppur rimaneggiata, si 
trasforma nel film Una vita al massimo (True Romance, 1993) 
proprio grazie all’aiuto di Cathryn, che l’aveva proposta al 
produttore Stanley Margolis. Nel 1992 esce in sala anche il 
primo film scritto e diretto da Tarantino, Le Iene, grazie al 
quale emerge al punto da ottenere i finanziamenti per il suo 
successivo lungometraggio Pulp Fiction, del 1994. 
Pluripremiato, Pulp Fiction estende la fama del regista, che 
nello stesso anno dirige un episodio di E.R. – Medici in prima 
linea e produce il film Killing Zoe - Uccidendo Zoe (Killing 
Zoe), di Avary. Torna alla regia cinematografica con Four 
Rooms (Id., 1995) un film diviso in quattro episodi – 
Tarantino firma il quarto, L’uomo di Hollywood (The Man from 
Hollywood) - ciascuno scritto e diretto da un autore diverso, 
in quello che vuole essere un omaggio alla Nouvelle Vague. Due 
sue sceneggiature diventano rispettivamente Assassini nati 
(Natural Born Killers, 1994, diretto da Oliver Stone) e Dal 
tramonto all’alba (From Dusk Till Dawn, 1995, Robert 
Rodriguez). 
Tarantino, oltre che dedicarsi alla regia, usa la sua 
influenza a Hollywood per importare film stranieri e piccole 
produzioni, specialmente dall'estremo oriente: nel 1995 fonda 
la società di distribuzione Rolling Thunder, ma ottiene piø 
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successo l'attività della casa di produzione A Band Apart, 
fondata insieme a Lawrence Bender e Michael Bodnarcheck. Oltre 
a produrre i suoi film, infatti, ne presenta alcuni al 
pubblico americano: Hero (Id.), di Zhang Yìmòu e con Jet Li, è 
tra i film che sponsorizza con maggior successo perchØ ottiene 
la nomination per l'Oscar al miglior film straniero e 4 premi 
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Ioma nel 2005; vince infatti nelle categorie per la miglior 
fotografia, la miglior scenografia, i migliori costumi, i 
migliori effetti visivi. 
Nel 1997 propone al pubblico Jackie Brown (Id.), unico tra i 
suoi film tratto da un'opera edita: il romanzo Rum Punch, di 
Elmore Leonard. Il pubblico, però, non pare apprezzarlo molto, 
forse perchØ si discosta dai canoni narrativi collaudati in 
precedenza: tuttavia, questo non vuol significare che non 
contenga interessanti spunti di riflessione, come si vedrà in 
seguito. Le riprese del suo film successivo, comunque, 
cominciano nel 2002: si tratta di Kill Bill (Id.), concepito 
inizialmente in un solo volume e poi diviso in due parti per 
uno sforamento del budget e per la lunghezza dell'opera. 
Rifiutatosi di accorciarla, come gli chiede la Miramax, 
Tarantino decide così di realizzare due film: un complesso 
intreccio di episodi e omaggi al cinema che ha sempre amato e 
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a cui si ispira. 
Nel 2005 partecipa alla regia del film Sin City (Id.), di 
Robert Rodriguez, del quale dirige una sequenza nell'episodio 
“Un'abbuffata di morte”; è anche regista dell'ultimo episodio 
della serie TV CSI: Crime Scene Investigation, intitolato 
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Grave Danger (Sepolto vivo). 
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Il nome “A Band Apart” è un omaggio al film di Godard Bande à part (Separato magnetico, 1967,distribuito in 
Italia non uniformemente), classico della Nouvelle Vague di cui Tarantino è un appassionato. 
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“L'Italian Online Movie Awards (IOMA) è un premio cinematografico assegnato su internet ai migliori film 
della stagione da un gruppo di appassionati di cinema”. (“IOMA”, Wikipedia). 
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I riferimenti e gli omaggi nelle pellicole di Tarantino spaziano dai B-movie americani al cinema di Hong Kong, 
alla tradizione d'autore: Kill Bill è stato anche considerato come un omaggio al film La sposa in nero (La mariØe 
Øtait en noir, François Truffaut, 1968). 
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L'episodio narra di un agente catturato e sepolto vivo in una bara di plexiglass, con una torcia: Uma Thurman / 
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Locandina del primo volume di Kill Locandina del secondo volume di 
Bill Kill Bill 
Nel 2007 dirige il primo episodio di Grindhouse, “Death 
Proof” (Grindhouse, A prova di morte) realizzato insieme con 
Rodriguez, riprendendo le trame sconclusionate e l'estetica 
grossolana dell'exploitation che ha amato da ragazzo, ma non 
ottiene un grande successo. 
L'ultimo film diretto da Tarantino è Bastardi senza gloria 
(Inglorious Basterds, 2009): il titolo è una storpiatura 
dell'originale Inglorious Bastards, versione inglese di Quel 
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maledetto treno blindato, molto amato da Tarantino. 
Beatrix è anch'essa sepolta viva in una bara, di legno, con una torcia, nel secondo volume di Kill Bill 
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Il film è diretto dal regista Enzo Castellari, “cult” del genere poliziottesco, riconsiderato dalla critica grazie alle 
dichiarazioni dello stesso Tarantino e al suo omaggio in Inglorious Basterds. 
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