Gli enti non lucrativi
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nonostante, lo Stato assoluto del Settecento, non si contrappone violentemente alle formazioni della società civile così come farà lo Stato successivo alla rivoluzione francese, perché il primo, a differenza del secondo, non si propone di svolgere ogni servizio non direttamente espletabile dal cittadino. Questa tolleranza dello Stato assoluto settecentesco dipende forse dal fatto che esso è ancora uno Stato patrimoniale e non censitario, non possiede quindi i mezzi per far fronte alle spese che una politica statalista inevitabilmente comporta. La rivoluzione francese, lo statalismo liberale, lo stato sociale. La Rivoluzione Francese porta ad un radicale attacco alle formazioni ed agli enti intermedi fra Stato e cittadino. La legge Le Chapelier, emanata in Francia nel 1791, sopprimeva infatti corporazioni, società benefiche ed educative, organizzazioni di lavoratori, società artigiane, organizzazioni politiche e di fatto, sconvolgendo l’assetto della società civile e lo stesso sistema delle fonti normative e contrastando la legittimità di ogni fonte diversa dalla norma statuale 3 . Durante l’Ottocento, gli effetti distruttivi dello statalismo liberale nei confronti degli istituti della “società civile” sono evidenti e rilevanti anche in Italia: dal campo dell’istruzione (legge Buoncompagni, riforma del conte Gabrio Casati) al campo degli enti ecclesiastici (leggi Siccardi), a quello degli enti benefici ed assistenziali (legge 17 luglio 1890, n.6972) 4 . I primi del Novecento vedono il sorgere dello “Stato sociale”: esso si sviluppa facendo un uso strumentale delle istituzioni create dalla società 3 Le notizie sono tratte ancora da DE CARLI, Lezioni , cit., pag.283, ss. 4 Con la legge citata vennero ricondotte sotto il controllo e la tutela pubblica opere pie ed enti morali, ai quali veniva attribuita la nuova qualificazione di Ipab, a prescindere dalla appartenenza e titolarità del patrimonio.
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Informazioni tesi
Autore: | Andrea Zacchetti |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 1998-99 |
Università: | Università degli Studi di Milano - Bicocca |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Francesco Tesauro |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 246 |
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