L’attenzione per segnali sociali negli anziani
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19 espressioni di paura e rabbia sono elaborate velocemente, cioè vi è una rapida estrazione delle informazioni a bassa frequenza dallo stimolo visivo a dispetto della sua complessità configurazionale (Vuilleumier et al. 2003; Eimer and Holmes 2002; Eimer et al. 2003). Intuitivamente ci si può aspettare che un volto espressivo che guarda in una certa direzione possa provvedere ad un indizio direzionale più forte rispetto ad un volto neutro, per esempio, qualcuno che guarda in una certa direzione con il volto spaventato, normalmente indica la presenza di qualcosa di minaccioso e potenzialmente pericoloso in quella direzione. Ci si attenderebbe quindi che nell’elaborazione delle informazioni presenti sui volti, le informazioni relative alle espressioni facciali e quelle relative alla direzione dello sguardo fossero combinate per fare inferenze su se qualcuno sta guardando a qualcosa di positivo o negativo. Inoltre, gli studi di neuroimmagine hanno mostrato che esistono delle connessioni tra le aree che sono coinvolte nell’elaborazione delle caratteristiche varianti del volto (i.e. STS e IPS; Haxby et al., 2000) e quelle coinvolte nella codifica della relazione tra la direzione dello sguardo e la locazione dell’oggetto guardato, e che quindi sottendono il reclutamento del sistema attentivo spaziale (Pelphrey et al., 2003) e tra le aree che sono coinvolte nella percezione delle espressioni emotive, come FFA e amigdala (Adams et al., 2003). Sulla base di queste evidenze i ricercatori hanno ipotizzato una interazione tra l’elaborazione della direzione dello sguardo e l’elaborazione delle espressioni facciali. Ciò è stato studiato usando volti emozionali nel paradigma di gaze cueing. Sorprendentemente, i primi studi in questo campo hanno spesso fallito nel trovare un effetto delle espressioni emotive sul gaze cueing. In particolare, Hietanen e Leppanen (2003) hanno investigato l’orientamento dell’attenzione in base alla direzione dello sguardo usando foto di volti con espressioni di felicità, rabbia, paura e neutra, con un SOA compreso tra i 14ms e i 600 ms. I risultati di 6 esperimenti hanno mostrato che un gaze-cue non predittivo provocava uno spostamento dell’attenzione visiva dell’osservatore verso la direzione indicata dallo sguardo a prescindere dall’espressione facciale emozionale, l’espressione del volto, cioè, non aveva alcun effetto. Anche Graham, Friesen, Fichtenholtz, e LaBar (2010) hanno condotto una serie di studi utilizzando il paradigma di gaze cueing con volti dinamici per esaminare l’orientamento in base alla direzione dello sguardo di volti emozionali. I
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L’attenzione per segnali sociali negli anziani
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Informazioni tesi
Autore: | Sabrina Schievano |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2017-18 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Medicina e Psicologia |
Corso: | Neuroscienze Cognitive e Riabilitazione Psicologica |
Relatore: | Anna Pecchinenda |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 71 |
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